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I lavoratori nei Cda delle aziende, cosa prevede la proposta della Cisl

Una proposta di legge di iniziativa popolare del sindacato di Via Po incentiva l’adozione di modelli partecipativi attraverso la contrattazione

di Giorgio Pogliotti

(IMAGOECONOMICA)

3' di lettura

Disciplinare anche in Italia la partecipazione dei lavoratori in azienda in tutte le forme, gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva.Consentire ai contratti collettivi di prevedere la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori ai consigli di sorveglianza nelle imprese che adottano il sistema dualistico di governance(per una quota non inferiore a un quinto dei componenti il consiglio stesso), con la partecipazione al consiglio di amministrazione delle società che non adottano il sistema dualistico, disciplinando quelle a partecipazione pubblica.

Al via la raccolta delle firme

Sono i principi ispiratori della proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl, depositata dal segretario generale Luigi Sbarra, presso la Corte di Cassazione a Roma. Sul testo di 22 articoli dal titolo “Partecipazione al Lavoro” il sindacato di via Po avvierà una campagna di raccolta firme su tutto il territorio nazionale, per dare piena applicazione all’articolo 46 della Costituzione, che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende.

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Cedolare secca del 5% sugli utili distribuiti ai lavoratori

Secondo la proposta della Cisl i contratti collettivi possono prevedere, su base volontaria, l'accesso dei lavoratori al possesso di azioni o di quote di capitale dell'impresa stessa, attraverso l'adozione di piani di partecipazione finanziaria dei lavoratori dipendenti.Le somme derivanti dalla distribuzione ai lavoratori dipendenti di una quota non inferiore al 10% degli utili complessivi di impresa sono soggette a una imposta sostitutiva del 5% dell'Irpef e delle addizionali regionali e comunali, entro il limite di importo complessivo di 10mila euro lordi, se erogate in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali.

Sono previsti incentivi e sgravi fiscali per le imprese che attuino piani di partecipazione e piani di consultazione attraverso la formazione degli organismi paritetici, con obblighi di formazione dei lavoratori e degli amministratori coinvolti nella partecipazione gestionale e consultiva.

Meccanismo premiale per le imprese che coinvolgono i lavoratori

È previsto un meccanismo premiale per le imprese che coinvolgono i lavoratori in progetti innovativi e per gli stessi lavoratori che si impegnino a fornire contributi per l’innovazione o l’efficientamento dei processi produttivi nonché i soggetti di riferimento per supportare tale forma di partecipazione.Viene istituita la Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori con funzioni interpretative e di indirizzo sull’attuazione della partecipazione dei lavoratori alle aziende, modificando la legge 30 dicembre 1986, n. 936, recante Norme sul Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.

Obbligo di consultazioni preventive

Nelle imprese che occupano complessivamente più di 50 dipendenti, nell'ambito di commissioni paritetiche, le rappresentanze sindacali unitarie o le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza, i rappresentanti dei lavoratori e le strutture territoriali degli enti bilaterali di settore hanno diritto di essere informati e preventivamente consultatiin merito alle scelte aziendali almeno una volta all'anno.I temi spaziano dai dati economici e finanziari dell'impresa, le scelte strategiche, di investimento e i relativi piani industriali, all’introduzione di nuovi prodotti e processi produttivi, le esternalizzazioni e gli appalti, l’introduzione di nuovi modelli organizzativi aziendali e l'utilizzo di sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati, l'adozione di piani a sostegno della transizione ecologica e digitale, nonché della sostenibilità sociale dell'impresa

Sbarra: è la via maestra per salari più alti

Per Luigi Sbarra la partecipazione è «la via maestra per salari più alti, maggiore valore aggiunto e produttività, difesa occupazionale, buone flessibilità condivise e contrasto alle delocalizzazioni, maggiore sostenibilità sociale». È una sfida, quella della partecipazione, che Sbarra auspica che venga «raccolta dalle associazioni datoriali per innovare le relazioni industriali, ed anche dal governo, chiamato ad incoraggiare questa pratica attraverso sostegni e incentivi rivolti ad accordi partecipativi».

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