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I «malfatti» contro l'omologazione

di Stefano Biolchini

1' di lettura

L'anti-serializzazione e il malfatto cari a Gaetano Pesce, ovvero l'imperfezione nel design con l'obiettivo di una singolarità in grado di rendere gli oggetti delle cose uniche, sempre partendo dalla piattaforma della produzione industriale sono al centro della esposizione “Viva la Diferencia” curata da Ana Dominguez Siemens CentroCentro Cibeles di Madrid. L'esposizione che oggi si direbbe privilegiare la personalizzazione, la “customizzazione” dei progetti si focalizza proprio sui designer che offrono prodotti o progetti differenziati, che consentono varianti richieste dal consumatore finale per fuggire dall'omologazione .

I «malfatti» contro l'omologazione

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In mostra 30 progetti a firma Benjamin Hubert, Scholten e Baijins, Gaetano Pesce, Moooi Carpets, Arik Levy, mischer'traxler, Jelle Mastenbroek, Tylko, Luca Nichetto, Thomas Lommée (Open Structures), François Azambourg, Annika Frye, Jaime Hayon, Atelier NL , Piet Hein Eek, Marijn van der Poll (Droog Design), Martí Guixé, Kram / Weisshaar, Jordi Canudas, Hella Jongerius, Paolo Ulian e Sander Wassink.

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