la richiesta

I Millennials: «Inserire nel bonus cultura anche i giornali online»

L’associazione guidata da Arianna Furi chiede che l’incentivo diventi stabile e che l’importo sia utilizzabile anche per gli abbonamenti ai siti di news

di Francesca Milano

Tagliato il bonus cultura per i 18enni: 300 euro

2' di lettura

La brutta sorpresa è arrivata con la bozza della Manovra 2020: il finanziament0 per il bonus cultura dei 18enni è stato ridotto a 80 milioni di euro. Significa, in pratica, che ogni ragazza e ogni ragazzo che compirà 18 anni nel 2020 riceverà un bonus di 300 euro, contro i 500 concessi fino allo scorso anno.

Non è tanto la riduzione dell’importo a preoccupare i giovani, quanto il fatto di dover sperare ogni anno che il Governo non lo cancelli del tutto. «Siamo stanchi di dover lottare ogni anno per riconfermare questo provvedimento, è arrivato il momento di renderlo stabile - chiede Arianna Furi, leader dei Millennials recentemente passata dalla direzione nazionale del Pd a Italia Viva -. In questo modo sarebbe più semplice sperimentare, capire qual è il budget più giusto, quali sono i prodotti culturali più adatti da promuovere e quelli più o meno apprezzati dai ragazzi».

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Ed ecco la seconda richiesta dei Millennials di area renziana: «È arrivato il momento di rendere il bonus Cultura una misura stabile e di ampliare la gamma di prodotti acquistabili, aggiornandoli e rendendoli attuali. La nostra prima proposta è quella di includere anche gli abbonamenti ai giornali online».

Tra i prodotti acquistabili con il bonus ci sono libri, musica, musei, cinema, concerti, formazione, teatro, danza, eventi culturali, ma è esclusa l’informazione. «Il Bonus andrebbe rivisto e ampliato - spiega Furi -. Dovremmo trattare una grande questione generazionale di cui troppo poco si parla: i giovani leggono i giornali? Quali mezzi vengono forniti alle nuove generazioni per potersi informare, per poter approfondire le tematiche di attualità? Declassiamo la mia generazione a bamboccioni nullafacenti, ma viene davvero fatto qualcosa per incentivare la generazione millennials a studiare e informarsi?».

Secondo Arianna Furi «la vera battaglia oggi sta nel far si che un giovane non si informi su Facebook, Instagram o tramite qualche adv che capita sotto gli occhi, ma impari ad usare fonti attendibili, a stimolare la coscienza critica e la capacità di riflessione autonoma».

L’associazione Millennials, fondata nel 2017, si fa quindi portavoce di una intera generazione. Una generazione che non va in edicola ma vive perennemente connessa. «L’informazione di qualità non si trova più solo sui quotidiani cartacei, ma anche sugli abbonamenti ai giornali online, mezzo più affine ai 18enni - spiega Furi -. Per questo chiediamo di prevedere tra le possibilità di acquisto del Bonus Cultura 18App l’abbonamento ai quotidiani online così da incentivare i ragazzi ad informarsi e a farlo con qualità e consapevolezza, per un futuro libero da disinformazione e fake news in cui la mia generazione possa tornare protagonista».

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