I “Numeri primi” di Hu
Federica Ferracuti, classe 1994, marchigiana di Fermo, è al suo album di esordio
di Marco Onnembo
2' di lettura
L’abbiamo vista sul palco di Sanremo in coppia con Highsnob presentare “Abbi cura di te”. Lasciando una grande impressione stilistica e sul piano della personalità. Ora Hu, al secolo Federica Ferracuti, classe 1994, marchigiana di Fermo (che oltre ad essere cantautrice è anche producer e musicista polistrumentista), si presenta da sola con “Numeri primi”, suo album di esordio.
Un autentico viaggio sonoro, come ha dichiarato la cantante all'indomani dell'esperienza sanremese, che tocca varie tappe: pop, indy, elettropop. Forse, tocca anche qualche luogo che non si vede, dentro di sé. Forse perché canta, scrive, suona e produce le sue canzoni, con la sua musica (molto interessanti “Guai”, interpretata con Francesca Michielin e “La versione migliore di noi”, che chiude il disco con una strizzata di occhio alle sonorità e alle atmosfere del clubbing), sembra tradire l'esigenza di definire la propria identità. Musicale, e non solo.
Artista poliedrica
Poliedrica per definizione (a parte la sua voce, suona basso elettrico, chitarra, pianoforte, sintetizzatore, violoncello) dà l'impressione di appartenere da sempre ad universo musicale molto variegato. E decisamente sofisticato. Ma è con l’elettronica e il punk che si è fatta un nome nel panorama artistico italiano già prima della partecipazione a Sanremo. Il suo anno di svolta è stato il 2020, quando è uscito il suo primo singolo, Neon, è entrata nella scuderia dell’etichetta Warner ed ha partecipato ad AmaSanremo con il brano “Occhi Niagara”.
“Numeri Primi” – in cui non mancano le collaborazioni prestigiose, come quella con Andrea Andro Mariano dei Negramaro e con il chitarrista pescarese Michael Tenisci, che ha già lavorato con Alessandra Amoruso, Francesco Renga e Tiziano Ferro - è un album che sa di consapevolezza. Di chi ha lavorato tanto per emergere ma anche di chi sa che la strada da fare è ancora lunga. Undici tracce che raccontato tanto di Hu, in cui sembra mettersi a nudo, mostrando di essere anche lei come un numero primo: unica e irripetibile. In un mondo fatto di repliche. Perché nella vita – racconta con la sua musica - ci sono cadute e rinascite, ma ci si rialza più forti di prima (Ti Auguro La Vita); si può vivere un amore sincero dopo una relazione tossica (Moma) o si può riuscire ad accettarsi anche quando si è incompresi (Mamma). Curiosità: il suo nome d'arte “Hu” – come ha rivelato la stessa performer - deriva dall’omonima divinità egizia che rappresenta la forza motrice dietro la creazione.
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