I pagamenti digitali raggiungono i volumi del transato in contanti
Raggiunti i 206 miliardi nei primi sei mesi del 2023, in crescita del +13%. Ad accelerare il fenomeno contribuisce la tecnologia: con i software pos i commercianti possono accettare pagamenti contactless sullo smartphone
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Non si ferma la crescita dei pagamenti digitali. Se gli anni del Covid (2020, 2021) hanno dato una spinta notevole sia all’ecommerce sia ai pagamenti con plastic card, questo slancio seppur a ritmo più lento non si è esaurito. Così, il bilancio del primo semestre del 2023 del transato dei pagamenti digitali si conferma in crescita (+13%) sullo stesso periodo dell’anno precedente raggiungendo i 206 miliardi di euro. Ma soprattutto i pagamenti digitali a fine anno potrebbero raggiungere un valore tra i 425 e i 440 miliardi, leggermente al di sotto del totale di quanto fatto in contanti.
Le stime arrivano dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano in occasione della sua consueta rilevazione. Cresce il numero di transazioni effettuate (+17,6%) e si abbassa lo scontrino medio pari oggi a 45,7 euro (quasi due euro in meno di dodici mesi fa, quando era a a 47,5 euro) a conferma che si fa ricorso a questi strumenti anche per piccoli pagamenti.
E per il futuro? «Senza fattori esogeni o misure mirate all’adozione degli strumenti di pagamento digitali - sottolinea Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments - la crescita andrà ad assestarsi nei prossimi anni ai livelli pre-pandemici». La carta “contactless” i cui pagamenti hanno superato i 100 miliardi nel primo semestre 2023 rallenta la sua corsa (+25% anno su anno) dimostrando di aver raggiunto una certa maturità mentre il mercato dei Mobile& Wearable Payment (le transazioni fatte con smartphone e oggetti indossabili dentro i punti vendita) continua invece la sua corsa senza subire rallentamenti, confermandosi come uno dei motori principali della crescita: il transato del primo semestre raggiunge 12,2 miliardi di euro (+97%), mentre le transazioni crescono del 108% per un totale di 450 milioni.
Ad allargare lo spettro di azione dei pagamenti digitali contribuisce la tecnologia: accanto agli smart pos, dispositivi dotati di un sistema operativo che consente di ospitare diverse app per accettare i pagamenti più innovativi, più di recente sono arrivati i software pos (o Soft-POS). Si tratta di una versione che permette ai commercianti (senza alcun dispositivo aggiuntivo) di accettare pagamenti contactless direttamente sul proprio smartphone. Resta da verificare se questa ulteriore evoluzione tecnologica supporterà una crescita ulteriore dei pagamenti digitali o se cannibalizzerà i dispositivi esistenti. Tra i sistemi di pagamento che hanno conquistato quote di mercato c’è anche il Buy Now Pay Later (pagamento rateale differito senza interessi).
Tuttavia, l’aumento dei tassi d’interesse sembra avere eroso margini di guadagno facendo dubitare della sostenibilità del modello di business e portando alcuni operatori a rivedere fee e offerta proposta. A preoccupare gli operatori vi è anche un possibile aumento degli insoluti, sottolineato da alcune recenti ricerche internazionali, ma non rilevato in Italia, dove l’utente medio italiano è ancora un “curioso digitale” che utilizza lo strumento per comodità e non per stringente necessità. All’orizzonte poi c’è un’evoluzione normativa: le nuove direttive europee sul credito al consumo (Consumer Credit Directive o CCD) potrebbero essere estese al BNPL, che potrebbe perdere la caratteristica di essere basato su una modalità di accesso semplice e veloce.
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