Green pass

I portuali di Trieste avranno tamponi gratuiti ma la protesta non si ferma

L’Agenzia per il lavoro portuale dello scalo giuliano e i terminalisti pronti a rimborsare i costi degli esami. Il presidente del porto annuncia le dimissioni se ci sarà un blocco a oltranza

di Raoul de Forcade

App per le verifiche del Green pass sul lavoro, vietato tenere i Qr code

2' di lettura

I portuali di Trieste avranno i tamponi gratis. Così l’Agenzia per il lavoro portuale (Alpt) dello scalo giuliano ritiene di poter arginare la protesta avviata dai “camalli” triestini (200 persone, il 40% delle quali non è vaccinato) che hanno minacciato di bloccare il porto il 15 ottobre se il Governo non ritirerà l’obbligo di green pass.

Non solo. Un comunicato della Prefettura, al termine di un tavolo di confronto fra aziende, sindacati e il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, ha sancito la disponibilità di tutti i terminalisti a farsi carico dei tamponi per i loro dipendenti.

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Si tratta di un importante segnale di apertura, mentre il Governo respinge la richiesta generalizzata di tamponi gratis per i lavoratori non vaccinati.

Intanto non sembra che negli altri scali italiani, dove operano compagnie che forniscono lavoro in linea con quanto previsto dall'articolo 17 (commi 2 e 5) della legge 84/94, si manifestino istanze analoghe a quelle avanzate dal Coordinamento dei lavoratori portuali triestini.

La protesta del Coordinamento però non si ferma e il suo rappresentante, Stefano Puzzer, per ora appare fermo nel promettere il blocco a oltranza del porto se il Governo non ritirerà, a livello nazionale, l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro.

Tamponi gratis a Trieste

«Abbiamo deciso - spiega Franco Mariani, alla guida di Alpt, che gestisce il lavoro a chiamata sui moli giuliani - di rimborsare i tamponi a tutti i lavoratori non vaccinati, che potranno quindi usufruirne gratuitamente. Lo possiamo fare perché stiamo andando molto bene i primi nove mesi del 2021, dopo il duro anno precedente, indicano una crescita delle giornate lavorate per Alpt del 45%, con picchi mensili di oltre 4.500 avviamenti (cioè di giornate-chiamata, ndr). Questo grazie al fatto che tutti i lavoratori hanno compiuto grandi sforzi per soddisfare le esigenze del porto, sottoponendosi anche a doppi turni».

«Sarebbe un peccato, a questo punto - prosegue Mariani - rischiare problemi e vanificare quanto fatto finora. Ci è sembrato giusto pagare i tamponi anche perché q uesti lavoratori non hanno mai smesso di essere presenti in banchina, anche quando ancora i vaccini non c’erano e il numero di morti era alto».

Il presidente del porto pronto a dimettersi

Ferma, peraltro, è la presa di posizione del presidente dell’Autorità di sistema portuale di Trieste e Monfalcone, Zeno D’Agostino che minaccia le dimissioni. «Venerdì 15 - afferma - andrò a lavorare come tutti i giorni nel mio ufficio e se mi diranno che, invece di fare uno sciopero di un giorno, intendono bloccare il porto a oltranza, lascerò l’incarico. Ho un porto che deve lavorare: se questo non succede il presidente se ne va».

Il blocco si può allargare ad altri porti

In realtà il blocco delle attività potrebbe estendersi ad altri scali portuali. Lo ha annunciato il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass per i lavoratori. «L’unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma».


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