I primi 50 anni dei Bronzi di Riace
A mezzo secolo dalla scoperta che sta cambiando l’offerta turistica della Calabria parte un anno di celebrazioni
di Donata Marrazzo
I punti chiave
3' di lettura
Uno giovane, l’altro meno, entrambi forti, tonici, nudi in posa naturale. Anatomicamente perfetti, come pronti alla battaglia. Forse avevano un elmo, una lancia appoggiata su un fianco, uno scudo, dettagli di cui ancora si parla a 50 anni dal loro ritrovamento. Mezzo secolo di Bronzi di Riace e gli archeologi ancora ragionano se fu Fidia o Pythagoras di Reggio a forgiarli (oppure Policleto, Mirone, Agelada o Alcmene?) e in quali anni. Se furono creati dalle maestranze di una bottega del Peloponneso, o a Delfi, se rappresentassero Polinice ed Eteocle, fratelli di Antigone, e se in origine fossero un gruppo scultoreo di cinque guerrieri (o di tre?). Erano destinati forse a Costantinopoli per abbellire la città dell'impertore?
I Guerrieri di Riace al MaRc
A custodirli è il Museo archeologico di Reggio Calabria, il più rappresentativo del periodo della Magna Grecia e della Calabria antica: collocati su grandi basamenti antisismici, i due guerrieri si trovano al livello D dell'edificio, in una sala espositiva dotata di uno speciale impianto di climatizzazione, preceduta da una stanza per il controllo dell'inquinamento atmosferico, dove i visitatori vengono “ripuliti” con getti d'aria, per scongiurare qualunque contaminazione.
Misteri e rebus intorno al ritrovamento dei Bronzi
Il loro ritrovamento, nel mare di Riace, a 10 metri di profondità e a 300 dalla riva, senza intorno altri materiali di contesto, ha rappresentato una scoperta archeologica di portata mondiale, ma ha alimentato anche una storia enigmatica, fatta di tribunali, denunce, testimoni oculari e forse depistaggi. Fu un saccheggio mancato? Fu realmente il sub romano Stefano Mariottini a ritrovarli a largo del mar Ionio? O il merito va a quei ragazzini che, a bordo di una barchetta, individuarono i reperti, prima del loro rinvenimento ufficiale? Diversi studiosi hanno cercato di trovare risposte plausibili, ed è stato tutto un fiorire di libri d'inchiesta. Un rebus che ha appassionato archeologi stranieri, in particolare tedeschi e giapponesi. Ancora si incrociano dati.
2022, un anno intero di celebrazioni
Il 2022 segnerà i 50 anni della scoperta dei Bronzi di Riace con manifestazioni che coinvolgeranno tutta la Calabria, ma anche Messina, Napoli, Bari e Roma. Non sarà festa solo il 16 agosto, giorno del loro rinvenimento, ma le celebrazioni partiranno già i primi mesi del nuovo anno, prevedendo un forte impatto su tutto il territorio. A guidare il comitato dei festeggiamenti è il direttore del MaRc Carmelo Malacrino: «Ho immaginato un anno intero di eventi per celebrare due capolavori di inestimabile valore, ma anche per valorizzare tutto il patrimonio archeologico e culturale della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che è in grado di realizzare una narrazione immersiva attraverso i millenni», ha annunciato Malacrino nel corso della XXIII edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico in corso a Paestum, manifestazione che si propone come occasione di approfondimento e divulgazione di temi dedicati all'archeologia e al turismo.
I numeri del Museo di Reggio Calabria
È a Malacrino che si devono gli straordinari risultati del Museo di Reggio: 227mila ingressi prima della pandemia e mostre ed eventi che hanno restituito l'istituzione culturale alla città e ai suoi visitatori. Riaperto nel 2016 dopo un lungo restauro, «rappresenta oggi un museo dinamico e inclusivo che attrae visitatori, e molti dall'estero, ma che soprattutto – sottolinea di direttore del MarRc – si configura come luogo con una grande forza identitaria». Che, pur soffrendo di una grave carenza di organico («Siamo 60, dovremmo essere 95»), raggiuge un fatturato di oltre 750mila euro.
Una nuova offerta turistico-culturale
Il dialogo con enti, istituzioni e associazioni del territorio è continuo. Tanto che i 50 anni del ritrovamento dei Bronzi di Riace saranno l'occasione per mettere in rete tutto il patrimonio archeologico della regione e accompagnare i visitatori alla scoperta dei tesori della Magna Grecia e della Calabria antica: il MaRc, oltre ai Bronzi, custodisce in un ricco percorso espositivo, le testimonianze preistoriche, quelle delle grandi colonie di Sibari e Crotone, di Medma e Hipponion, Caulonia e Locri, di Rhegion, di cui sarà possibile visitare anche i rispettivi parchi e musei. «Molti di questi siti compongono l'articolato sistema cultura della Città Metropolitana che tradurremo in una nuova offerta turistico-culturale del territorio», ha spiegato il vicesindaco Carmelo Versace, in qualità di “reggente”, dopo la condanna a 1 anno e 4 mesi per abuso d'ufficio del sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà, sospeso per effetto della legge Severino.«Le attività di promozione territoriale e di programmazione congiunta - ha concluso Versace - testimoniano un impegno comune e un obiettivo ambizioso da parte delle istituzioni a unire gli sforzi per moltiplicare i risultati sul territorio».
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