I rettori: occorre riconvertire edifici per riuscire a dare alloggi agli studenti
Le parole del presidente della Conferenza dei rettori Salvatore Cuzzocrea. L'esempio di Messina dove è stato appena firmato un contratto con un hotel per mettere a disposizione 100 posti
di Redazione Scuola
2' di lettura
«Che il problema affitti ci sia è indubbio ma siamo al lavoro con il ministro dell'Università Anna Maria Bernini e recentemente abbiamo ottenuto residenze per 8 mila posti, consegnate ad altrettanti studenti. Stiamo ora lavorando con i sindaci delle città metropolitane per trovare immobili del demanio, dei Comuni, delle confraternite, che possano essere rapidamente riconvertiti in residenze per i ragazzi. La Conferenza dei rettori non vuole costruire nuovi palazzi ma riconvertire edifici per dare subito alloggi a prezzi più bassi agli studenti». Così all'Ansa il presidente della Conferenza dei rettori Salvatore Cuzzocrea.
Atenei mobilitati
Anche gli atenei si stanno muovendo per identificare immobili e fare contratti e locazioni a prezzi convenienti. Il presidente della Conferenza dei rettori, Salvatore Cuzzocrea, fa l'esempio di Messina dove è rettore dell'Università: qui è stato appena firmato un contratto con un hotel per 100 posti per dare altrettante residenze agli studenti. L'idea che la Conferenza dei rettori e usare i fondi del Pnrr per riconvertire edifici e dare subito alloggi a prezzi più' bassi ai ragazzi, spiega Cuzzocrea, «poi è chiaro che questo è un problema ventennale. A Messina abbiamo una Casa dello studente a 600 metri dal rettorato chiusa da 20 anni ma la responsabilità non è dell'ateneo ma della Regione Siciliana». Alla fine del suo mandato Cuzzocrea nella sua città conta di avere 400 posti per alloggi agli universitari in più. «La risoluzione è trovare sinergie con immobili pronti con rapidi interventi. Anche gli atenei si stanno muovendo per identificare immobili e fare contratti e locazioni a prezzi convenienti. Con il secondo bando si potranno trovare altri posti: d'altra parte il Pnrr per l'università è pensato soprattutto per questo: era stato stimato che c'era quella carenza».
“Erasmus italiano”
I rettori stanno agendo anche su altri fronti: uno è quello del cosiddetto “Erasmus italiano” «è una innovazione importante, che prevede che alcune attività si possono fare rimanendo nelle università di permanenza e quindi abbattendo alcuni costi. Il tema caro affitti riguarda non solo gli studenti. Con l'aiuto delle università si possono ripopolare i centri urbani, alcuni sono in via di spopolamento», conclude il presidente della Crui.
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