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I sistemi di intelligenza artificiale si affacciano negli studi tecnici

Nel mondo degli architetti sono già utilizzati alcuni strumenti improntati al text to image come supporto nell’attività di visualizzazione, ma la fase creativa è ancora tutta affidata al professionista

di Massimiliano Carbonaro

(xyz+ - stock.adobe.com)

3' di lettura

L’arrivo dell’intelligenza artificiale negli studi di architetti, ingegneri o geometri non è ancora dirompente come in altri settori. Ma già alcuni sistemi di AI fondamentalmente improntati al text to image come Midjourney, Dall-E, DeepAi o Stable Diffusion e legati quindi a specifici prompt per aiutare nell’attività visual sono ampiamente usati.

Semplificano la produzione di immagini e la realizzazione di concept in tempi brevi. È questo il motivo per cui l’AI ha fatto il suo ingresso presso lo studio di architettura Zoppini di Milano. «Si tratta di strumenti che sostituiscono – spiega l’architetto Alessandro Zoppini, titolare dello studio – i render concettuali che facevano perdere tanto tempo. Non credo che l’AI rappresenti una minaccia per il nostro lavoro come creativi. Ma fornisce un valido aiuto negli aspetti ripetitivi, così possiamo concentrarci di più sulla parte creativa e sul cliente».

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Nel futuro ci si immagina l’interazione dell’AI con i software di progettazione. Ma è ancora presto; intanto Midjourney e i suoi colleghi stanno mostrando uno sviluppo incredibile. Come sottolinea Mario Coppola, architetto e docente di composizione architettonica presso l’Università Federico II di Napoli: «All’inizio – commenta – il sistema produceva poco più di un acquerello poco realistico. Ora si riesce a ottenere un ottimo livello di realismo. Il risultato a cui arriva non è un assemblaggio meccanico ma una sorta di ibrido capace di esprimersi nello specifico linguaggio architettonico richiesto. Ma siamo ben lontani dal chiedere all’AI di fare il progetto».

Ancora sono sistemi poco elastici e non sempre riescono a fare i conti con il contesto di riferimento. «Con l’Università stiamo sperimentando – commenta l’architetto Matteo Zambon che collabora con lo studio di progettazione Mate ed è impegnato presso l’Ateneo di Trieste con un dottorato di ricerca – la fusione di architettura e paesaggio. Non abbiamo una costruzione progettata con l’AI ma le possibilità sono inesplorate e vanno dall’architettura al design e al design di interni. Non mi immagino che possa sostituire la creatività umana, ma è un aiuto».

C’è attesa per vedere l’intelligenza artificiale dialogare con programmi molto usati non solo dagli architetti ma soprattutto dagli ingegneri come il Bim. È su questo fronte che ci si aspetta uno degli sviluppi importanti immaginando un sistema intelligente che aiuti nelle parti più complesse e a rischio di errori che poi possono tradursi in difetti come ponti termici o infiltrazioni.

Di fatto gli ingegneri sono già abituati a usare sistemi avanzati. Ma il tema dell’AI è al centro del dibattito dell’intero settore. Come sottolinea Elio Masciovecchio, vicepresidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, che anticipa che l’intelligenza artificiale sarà uno degli argomenti del prossimo congresso nazionale previsto per settembre. Come spiega poi Massimiliano Pittau, direttore generale della Fondazione del Consiglio nazionale degli ingegneri, «non si tratta solo di una questione tecnica. Il problema che ci stiamo ponendo è anche etico. Finora il professionista ha sempre asseverato il lavoro svolto con i programmi a disposizione e questo non credo possa cambiare per il momento».

L’AI interpretata come un sostegno nell’attività quotidiana è l’obiettivo che si sono posti i geometri. Avrà grande impatto nel loro lavoro l’iniziativa avviata dal Collegio di Napoli insieme alla software house Analist Group, che già applica dei protocolli di AI per ottenere analisi predittive sul fronte immobiliare e sui bisogni del mercato del lavoro. L’obiettivo è di arrivare al più tardi entro la fine dell’anno a un chatbot in stile ChatGpt specializzato sui temi legati all’attività dei geometri. Sarà infatti in grado di fornire informazioni sulle normative per la sicurezza e sul nuovo Codice degli appalti, ma darà anche suggerimenti e indicazioni. Per il geometra Maurizio Carlino, presidente del Collegio partenopeo, l’obiettivo «è arrivare a un’AI da cui avere delle risposte concrete nella nostra materia. In questo modo rafforzeremo le nostre competenze».

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