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I supermercati allargano gli spazi dedicati ai prodotti plant based

Dai discount come Lidl e Aldi fino a Coop, Iper ed Esselunga aumenta l’offerta di private label e la disponibilità a scaffale per i prodotti a base di proteine vegetali dedicati a vegetariani e flexitariani

di Elisa Orlandotti

I cibi plant based conquistano tavole italiane: valgono 385 mln

5' di lettura

Negli ultimi cinque anni sul mercato è aumentata l’offerta di alternative alle proteine animali: molte aziende, vista la crescita della domanda, hanno puntato su nuovi prodotti, così, oltre ai tradizionali burger, sono sbarcati nei supermercati analoghi di salsicce, pollo, polpette, “simil-formaggio” e, ultimi arrivati, “uova” e “pesce” (plant based). Si allargano i ripiani con bevande vegetali e fermentati sostitutivi dello yogurt. La rivoluzione non riguarda solo il reparto frigo, ma anche il freezer e sta raggiungendo lo scaffale con preparati secchi a base di legumi che, uniti ad acqua e olio prima del consumo, diventano vere e proprie alternative alla carne, imitandone texture e apporto proteico.

Le insegne della Gdo quindi si organizzano e cercano spazi per i nuovi prodotti: un’offerta non più dedicata strettamente a vegani e vegetariani (nel 2022 secondo l'Eurispes rispettivamente 1,3% e 5,4% degli italiani), ma rivolta a tutti coloro che vogliono effettuare una scelta di rispetto per l'ambiente e attenta alla propria salute.

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Aldi Italia, attraverso la voce della Country coordinator national buying services Bernadette Huber, afferma che «negli ultimi mesi abbiamo osservato un maggior interesse verso i sostitutivi della carne anche da parte di clienti che non sono soliti acquistare esclusivamente prodotti vegetali, a conferma del fatto che l’attenzione per la salute e per una dieta variegata che sia anche rispettosa dell’ambiente è sempre più una priorità per molti. Un’esigenza, quindi, sempre più comune a cui rispondiamo con la nostra linea plant based a marca privata Just Veg! che spazia dai piatti pronti agli antipasti, dai primi ai secondi, fino ai gelati, senza rinunciare al gusto; se nel 2018 questa linea prevedeva 13 articoli, nel 2022 le referenze sono più che triplicate, arrivando a 45: un aumento che certifica il maggior interesse per i prodotti vegani e l'impegno di Aldi nel voler soddisfare questa richiesta».

Principalmente i prodotti plant based si trovano nel frigo del chilled convenience posto all'ingresso, una delle posizioni principali dei punti vendita, mentre solo cinque anni fa venivano affiancati ai loro omologhi convenzionali, senza focalizzarsi sulla funzione cross category.Tra le politiche principali dell'insegna c'è quella dell'attenzione alle necessità del consumatore e la conseguente offerta di un assortimento ricco e completo, in costante evoluzione.

«Se c'è una cosa che la pandemia non ha intaccato – rileva Sara Caggiati, responsabile Prodotto a marchio Coop di Coop Italia – è sicuramente la centralità del cibo nella vita delle persone e oggi oltre il 50% degli italiani si riconosce in nuove identità alimentari: bio, gourmet, iperproteici e, appunto, vegani e vegetariani. Il consumo di prodotti vegetali ha cominciato a svilupparsi alla fine del 2000 e, negli ultimi anni, la spinta maggiore proviene da chi ama alternare l'assunzione di proteine animali con proteine vegetali. Si tratta dei cosiddetti flexitariani, allettati da un'offerta sempre più estesa di nuove tipologie di prodotti vegetali in grado di proporre un'esperienza sensoriale più convincente ed appagante. Gli spazi espositivi vanno dunque di pari passo con questa tendenza e sono in continua espansione. Un caso interessante è quello dei piatti pronti vegetali, presenti sia nei freschi a Libero Servizio, come la gastronomia vegana e vegetariana, sia nei surgelati».

In Coop l'incremento rispetto a cinque anni fa supera il 25% ed è trainato, anche qui, dal prodotto a marchio. «In valore assoluto – continua Caggiati – il mercato plant based, per quanto costantemente in crescita, sviluppa valori ancora modesti, ma c'è un ampio potenziale. Gli spazi sono decisamente condizionati dalla superficie del punto vendita e dalle caratteristiche della clientela; quelli assegnati al 100% vegetale sono comunque in aumento in tutti i canali e si riconfigurano velocemente in funzione dello sviluppo dell'alimentare verso nuovi segmenti e bisogni».

Coop osserva come, al di là dell'hype, tra i più venduti all'interno della categoria ci siano gli analoghi della carne, come i simil burger, salsiccia, filetti e macinati; altro trend molto apprezzato è quello dell'etnico veg, che abbina il tema del vegetale al filone gourmet etnico, con ricette della tradizione mediterranea, araba, asiatica o messicana che tanto attraggono i target più giovani.

Anche Esselunga segnala che «il trend per i prossimi anni è visto in costante crescita» e per tale motivo «sta osservando il mercato e facendo delle riflessioni sul corretto posizionamento di questi prodotti, prima di arrivare a definire un’area dedicata. Attendiamo pertanto che il consumo sia più consolidato per determinare la collocazione dei prodotti a base vegetale».

Finiper, attraverso la voce di Alessandro Mutti, Shopper analyst e category manager gastronomia e surgelati Iper La grande I, fa sapere che il plant based non ha intaccato le vendite dei prodotti tradizionali: «Come dato interno, non abbiamo evidenze di calo di fatturato per tutto il mondo delle proteine animali; il dato del 2022 è in linea con il 2018. Per quanto riguarda i fatturati delle specifiche categorie, la famiglia che ha avuto più crescita negli ultimi cinque anni è quella dei burger freschi dove l'industria di marca ha spinto in innovazione e gusti. Il comparto surgelato e quello dei formaggi vegetali non mostrano grandi segni di crescita».

Agli analoghi l'insegna dedica due moduli di gastronomia vegetale fresca, una struttura di surgelato per la gastronomia vegetale gelo e un piccolo spazio all'interno dei formaggi di circa tre ripiani. Lo spazio non è molto ma rispetto al 2018 è raddoppiato.
Come novità di mercato, spiega Alessandro Mutti, «stiamo lavorando all'inserimento di alternative meat senza l'ingrediente della soia: ci sono infatti nuovi prodotti proteici che sfruttano la farina di piselli o di altri legumi. Come gruppo sappiamo bene quanto sia importante la profondità di assortimento, soprattutto in questo campo».

Lidl è tra le insegne che più si mette in gioco sul tema. Eduardo Tursi, amministratore delegato Acquisti e marketing Lidl Italia, evidenzia che «quello dei prodotti vegani ormai non è più un trend, ma un segmento di mercato consolidato che raccoglie sempre maggiori consensi» Per questo «Lidl Italia ha implementato una nuova private label vegetariana e vegana, Vemondo, che rappresenta una proposta alternativa con un risvolto positivo sulla biodiversità e sulla conservazione delle risorse naturali. Sicuramente cinque anni fa era impensabile avere a scaffale alternative alla carne, cosa che invece oggi è una realtà ben consolidata».

Nella linea Vemondo ci sono alternative allo yogurt, gelati, pizze, lasagne, pasta fresca, burger, tofu, seitan e cotolette a base vegetale: oltre 40 referenze in assortimento fisso, certificate V-Label, marchio internazionale per alimenti vegetariani e vegani rilasciato dall'Associazione Vegetariana Italiana (Avi), cui si aggiungono frequenti offerte in&out dei volantini settimanali, che l'insegna prevede di aumentare entro il 2025. “Questa iniziativa – continua Eduardo Tursi – che promuove la diffusione di una dieta più sana, rientra in un ampio piano strategico per un’alimentazione consapevole, attraverso cui Lidl si impegna a diffondere un consumo più responsabile e uno stile di vita più sostenibile. Lo scorso 31 gennaio, infatti, ha comunicato in un dettagliato position paper una serie di misure volte a supportare un'alimentazione più salutare, nel rispetto dei limiti globali».

Tra le preferite nell'ultimo periodo le referenze “ad alto contenuto di servizio”, come ad esempio i piatti ready to eat oppure le alternative vegan ai formaggi; le performance positive del comparto sono trainate dalla varietà e dall'innovazione dei prodotti, in primis burger e crocchette, con i quali Lidl ha saputo riproporre l’esperienza della carne senza utilizzare ingredienti di origine animale.


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