ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLo studio

I vini dell’Etna al dettaglio valgono in totale 139 milioni

È il valore totale attribuito nell'ipotesi in cui l'intera produzione annuale che è pari a poco più di 7 milioni di bottiglie venisse venduta. In questo caso si arriverebbe ad avere ricavi per 84,525 milioni

di Nino Amadore

Uve dell'Etna. Una fase della vendemmia dell'azienda vitivinicola Terra di Costantino

3' di lettura

Un lavoro certosino, dettagliato, bottiglia per bottiglia, azienda per azienda che dà, per la prima volta, il valore reale di mercato dei vini dell’Etna. Uno studio, che presto diventerà un libro, condotto da Sebastiano Torcivia, ordinario di Bilanci aziendali all’università di Palermo. Un patrimonio di spunti e di dati sulle cantine, sulla loro dimensione ma soprattutto sul valore del vino dell’Etna sui mercati. Non è un caso che se ne sia parlato in via generale a Contrade dell’Etna, manifestazione dedicata alle cantine dell’area che si è svolta a metà aprile a Castiglione di Sicilia. Il dato più succulento riguarda il valore reale della produzione dei vini dell’Etna sulla base delle informazioni raccolte da Torcivia: se l’intera produzione annua venisse venduta si arriverebbe a 139,466 milioni (lordi), con ricavi per 84,525 milioni. Il tutto sulla base di una produzione complessiva di 7,105 milioni di bottiglie.

Sono state individuate 212 aziende che sono state convenzionalmente classificate sulla base del numero di bottiglie prodotte in media ogni anno. Così abbiamo una fascia di 36 aziende (poco meno del 17% del totale censito) che producono singolarmente e in media più di 50.000 bottiglie l’anno; ci sono poi 66 aziende (il 31,13% del totale censito) con una produzione tra 11mila e 50mila bottiglie l’anno; e infine ci sono 110 aziende (il 51,89% del totale censito) con una produzione annua inferiore alle 10mila bottiglie ma in questo, precisa Torcivia, «siamo assolutamente consapevoli che, dato il dinamismo riscontrato in ordine all’ingresso di nuovi player, questi numeri sono destinati a modificarsi in aumento in breve tempo». Ma ci sono ulteriori dati che vanno considerati e che ci aiutano a capire meglio il contesto di produzione dei vini dell’Etna: le aziende censite della prima fascia totalizzano 5.024.000 bottiglie pari al 70,70% della produzione totale; le aziende della seconda fascia 1.505.570 bottiglie pari al 21,19% del totale; le aziende censite della cosiddetta terza fascia 576.380 bottiglie pari all’8,11% del totale. Altri dati interessanti sono quelli che riguardano gli ettari vitati: le aziende della prima fascia totalizzano 990,30 ettari; le aziende della seconda fascia 408,20 ettari; le aziende della terza fascia 164,17 ettari. «Il lavoro ha messo in evidenza la diversa dimensione delle aziende produttrici – spiega Torcivia – perché non esiste una fattispecie unica». In pratica la gran parte delle aziende che producono vino dell’Etna sono piccole o piccolissime. Interessante l’analisi, per ogni singola azienda, sul numero di bottiglie prodotte, per ciascuna referenza, con l’individuazione correlata dei prezzi di vendita rilevabili dai siti aziendali, da Internet, da numerose altre fonti, e ciò anche in funzione della differente annata di produzione.

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Il risultato è una base di dati con circa 1.500 referenze di prodotti aziendali. E l’ulteriore passo avanti è quello di avere una quadro chiaro e definito della produzione con tre linee differenti: la linea basica con prezzi entry level; la linea intermedia con prezzi mediamente più elevati della precedente; la linea di prestigio, di cru o gran cru che è caratterizzata da prezzi abbastanza elevati. «Dopo aver proceduto a ulteriori ordinamenti decrescenti per ciascuna linea dei valori medi dei prezzi – si legge –, si è giunti a individuare, per ogni azienda del valore complessivo di vendita a prezzi enoteca/e-commerce e depurando la ricarica media di questi canali distributivi e l’Iva, al valore del ricavo totale dell’azienda (netto da Iva), ponendo come ipotesi la totale vendita della produzione aziendale» lo studio è arrivato a una stima del valore: degli oltre 139,4 milioni totali, il 68,05% (pari a 94,907 milioni) arriva dalla prima fascia di aziende; il 22,25% (pari a 31,026 milioni) dalla seconda fascia di aziende; il 9,70% (pari a 13,532 milioni) dalla terza fascia.

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