Credito

Ibl banca cerca «prede» e investe su Roma

Parla Mario Giordano ad della banca leader nella cessione del quinto di stipendio con il 17% del mercato: «Puntiamo a crescere anche esternamente». Nel gruppo anche Banca Capasso con sede in via Boncompagni: sarà il veicolo con il quale investire 300 milioni entro il 2023.

di Gerardo Graziola

Il quartier generale di via XX Settembre, il palazzo ex Crediop acquistato per farne la sede della banca.

4' di lettura

Ibl Banca cresce da anni a piccoli passi ma è pronta a nuove acquisizioni oltre che ad aprire il capitale della controllata Ibl Family a potenziali partner e intanto porta a Roma la sede di Banca Capasso che non perderà la sua vocazione di banca di territorio ma aggiungerà il mestiere di gestore di crediti in sofferenza. Mario Giordano, azionista e amministratore delegato della banca, concede l’intervista al Sole 24 Ore da remoto: è nel quartier generale di via XX Settembre, dove alcuni anni fa ha acquistato il palazzo ex Crediop. La banca, attiva in tutta Italia, leader nel mercato della cessione del quinto dello stipendio, ha nella Capitale le sue radici e far partire la conversazione dal futuro di Roma è inevitabile.

«Il degrado di Roma negli ultimi anni è stato inversamente proporzionale allo sviluppo di Milano, purtroppo è legato a diversi fattori: c’è bisogno di una riqualificazione importante, che ancora non si vede, ma sono convinto che possa esserci un importante sviluppo immobiliare della città grazie al Pnrr e a fondi destinati alla Capitale». Riqualificazione degli alberghi e spinta sul turismo sono il principale driver, a giudizio del banchiere, per il rilancio della città.

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Ibl Banca la sua parte, intanto, la sta facendo: crea occupazione assumendo giovani (l’età media in banca è di 41 anni e oltre 500 collaboratori su 800 totali lavorano nel Lazio), finanzia master post-laurea ed ha appena investito in un immobile già ristrutturato in via Boncompagni (che ha le caratteristiche di un “trophy asset” del mercato immobiliare romano) dove ha portato la sede legale di Banca Capasso. Quest’ultima, con sei sportelli tutti in provincia di Caserta, manterrà due missioni: credito al territorio e specializzazione nei crediti deteriorati acquistati da terzi.

Ibl Banca, ricorda Giordano, nel giro di un quindicennio da un capitale di 6 milioni è arrivata a uno di 450 milioni. Il filone aurifero è, appunto, la cessione del quinto. «Nel 2004 quando chiediamo di trasformarci in banca non ci conoscono in Banca d’Italia, allora come intermediario finanziario “106” eravamo sotto la supervisione dell’Ufficio italiano cambi» ricorda e la cessione del quinto era semisconosciuta». La banca, osserva, ha mantenuto una struttura semplice ed è iper specializzata.

Mario Giordano azionista e amministratore delegato di Ibl banca.

La cessione del quinto oggi l’hanno scoperta tutti: la offrono sia le banche concorrenti che Poste Italiane. Dal giugno del 2020 c’è stato un vero e proprio “boom” grazie al cambiamento delle regole europee che hanno ridotto l’assorbimento di capitale per questa tipologia di prestiti (dal 75 al 35%) equiparandola ai mutui. Una riduzione, nota Giordano, che ha premiato la minore rischiosità di questi finanziamenti. La cessione del quinto oggi rappresenta circa il 15% del mercato del credito al consumo che in Italia vale 60 miliardi. Ibl Banca ha una quota di mercato del 17% e ha impieghi, sotto forma di finanziamenti Cqs, pari a circa 3 miliardi sui 3,4 miliardi di impieghi complessivi. Le nuove regole sul capitale hanno liberato “munizioni” per la crescita e la banca ha oggi un free capital di 150 milioni, pronti anche per lo shopping.

«Siamo in una fase di mercato in cui anche altri grandi operatori si stanno guardando intorno, la Cqs sta diventando molto appetibile e quindi riuscire a fare 100-200 milioni in più di erogato oggi ha un valore». Giordano non si nasconde: «Puntiamo a crescere oltre che per linee interne anche per linee esterne, siamo pronti a cogliere nuove opportunità».

Il gruppo, poi, da qualche anno ha deciso di diversificare con l’ingresso nel mercato dei deteriorati. Da qui l’idea di acquistare Banca Capasso, che sarà il veicolo con il quale investire 300 milioni entro il 2023 nel segmento di mercato acquistando sia crediti in sofferenza che incagli (utp) nell’ambito di “large ticket single name”. È un mercato che richiede grandi competenze, aggiunge l’amministratore delegato, che ricorda di aver rinforzato la squadra con l’ingresso di Giovanni Boccuzzi, ex cfo di Iccrea. L’altro acquisto di quest’anno assieme a Capasso, la Banca di Sconto, servirà a dotare di licenza bancaria Ibl Family (controllata al 70%, con il gruppo Tecnocasa socio di minoranza) attiva nel credito al consumo e che conta di chiudere quest’anno con 370 milioni di crediti in portafoglio. L’idea è creare una piattaforma dove possano entrare, in minoranza, altri partner che vogliano sfruttare le competenze del gruppo in questo ramo di attività.

Altro fronte di diversificazione è la partecipazione in Net Insurance, piccola compagnia assicurativa quotata sull’Euronext Growth Milan. Ibl Banca è diventato il primo azionista con il 26,6% del capitale. «La consideriamo una società con un grande potenziale, è attiva nel settore delle polizze per la cessione del quinto e quando c’è stata la fusione inversa della compagnia con la spac Archimede ho accolto la proposta e siamo entrati nel capitale». Ibl Banca però non partecipa alla governance «per evitare conflitti di interesse visto che sui nostri 3 miliardi di impieghi circa 500 milioni sono coperti con Net Insurance».

Da azionista rilevante Giordano conferma la stima al top manager della compagnia, Andrea Battista: «Ha un track record molto importante, inoltre Net è cresciuta nei premi con la bancassicurazione». Guardando alle prospettive, la banca conta di chiudere il 2021 con un risultato migliore dei 43 milioni di utile del 2020 e anche per il 2022, nonostante gli importanti investimenti da fare nei prossimi dodici mesi, conta di riuscire a confermare i risultati con i quali chiuderà il bilancio di quest’anno.

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