Ibrido, elettrico e idrogeno al centro dei piani Hyundai-Kia
Introdotto un nuovo paradigma che punta a progettare ogni modello in modo che possa adottare diversi sistemi di produzione, per assecondare gli sviluppi futuri delle tecnologie
di Massimo Mambretti
3' di lettura
I piloni portanti della mobilità green di oggi e di domani del gruppo Hyundai-Kia sono ogni tecnologia ibrida, i powertrain elettrici e l’idrogeno. Ma non è tutto, perché questa visione introduce anche nuovi paradigmi a livello di progettazione, destinati a rendere possibile per ogni nuovo modello l’adozione di diversi sistemi di propulsione.
La nuova Hyundai Kona che arriverà in Italia a giugno chiarisce bene questo cambio di rotta. Infatti, come la precedente è sempre offerta con motori Ice, ibridi e powertrain elettrico, ma è stata progettata partendo dalla versione Ev già dal design. La nuova serie che si basa sull’architettura aggiornata della precedente non solo cresce a livello di dimensioni, poiché la lunghezza passa da 4,21 a 4,35 metri, e ha un passo più lungo di 6 centimetri, 2,66 metri, che avvantaggia l’abitabilità ma ha anche una linea molto aerodinamica.
Infatti, il Cx di appena 0,27 premia l’efficienza, determinante ai fini dell’autonomia. La linea originale della nuova Kona si definisce seguendo le ultime tendenze del marchio e trasmette cosa cela il cofano con le firme luminose anteriore e posteriore, costituite da strisce di Led ad articolazione fissa per le versioni termica e ibrida e di pixel per l’elettrica. Quest’ultima eredita questa tecnologia dalla gamma full-electric Ioniq, dalle quale la nuova Kona trae ispirazioni anche nell’abitacolo dove l’ampiezza è avvantaggiata sia dall’esile selleria sia dall’arredamento poco invasivo e dove spiccano i display da 12,3” della strumentazione configurabile e del sistema d’infotainment con aggiornamenti Ota, la leva del cambio al volante e i rivestimenti in materiali green o di riciclo. Per quanto riguarda il capitolo motorizzazioni al momento la Hyundai non ha diffuso le caratteristiche delle versioni benzina mild-hybrid 48 V e full hybrid, ma solo quelle della variante elettrica che sarà proposta con due powertrain: uno con 156 cavalli alimentato da una batteria da 48,4 kWh che promette un’autonomia di 340 chilometri e uno con 218 cavalli abbinato a una batteria da 64,8 Kwh, che assicura percorrenze sino a 490 chilometri. La Kona Ev sfrutta la raffinata architettura che il gruppo coreano ha introdotto con le gamme Hyundai Ioniq e Kia Ev, che si basa su una rete elettrica a 800V per favorire la rapida ricarica della batteria da colonnine superfast alla quale si affianca la funzione V2L, che consente alla vettura di cedere energia a dispositivi esterni.
Puntando su queste soluzioni e sull’architettura modulare E-Gmp Hyundai prevede di lanciare diciassette modelli full-electric entro il 2030 che dal 2025 si baseranno anche su un’inedita architettura modulare integrata, mentre Kia prevede entro il 2030 altri tredici modelli oltre al suv Ev9 appena svelato.
Il suv Ev9 che sarà commercializzato a fine anno è la seconda Kia della gamma elettrica Ev e la prima a proporre un sistema di guida semi-assistita di livello 3. Lungo quasi 5 metri, l’Ev9 ha una linea disegnata da tratti tesi e verticali che disegnano una silhouette squadrata. Il packaging avvolge un abitacolo molto spazioso con tre file di sedili e configurabile a sei o a sette posti. I passeggeri della prima e della seconda fila possono reclinare contemporaneamente i propri schienali per riposare quando l’Ev9 è in carica, mentre quelli della seconda fila possono anche ruotare di 180° le loro poltrone per interagire con chi siede nella terza fila, come in molti classici minivan.
L’ambiente è personalizzato dallo stile minimalista dell’arredamento, dal widescreen formato dai display da 12,3” della strumentazione configurabile e del sistema d’infotainment che, assieme a uno schermo a segmenti da 5”, limita all’essenziale la presenza di tasti fisici.
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