Roma

ICS, tutto esaurito il fondo per la salvaguardia del patrimonio culturale

I Comparti Garanzie e Contributi in conto Interessi hanno prestato garanzie per 40 milioni di euro. In soli sette mesi impegnato l'intero plafond di 10 milioni supportando 71 progetti

di Marilena Pirrelli

4' di lettura

Finanziare la cultura diventa una strada possibile per le banche con qualche garanzia da parte dello Stato. Così nasce l’esperimento riuscito dall’Istututo Credito Sportivo con il Fondo per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale – Comparti Garanzie e Contributi in conto Interessi - attivato con il Decreto Rilancio del 2020, art. 184, comma 4. I due Comparti, con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro ciascuno, hanno consentito di prestare garanzie per 40 milioni di euro complessivi e concedere contributi in conto interessi, sui finanziamenti erogati dall'ICS o da altro istituto bancario convenzionato, destinati a Enti territoriali e pubblici, imprese e soggetti privati del mondo culturale, per interventi, iniziative e attività di tutela, protezione, conservazione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale. In soli sette mesi è stato impegnato l'intero plafond di 10 milioni del Comparto dei Contributi in conto interessi supportando 71 progetti – pubblici e privati - che hanno ottenuto il parere favorevole di ammissibilità da parte della Commissione tecnica di valutazione, presieduta da Andrea Cancellato.

I risultati

Per gli Enti Locali, tra Comuni e Province, sono stati presentati e approvati 60 progetti relativi a finanziamenti dell'ICS per un ammontare di circa 51 milioni €, che contribuiranno ad attivare investimenti per oltre 84 milioni. Per i soggetti privati, che usufruiranno anche della garanzia pubblica, la Commissione Tecnica di valutazione ha dato parere favorevole a 11 progetti per investimenti complessivi di oltre 20 milioni €, deliberati o in via di deliberazione da parte di ICS. Tra gli interventi approvati quello antisismico da 13.455.000 per il Complesso ex convento S. Nicolao richiesto dalla Provincia di Lucca, il progetto di restauro e conservazione delle mura interne del Castello Visconteo Sforzesco e dei bastioni di San Luca e S. Giuseppe da 6.545.000 di euro richiesto dal Comune di Novara, il programma di bonifica e valorizzazione dell’Isola di Poveglia in laguna da 5.879.000 di euro attivato dalla VdV S.R.L.., l’acquisto del teatro Grazia Deledda da 232.000 di euro della Società cooperativa teatro di Sardegna e l’allestimento dell’ADI Design Museum - Compasso d'Oro da 1.239.392,84 di euro della Fondazione Adi Design Museum.

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Il ministro Dario Franceschini, Andrea Abodi e Andrea Cancellato durnate la conferenza stampa

Dal punto di vista territoriale, i 71 progetti ammessi al beneficio dell'accesso ai Fondi sono così ripartiti: Nord Ovest 21%, Nord Est 18%, Centro 36%, Sud e Isole 25%; la tipologia di interventi per il 37% delle domande ha interessato progetti di restauro, per il 16% progetti di ristrutturazione, per il 14% progetti di manutenzione straordinaria, per il 13% progetti per adeguamenti sismici, efficientamento energetico e abbattimento barriere architettoniche, per il 4% acquisto di patrimonio culturale e per il 16% finalità diverse, tra cui progetti di digitalizzazione.
Con riferimento al patrimonio riqualificato il 41% dei progetti è riferibile a immobili dall'alto valore culturale, il 12% a musei o aree archeologiche, pinacoteche o gallerie, l’11% a teatri, il 10% alla riqualificazione di monumenti e il 10% ad altre operazioni di conservazione e tutela, il 6% alle biblioteche, il 7% a ville, parchi o giardini. Infine, il 3% alla riqualificazione e conservazione di oggetti o manoscritti. Il mondo della cultura ha così potuto usufruire di facilitazioni e agevolazioni per il rilancio del settore, duramente colpito dalla crisi indotta dalla pandemia.

I PROGETTI PROMOSSI
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Le dichiarazioni

“Oggi – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini - presentiamo i risultati di una delle due componenti in cui si articola il Fondo Cultura, una delle idee più innovative degli ultimi tempi. In solo un anno e mezzo di lavoro, grazie all'impegno di tutte le realtà coinvolte, importanti risorse saranno ora disponibili per tante realtà culturali del Paese. Questo strumento, pensato in piena pandemia per sostenere la cultura in un momento particolarmente difficile, si dimostra così pienamente efficace ed efficiente. L'Italia si rivela così ancora una volta capace di sperimentare con successo un nuovo modello di intervento, in cui pubblico e privato si confrontano nel miglior interesse del patrimonio culturale nazionale”.
“Il Fondo Cultura - ha dichiarato il presidente dell'ICS, Andrea Abodi – in soli sette mesi di vita ha già dimostrato la sua piena efficacia, utilizzando al meglio le risorse pubbliche messe a disposizione dal Governo, attraverso garanzie e interessi, assistendo finanziamenti in concessione e facilitando investimenti pubblici e privati dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Nel 2022 – ha concluso Abodi - ci poniamo almeno tre obiettivi: una crescita importante dei finanziamenti erogati, la definizione di un modello di misurazione dell'impatto diretto, indiretto e indotto dei progetti finanziati con il sostegno del Fondo Cultura e una più ampia collaborazione del Fondo Cultura presso ICS con gli altri istituti bancari. “Questi pochi mesi di avvio del Fondo Cultura – ha dichiarato il presidente di Federculture, Andrea Cancellato - dimostrano la validità dello strumento che tutti insieme abbiamo chiesto e che il Governo, in particolare il Ministro Dario Franceschini, ha deciso di attivare, perché è stato capace di mobilitare progetti e investimenti in misura di gran lunga superiore alle risorse messe a disposizione, alcuni dei quali molto innovativi. Lo strumento del Fondo di garanzia, per la prima volta varato in campo culturale in Italia e sicuramente poco usuale in campo internazionale, equipara l'impresa culturale alle imprese industriali e commerciali tradizionali. La sua sperimentazione è utile anche per capire il grado di autofinanziamento del sistema. L'auspicio è che il Governo voglia continuare a rafforzare la dotazione di questo strumento che sarà sempre più utilizzato dalle imprese e dalle istituzioni culturali italiane”.

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