digital transformation

Idee e capitali, a Milano la fabbrica delle imprese

di Antonio Larizza

Il telaio digitale per auto a guida autonoma di e-Shock

4' di lettura

La metafora è quella della fabbrica: materie prime, catena di montaggio, semilavorati e prodotti finiti. Dove la materia prima è la proprietà intellettuale, i semilavorati i prototipi e i prodotti finiti le imprese.

È questa l’intuizione alla base del modello e-Novia: nato a Milano nel 2015, ha già raccolto 50 milioni di euro di capitali e generato 27 imprese. L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2018, che mostra ricavi saliti a 8,4 milioni di euro, con un incremento del 51% rispetto all’anno precedente. La stessa assemblea ha nominato il nuovo presidente, che sarà Michele Scannavini: l’uomo che dal 2016 al 2018 ha guidato l’Ice e che darà un’accelerazione all’internazionalizzazione della società.

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«Non siamo né un incubatore, né un acceleratore di imprese - spiega Vincenzo Russi, co-fondatore e Ceo di e-Novia -. I primi offrono spazio alle startup, i secondi aggiungono anche servizi. Ma entrambi fanno poco sul fronte della ricerca di fondi e non sono focalizzati sulla trasformazione di idee in prototipi prima e in prodotti poi. Noi non aspettiamo l’imprenditore: partiamo dalle idee e ci costruiamo intorno un’impresa».

Russi ha iniziato la sua carriera nel settore dell’Ict oltre 30 anni fa, nei laboratori della Olivetti tra l’Italia e la Silicon Valley. È stato, tra le altre cose, chief digital officer di Messaggerie Italiane e vice presidente di eDigita, prima piattaforma di distribuzione digitale per l’editoria italiana. Ha avuto ruoli in Cefriel ed è stato docente della School of Management del Politecnico di Milano.

Nel 2014 Russi inizia a raccontare la sua idea di “fabbrica di imprese” a imprenditori e docenti universitari. In poco tempo con la sua suggestione contagia le grandi famiglie dell’imprenditoria italiana, che vedono in quel disegno anche uno spazio dove alimentare la capacità di ricerca & sviluppo delle loro imprese. Tra i soci della “fabbrica” che ha sede in pieno centro a Milano, a pochi passi dal Duomo, ci sono, tra gli altri, Sergio Savaresi, docente e ricercatore del Polimi, Aldo Bonomi (Rubinetterie bresciane), Marco Checchi (Pelliconi), Marco Monti (Esprinet), Vito Petrosa (Mermec). E ancora: Alberto Bombassei e Matteo Tiraboschi (Brembo) e Sergio Dompé (Dompé farmaceutici). «I nostri soci hanno diritto di prelazione negli investimenti delle società che nascono in e-Novia, che comunque si rivolgono anche a investitori esterni», spiega Russi.

I soci utilizzano e-Novia anche per progetti di ricerca & sviluppo. Non è un caso che degli 8,4 milioni di euro di ricavi, 2 vengono generati da attività di ricerca svolta per conto conto terzi, e 3,8 da attività di supporto alla crescita di nuove imprese.

Oggi e-Novia ha in portafoglio 40 brevetti internazionali. Occupa 100 persone, che diventano 220 se si sommano anche le risorse che lavorano nelle 27 controllate o partecipate. La società è stata inserita dal «Financial Times» tra le mille aziende europee che sono cresciute più velocemente.

Merito di progetti innovativi come Yape, il postino robot che l’operatore giapponese «Japan post» sta testando per consegne dell’ultimo miglio a Fukushima, nelle zone colpite dal terremoto del 2011. E che in Italia vede sperimentazioni avanzate con Polimi, Esselunga e Poste italiane.

Oppure BluBrake, l’azienda che nel 2019 metterà in commercio un impianto frenante per biciclette dotato di sistema di antibloccaggio (Abs), con applicazioni promettenti nel mercato crescente delle e-bike. Tra i clienti, marchi storici delle due ruote e anche Trefecta, azienda che produce bici elettriche ad altissime prestazioni per usi militarti capaci di viaggiare fino a 120 km/h. Per questo progetto BluBrake ha vinto un bando del programma Horizon 2020, ricevendo 2,3 milioni di euro dalla Commissione europea.

Sempre in ambito due ruote, HiRide ha messo in commercio sospensioni per biciclette capaci di adattare la rigidezza dell’assetto in modo dinamico: la versione per ruota posteriore è già in vendita su alcuni modelli del marchio Pinarello. Le conoscenze in seno a HiRide contamineranno uno dei progetti più recenti nati in e-Novia: una suola per calzature ammortizzata, capace di modificare la rigidezza in base alle caratteristiche del terreno. E ancora robot collaborativi, sistemi per car sharing, droni capaci di stare in volo senza scaricarsi, anelli per percepire le emozioni e un innovativo telaio per auto senza pilota.

Tra i soci della prima ora di e-Novia c’è anche il neo presidente Michele Scannavini. «Ho una piccola quota in e-Novia - conferma Scannavini - che acquistai nel 2015 dopo aver ascoltato Russi, con cui avevo collaborato in Fila: confesso che allora non capii molto di quello che disse, ma mi fidai. E feci bene: se dovessi definire e-Novia, direi che è una startup che non ha mai perso soldi». E che ha già avviato uno studio per la quotazione, probabilmente in Borsa Italiana, che potrebbe concretizzarsi nei prossimi 18-24 mesi. Scannavini opererà «in continuità» con il management attuale: «Il mio contributo sarà quello di mettere a disposizione le mie conoscenze per favorire l’evoluzione di e-Novia a livello internazionale», spiega a margine dell’assemblea che lo ha appena nominato presidente.

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