Idee dagli Usa. Con la green tech, la profumeria cambia passo grazie all'eco-etanolo»
Convertire emissioni industriali in fragranze di lusso. La scommessa di Coty, che ha messo l'ecodesign di formule e packaging al centro della sua strategia
di Alexis Paparo
3' di lettura
«Provate a immaginare: emissioni industriali, che altrimenti verrebbero rilasciate nell'atmosfera, possono essere trasformate in fragranze di brand come Gucci, Marc Jacobs e molti altri!». L'entusiasmo di Thierry Moliere, senior vice president sustainability, technology & innovation di Coty, tra i più grandi produttori di fragranze al mondo e player globale della cosmetica, trasmette bene l'impatto che questa innovazione può avere nel settore. E ripropone come vincente il modello del grande gruppo che, da una posizione di leadership, può permettersi di investire in ricerca e sviluppo e, a cascata, rendere l'innovazione possibile e accessibile per il settore intero. Non è (solo) questione di mortalità: nell'ultimo anno e mezzo anche l'economia ha avvertito su di sé tutto l'impatto e le ramificazioni della parola “interconnessione”; uno dei lasciti della pandemia è proprio l'opinione diffusa che l'unica strategia per rispondere alle grandi sfide sociali e ambientali del presente sia lavorare insieme.
«Negli ultimi due anni Coty ha lavorato con LanzaTech per sviluppare un etanolo purissimo e al tempo stesso sostenibile che incorporeremo nella nostra produzione, con l'obiettivo di estenderlo alla maggior parte del portafoglio di fragranze entro il 2023. Per la profumeria è un ingrediente vitale: rappresenta circa l'80 per cento del prodotto finale», spiega Moliere, che ha scelto di studiare biochimica per trasformare in lavoro la sua passione per la natura nata da bambino. La svolta è arrivata con Una scomoda verità di Al Gore, «uno dei primi libri che ha parlato con coraggio del riscaldamento globale e ha sollevato il senso di urgenza di agire contro il cambiamento climatico».
L'azienda americana, con 117 anni di storia, ha chiuso l'esercizio fiscale 2020 nel giugno scorso a 4,7 miliardi di dollari, con un calo del 25 per cento delle vendite a causa dell'impatto del Coronavirus. Ma già nel secondo trimestre dell'esercizio fiscale 2021, il calo dei profitti si presentava più contenuto rispetto alle attese (-16 per cento) ed è stato confermato l'aumento degli investimenti in previsione del 2022.
«La sostenibilità è il motore della nostra innovazione e sappiamo che per raggiungere risultati servono innovazione e competenze. La nostra strategia Beauty That Lasts, presentata a febbraio 2020, è guidata dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). I progressi sono monitorati da partner esterni come KPMG e poi Sedex ed EcoVadis (attraverso le loro piattaforme viene valutata l'eticità dei fornitori diretti e indiretti e l'approvvigionamento responsabile di materie prime come mica e olio di palma, ndr). Poi abbiamo tool interni come il The Beauty That Lasts Index: uno strumento per integrare criteri di sostenibilità in formule e packaging», aggiunge.
L'impegno sugli imballaggi va oltre quello dei prodotti, che entro il 2025 saranno al 100 per cento riciclabili, riutilizzabili o compostabili o includeranno materiali riciclati: «Oltre all'importante lavoro in SPICE, di cui siamo membri dall'inizio, stiamo eseguendo diversi progetti come quello guidato dai nostri ingegneri nello stabilimento di fragranze di Colonia. In collaborazione con l'azienda di imballaggi green Papacks, hanno sviluppato vassoi in fibre vegetali per il trasporto di bottiglie e tappi che permettono di rimuovere 1.800 tonnellate di plastica all'anno. Il progetto è stato riconosciuto dalla Commissione europea come un esempio di buone pratiche».
Riguardo agli obiettivi di sostenibilità contenuti nel programma – «ma ci stiamo sforzando di andare oltre e condivideremo un aggiornamento entro fine anno» – spicca l'impegno a ridurre le emissioni assolute di CO2 (Scope 1, 2 e 3: ovvero dirette e indirette) del 30 per cento e passare al 100 per cento di energia rinnovabile entro il 2030. «Nell'ultimo anno, meno dell'1 per cento dello scarto generato dai nostri siti è stato inviato in discarica e abbiamo portato il tasso medio di riciclaggio al 68 per cento, con l'obiettivo dell'80 per cento entro il 2030».
Tra i prodotti di cui Moliere è più orgoglioso, CK Everyone di Calvin Klein. «È formulato con ingredienti di derivazione naturale, è vegano e ha un packaging riciclabile composto al 30 per cento da materiali post-consumo. È la prima fragranza a ottenere un certificato Silver dal Cradle to Cradle Products Innovation Institute».
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