Idrogeno, Grassi (Ue) al forum del Sole 24 Ore: «L’Europa deve accelerare»
Si è svolta la terza edizione dell’Hydrogen Forum: evento di riferimento per il sistema degli operatori e delle imprese di prodotti e servizi del settore energetico
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Crisi energetica e ruolo chiave dell'idrogeno nella riduzione dell'impatto ambientale e della diversificazione delle fonti di energia. Sono stati questi i temi al centro della terza edizione dell’Hydrogen Forum del Sole 24 Ore, evento di riferimento per il sistema degli operatori e delle imprese di prodotti e servizi del settore energetico.
In questa edizione - intitolata «Idrogeno: risorsa energetica sostenibile e alleato chiave della transizione ecologica» - sono stati approfonditi gli scenari e le strategie a livello europeo e italiano per permettere lo sviluppo green e digitale grazie all'intervento di rappresentanti dei principali player del settore.
I lavori sono stati introdotti del presidente del Gruppo 24 Ore Edoardo Garrone e del direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. Tre i focus in agenda: tecnologia e innovazione; mobilità sostenibile e infrastrutture; finance.
Grassi (Ue): la storia per il 2030 si scrive oggi
«Da Bruxelles - ha detto Stefano Grassi, capo gabinetto del Commissario europeo all’Energia Kadri Simson - vediamo un momento delicato per il futuro dell'idrogeno, la storia del 2030 si scrive oggi, nel 2023 la speranza è che la storia si scriva in Europa e in Italia. Finora abbiamo mappato fra i 500 e i 600 progetti fra ricerca e applicazione a livello europeo, ma solo il 10% di questi ha raggiunto la fase matura e il punto di investimento. La maggior parte dei progetti dovrà decidere entro 2-3 anni se diventare operativa e avere i finanziamenti.
«L'Europa è partita bene - ha continuato Grassi, nel corso dell'intervento su “La crisi energetica e il ruolo chiave dell'idrogeno: dalla diversificazione delle fonti di energia alla decarbonizzazione del sistema” - ma altri competitor stanno scaldando i motori, se non stiamo attenti rischiamo di restare indietro perché ci sono programmi ambiziosi in India, Cina, Giappone e in Usa. Il rischio è che gli investimenti previsti per l'Europa non si materializzino e trovino condizioni migliori altrove».
Besseghini (Arera): progetti Pnrr frammentati
«L'idrogeno - ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) - ha un ruolo che si va definendo, ora la posizione dei regolatori sul tema è spingere con grande decisione a fare in modo che l'assetto consumo-generazione punti a un modello tecnico e di business per tenere in piedi il meccanismo. I progetti del Pnrr hanno forse sofferto di una frammentazione tipica italiana che sarebbe stato meglio evitare. Come regolazione italiana abbiamo progetti di regolazione per distributori del gas in cui è finito anche l'idrogeno, è un tentativo di replicare il modello già utilizzato per l'elettrico che ha già dato risultati, qui l'innovazione è già orientata a iniziative visibili soprattutto sulla regolazione».
«In merito alle tempistiche - ha aggiunto Besseghini - fra esperienze pilota e adozione su scala industriale, abbiamo un pattern evolutivo su cui si può fare qualche previsione, poi c'è l'attenzione alle accelerazioni tecnologiche che sono difficili da prevedere, ma che sono la vera scommessa competitiva».
Garrone: convegno fondamentale per confronto e nuove idee
«Questo evento sul futuro dell'idrogeno- ha detto Edoardo Garrone, presidente del Sole 24 Ore, introducendo la terza edizione dell'”Hydrogen Forum - è l'occasione per confrontarsi su un tema fondamentale per la decarbonizzazione e la transizione energetica del nostro Paese. È fondamentale mettere insieme imprenditori, manager e amministrazioni per confrontarsi e avere nuove idee di discussione per avere un quadro del futuro della transizione energetica ed economica».
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