Il 26 marzo torna l’ora legale: 382 milioni di euro di risparmi in bolletta nel 2023
Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro
di Andrea Carli
I punti chiave
2' di lettura
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo tornerà l'ora legale. Alle 2 le lancette degli orologi andranno spostate un’ora in avanti. E ancora una volta si svilupperà il dibattito tra chi è a favore del sistema attuale, che vede l’alternanza tra ora solare e ora legale,e chi invece chiede di mantenere quest’ultima tutto l’anno. Tra questi c’è la Società italiana di medicina ambientale (Sima), che ha promosso assieme a Consumerismo No Profit una petizione online per mantenere l'ora legale tutto l'anno.
Miani (Sima): «Benefici economici ed ambientali»
«A partire dal 26 marzo sarà possibile sfruttare un’ora di luce in più nelle ore serali, con conseguente riduzione dei consumi energetici da parte di famiglie e imprese ed evidenti risparmi in bolletta – spiega il presidente della Sima Alessandro Miani –. Benefici che non sono solo economici ma anche ambientali, considerata la consistente riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera dovuta al nuovo orario».
Risparmi in bolletta pari a 382 milioni di euro nel 2023
In base alle stime di Sima solo nel 2023 l'adozione dell'ora legale permanente tutto l'anno produrrebbe in Italia, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell'anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. Basti pensare che il 21 dicembre, il giorno più corto dell'anno, con l'ora solare il sole tramonta a Milano alle ore 16:41 circa, a Roma alle ore 16:38, a Bologna alle 18:36. Dal 2004 al 2022 il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.
200.000 tonnellate di CO2 in meno
«A tutto ciò - aggiunge Miani - si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria. L'abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe inoltre cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla salute dei cittadini».
L’apertura della Ue
Quella di abbandonare in via definitiva l'ora solare adottando l'orario legale tutto l'anno è una possibilità prevista dall'Unione europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.
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