Il bambino nel pozzo, la cronaca in diretta
Alfredino. A quarant’anni dalla tragedia di Vermicino Sky racconta la vicenda in una miniserie di quattro puntate
di Gianluigi Rossini
2' di lettura
Sono passati quarant’anni dall’incidente di Vermicino, nel quale morì Alfredo Rampi, un bambino di sei anni caduto in pozzo artesiano che per tre giorni mezza Italia fece di tutto per salvare. Tra le molte riflessioni e commemorazioni, arriva anche una miniserie in quattro puntate (su Sky Cinema dal 21 giugno), il primo docudrama tv sulla vicenda.
Tutti ricordano la diretta televisiva di 18 ore che trasformò una notizia di cronaca nel primo grande evento mediatico nazionale in tempo reale, ma la serie di Sky sceglie di focalizzarsi sul meno noto – ma non meno importante – collegamento con la nascita del Ministero per la Protezione Civile, fortemente voluto da Pertini dopo che Franca Rampi, madre di Alfredino, gli aveva raccontato di come la mancanza di coordinamento avesse reso inefficaci i pur volenterosi soccorsi.
Alfredino ha quell’accuratezza e quella coerenza di intenti che spesso manca alle fiction Rai: penso alla terribile L’Aquila grandi speranze, che appiccicava schemi narrativi astratti sul post-terremoto aquilano, senza nessuno sforzo di comprensione della realtà rappresentata. Al contrario qui c’è una vicenda ambientata a Roma i cui personaggi parlano romano, c’è la dovuta attenzione all’atmosfera culturale dell’epoca, c’è la sensibilità di non indugiare sul dolore della madre e di non mostrare mai il bambino dentro il pozzo, c’è una scelta tematica forte portata avanti con coerenza, c’è il personaggio interessante e moderno di Franca Rampi, ben incarnato da Anna Foglietta, alla quale tuttavia non si chiede di riempire ogni scena.
Fiction convenzionale
Si tratta, sia chiaro, di una fiction convenzionale, con un finale troppo didascalico e molti quadretti familiari posticci, che si regge soprattutto sulla grande suspense dei tentativi di salvataggio negli episodi centrali. Se da un lato da Sky ci si aspetterebbe un po’ più di coraggio e di originalità, dall’altro vanno apprezzati i risultati raggiunti da un sistema produttivo ben rodato che, anche grazie a sceneggiatrici come Barbara Petronio, riesce meglio della Rai in quelle «storie italiane» che sarebbero di sua competenza.
Alfredino. Una storia italiana, Marco Pontecorvo, Sky Cinema e Now da domani
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