Il Bisonte conquista Asia e America
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
«Essere così diversi dagli altri è un punto di forza». Il mercato sta dando ragione a Sofia Ciucchi, da gennaio 2017 amministratore delegato del marchio fiorentino di pelletteria Il Bisonte, dopo vent’anni passati in Ferragamo, da ultimo come vicedirettore generale. Il brand fu fondato nel 1970 da Wanny Di Filippo che, senza eredi e con problemi di salute, nel 2015 l’ha venduto al fondo inglese Palamon. Con Ciucchi l’azienda ha imboccato un sentiero di crescita a due cifre senza rinnegare il passato: «Abbiamo reinterpretato le linee e le forme iconiche cercando di dare uno spirito contemporaneo – spiega l’ad – ma non abbiamo stravolto lo stile: continuiamo a fare borse e accessori di sostanza e qualità, che durano nel tempo, per chi non vuole ostentare e ama un look casual con un tocco chic. Il cuoio resta il materiale più importante e sta vivendo una nuova stagione visto che è quello col minor impatto ambientale grazie alla concia al vegetale».
Coerenza, artigianalità e made in Italy hanno spinto le vendite: il 2017 si è chiuso con un fatturato in aumento del 35% a 27 milioni e nel 2018 si punta a replicare questa crescita, superando i 36 milioni. «Un’azienda di nicchia come la nostra – spiega Ciucchi – ha ancora tanti territori inesplorati e una notorietà di marca che può solo crescere». In questo primo anno la manager ha lavorato proprio sul “revamping” del brand, accanto alla ricerca dei valori di prodotto più contemporanei e all’apertura dei mercati. Lo sbocco strategico per Il Bisonte resta il Giappone, anche se ora l’obiettivo è un riequilibrio dei mercati. Ciucchi ha in mente un peso dell’Italia pari al 10-15% e una crescita dell’America (che oggi rappresenta il 5%) e dell’Asia, intesa soprattutto come Cina. Hong Kong, in particolare, è il mercato cui Il Bisonte guarda per l’apertura di un negozio monomarca. Oggi i punti vendita diretti sono a Firenze, Milano, due a Roma, due a Parigi (dove sarà aperto anche un temporary shop) e uno a Londra. Esistono poi 38 negozi in franchising in Giappone e un’altra dozzina in Asia.
«Il 2018 è l’anno nel quale, sistemate le cose in Europa, cercheremo di spingere sullo sviluppo in Asia e in America –dice Ciucchi – oltre che su tecnologia e logistica». In programma c’è un investimento di due milioni in un nuovo centro logistico e in nuovi macchinari nello stabilimento di Pontassieve ampliato di recente, che serviranno a gestire i maggiori volumi.
«Ci stiamo attrezzando per passare da 600mila pezzi all’anno a 1 milione –conclude Ciucchi – tutti fatti da artigiani della provincia di Firenze che operano nel raggio di 30 km». Per questo, in occasione del Pitti Uomo (9-12 gennaio), l’azienda ha deciso di inaugurare i nuovi uffici e show-room affacciati sull’Arno nell’affascinante location di Palazzo Corsini con un evento intitolato appunto “Il Bisonte a km 30”.
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