Il Bisonte porta la pelletteria «made in Tuscany» a New York
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
È l’esempio (raro) di un marchio che, seppur acquisito da un fondo di private equity (il britannico Palamon), è rimasto fortemente ancorato al territorio e ai valori d’origine. Il Bisonte, brand fiorentino di pelletteria artigianale casual-chic da sempre fortissimo in Giappone, continua la crescita a doppia cifra e avvia l'espansione americana con l'apertura di un negozio a New York, il primo in Usa, a gestione diretta.
Intanto la storica azienda guidata dall'amministratore delegato Sofia Ciucchi si prepara al lancio mondiale di un cartone animato che ha per protagonista il suo fondatore, l’eccentrico Wanny Di Filippo e il suo sogno-ossessione del bisonte che si personifica, e che trainerà una nuova linea di prodotti in pelle.
Il flagship store americano - 180 mq di cui 90 dedicati alla vendita - si trova in Bleecker street, nel West Village, quartiere che permette al Bisonte di “parlare” anche a un pubblico giovane. Nel negozio trovano posto un piccolo atelier per le riparazioni di borse e cinture, con un banco di lavoro attrezzato; una sorta di remise en forme per l'ingrassaggio e la pulizia della pelle; e una mini-esposizione di prodotti vintage che possono essere scambiati o raccontati sul web per alimentare una comunità di clienti. «Il negozio di New York vuol essere quello che è stato per l’Italia il negozio di Milano – spiega Sofia Ciucchi - una spinta alle vendite e uno show room, in un mercato come quello americano che è stato il primo sbocco distributivo estero del Bisonte nel 1977, per poi essere abbandonato».
Il marchio fiorentino ha chiuso il 2018 con un fatturato in aumento del 30% sopra i 35 milioni, per il 90% all'export. Motori della crescita sono stati l'Europa e l'Asia (il Giappone, che pochi anni fa rappresentava l'80% del fatturato, oggi pesa meno della metà). «Lo sbarco a Hong Kong, con l'apertura di due negozi lo scorso anno, ci sta aprendo altre opportunità e l'Asia rimane un mercato effervescente», spiega Ciucchi.
Per supportare la crescita l'azienda ha appena aperto un centro logistico a Pontassieve (Firenze), e sta ristrutturando il vecchio stabilimento per rafforzare la parte di sviluppo tecnico e di prototipia industriale. Anche quest'anno le previsioni confermano una crescita a doppia cifra, che dovrebbe portare sopra i 40 milioni di euro: «Il retail nei primi mesi dell'anno ha dato segnali davvero eccellenti – dice l'ad – e ora, sulla scia della capsule fatta a Natale, stiamo lavorando a una linea speciale di prodotti in cuoio rigido dipinto a mano».
Il lavoro va avanti anche sul fronte dei partner esteri per potenziare lo sviluppo internazionale: dopo aver chiuso un accordo di distribuzione per l'Australia, l'azienda sta trattando con potenziali partner per la Cina e altri Paesi del sudest asiatico.
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