L'alleanza Brics si allarga: entrano Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti
L’allargamento dei Brics con altri sei Paesi «rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo», ha detto nel corso della conferenza stampa finale il presidente cinese Xi Jinping
3' di lettura
I Brics si allargano e avranno altri sei “membri effettivi” dal primo gennaio 2024: sono Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Lo ha annunciato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, nel corso della conferenza stampa finale del summit. Con l’ingresso dei nuovi membri, i Paesi Brics «rappresenteranno il 36% del Pil mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta», ha annunciato il presidente brasiliano Lula da Silva. «A questa prima fase se ne aggiungerà un’altra di ulteriore ampliamento», ha aggiunto Lula.
«Nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti»
L’allargamento dei Brics con altre sei nazioni «rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo», ha detto il presidente cinese Xi Jinping, esprimendo soddisfazione per gli accordi raggiunti. Il premier indiano Narendra Modi ha sottolineato di aver «sempre creduto che l’aggiunta di nuovi membri rafforzerà ulteriormente il Brics come organizzazione e darà un nuovo impeto agli sforzi condivisi». «Questo rafforzerà anche la fiducia di molti Paesi nel mondo in un ordine mondiale multipolare: sono fiducioso che, assieme a questi Paesi, saremo in grado di imprimere un nuovo slancio e dare nuova energia alla nostra cooperazione».
Il presidente russo Putin, intervenuto al vertice in videocollegamento, ha sottolineato che «i Brics non competono con nessuno, non si oppongono a nessuno, ma è anche ovvio che questo processo oggettivo, il processo di creazione di un nuovo ordine mondiale, ha ancora oppositori inconciliabili che cercano di rallentarlo , per frenare la formazione di nuovi centri indipendenti di sviluppo e influenza nel mondo». Putin esplicita chiaramente il suo bersaglio critico, parlando apertamente dei Paesi occidentali, che vorrebbero «preservare il mondo unipolare», rendendosi responsabili di un «colonialismo in una nuova confezione». Per il presidente russo, invece, i Paesi Brics sostengono la formazione di un ordine mondiale multipolare e la preservazione della diversità dei confini culturali nazionali.
«Soluzione pacifica del conflitto in Ucraina»
Nella dichiarazione finale del vertice di Johannesburg, i Paesi Brics affermano di essere favorevoli ad una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina attraverso il dialogo e la diplomazia, compresa l’iniziativa dei paesi africani. «Ricordiamo le nostre posizioni nazionali sul conflitto in Ucraina e nella regione circostante, espresse nei forum pertinenti, tra cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Esprimiamo apprezzamento per le pertinenti offerte di mediazione e di buoni uffici volti a una risoluzione pacifica del conflitto attraverso il dialogo e la diplomazia, compresa la missione di pace dei leader africani e il percorso proposto verso la pace».
«I Brics - ha ricordato il presidente sudafricano Ramaphosa, padrone di casa del vertice - sono un gruppo eterogeneo di nazioni. Si tratta di un partenariato paritario tra Paesi che hanno punti di vista diversi ma una visione condivisa per un mondo migliore. Come cinque membri dei Brics, abbiamo raggiunto un accordo sui principi guida, gli standard, i criteri e le procedure del processo di espansione» del gruppo delle economie emergenti. «Abbiamo raggiunto un consenso sulla prima fase di questo processo di espansione», ha sottolineato il presidente sudafricano, aggiungendo che i leader hanno incaricato i loro ministri delle Finanze e governatori delle Banche centrali, di considerare la questione delle valute locali, degli strumenti di pagamento e delle piattaforme e di riferire agli stessi leader Brics nel prossimo vertice, a proposito della dibattuta questione di una valuta comune del blocco.
Iran: nostro ingresso conquista strategica per politica estera
«La Repubblica Islamica dell'Iran è diventata un membro dei Brics. La piena adesione al gruppo delle economie emergenti del mondo è uno sviluppo di portata storica e una conquista strategica per la politica estera della Repubblica islamica», ha scritto su X Mohammad Jamshidi, vice capo dello staff per gli affari politici della presidenza iraniana, confermando ufficialmente la piena adesione di Teheran al gruppo delle economie emergenti. La presenza di Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti nella stessa organizzazione economica o politica sarebbe stata impensabile anche solo qualche anno fa, a causa delle crescenti tensioni a seguito del crollo dell'accordo sul nucleare di Teheran del 2015 e di una serie di attacchi attribuiti al Paese da allora. Ma gli Emirati Arabi Uniti sono stati i primi a impegnarsi nuovamente a livello diplomatico con l’Iran e a marzo i due Paesi hanno comunicato di avere raggiunto una distensione nei rapporti con la mediazione cinese. Sia l'Arabia Saudita che gli Emirati Arabi Uniti hanno mantenuto rapporti con la Russia anche con il conflitto in Ucraina in corso. La Cina dal canto suo ha cercato di stringere relazioni più forti con tutte e tre le nazioni, in particolare con l'Iran, da cui ha iniziato a importare petrolio dopo il crollo dell'accordo nucleare.
loading...