Il blocco dei Tir mette in ginocchio l’ortofrutta
Unaproa: il fresco non riesce a raggiungere i punti vendita e le merce marcisce, il Governo tolga i blocchi stradali
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Il blocco dei Tir sta portando al collasso l’ortofrutta made in Italy che, anche se viene raccolta dalle aziende agricole, a causa della battuta d’arresto nei trasporti non riesce ad arrivare ai supermercati e in molti casi rischia di marcire. Si stanno moltiplicando in queste ore gli allarmi di operatori del settore ortofrutticolo che parlano senza mezzi termini di un comparto al collasso.
A cominciato questa mattina il Centro agroalimentare di Roma tra i principali mercati all’ingrosso del Paese che ha denunciato le difficoltà dei prodotti di Puglia e Sicilia di raggiungere i mercati del Centro e del Nord Italia. Ma subito dopo si è alzato forte l'allarme di Unaproa (unione nazionale delle organizzazioni tra i produttori di ortofrutta e agrumi) di fronte al blocco degli autotrasportatori che sta interessando l'Italia intera e tutta l'ortofrutta.
Con l'85% delle merci che viaggia su strada il blocco degli autotrasportatori sta, infatti, provocando infatti danni incalcolabili per i prodotti altamente deperibili come frutta e verdura.«La situazione è molto pesante - ha detto la presidente di Unaproa, Sonia Ricci - a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime, dell'energia e del costo del gasolio. Pur capendo le ragioni degli autotrasportatori, dobbiamo evitare ulteriori danni al nostro comparto con la perdita di ingenti quantitativi di prodotto fresco che non arriverà nei canali distributivi tradizionali».
La presidente di Unaproa sottolinea i danni in termini competitivi che al settore made in Italy possono derivare da questa situazione di stallo. «Negli ultimi anni – spiega la Ricci – siamo riusciti a educare e sensibilizzare buyer e consumatori nel preferire le produzioni italiane, ma ora rischiamo che molte catene si approvvigionino dai concorrenti esteri, e ritornare indietro non sarà facile. È urgente un intervento da parte del Governo per rimuovere i blocchi stradali e consentire la ripresa dei ritiri dei prodotti e la consegna alla distribuzione per assicurare l'approvvigionamento dei prodotti ai consumatori».
«I danni sono devastanti – ha aggiunto il vicepresidente di Unaproa Felice Poli – in particolare per le “baby leaf”, (ovvero le insalate monoporzione, ndr) che presentano un ciclo di vita molto breve e necessitano di approvvigionamenti quotidiani e che in campo sono pronte per essere raccolte ma stanno invece marcendo. La mancanza di forniture della materia prima costringerà inevitabilmente le Organizzazioni di produttori di insalate in busta di quarta gamma a fermare gli impianti di lavorazione e confezionamento dei prodotti con enormi danni e ripercussioni su tutta la filiera a livelli economici ed occupazionali. Non possiamo permetterci di far marcire tonnellate di merce coltivata a costo di grandi sacrifici dai nostri produttori che sono per l'ennesima volta l'anello debole della catena e non possiamo sostenere altri costi che darebbero un colpo mortale alle nostre aziende».
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