Il boom della spesa a casa genera assunzioni e welfare aziendale
di Valeria Zanetti
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La storia di Bofrost Italia, colosso della vendita diretta di surgelati, ha per protagonista l’imprenditore friulano Edoardo Roncadin, che nell’87 rientra dalla Germania, dove ha fondato una catena di gelaterie, portando sul mercato tricolore il modello vincente della tedesca Bofrost. A 34 anni di distanza mentre Roncadin ha conquistato la guida di Bofrost International, presente in 12 Paesi europei, la branch italiana è cresciuta e conta 2.400 addetti. L’impresa con sede centrale a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, a fine febbraio ha chiuso il bilancio 2020-21 con 313 milioni di euro di fatturato (+31,9% sull’esercizio precedente). Il fortissimo incremento della domanda di spesa alimentare a domicilio, dovuta anche alla pandemia, ha portato a un balzo dei ricavi su tutti i canali: tradizionale, telemarketing e soprattutto e-commerce, al +700%. «L’emergenza ci ha visti impegnati a fornire alle famiglie un servizio essenziale, che abbiamo garantito con continuità e in tutta sicurezza grazie a uno sforzo senza precedenti che ha coinvolto ogni singolo dipendente e collaboratore», spiega l’amministratore delegato di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. A partire dall’estate scorsa l’azienda ha inoltre inserito 180 nuovi dipendenti e 200 collaboratori per potenziare la propria rete commerciale in tutta Italia. «Il motore del nostro successo sono le persone, chiamate nel periodo dell’emergenza sanitaria a lavorare in condizioni difficili. Abbiamo quindi deciso di gratificare il personale con più di 6 milioni tra premi di risultato, bonus e misure di welfare aziendale», conclude.
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