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Il business del turismo dei matrimoni supera il valore pre pandemia

I ricavi sfiorano i 600 milioni (+11% sul 2019) grazie a 11mila coppie straniere che hanno scelto l’Italia per la cerimonia di nozze. Più di 2 milioni le presenze turistiche

di Enrico Netti

2' di lettura

Il turismo dei matrimoni o wedding tourism riprende quota e nel 2022 registra un fatturato di 599 milioni, ben l’11% in più rispetto al 2019, l’ultimo anno di normalità prima della pandemia. Lo scorso anno ben 11mila coppie straniere hanno scelgo di organizzare la cerimonia o un rito simbolico in Italia mentre il trend delle richieste per l’anno in corso lascia intuire un’altra annata record con l’aggiunta di oltre mille eventi in più rispetto al 2022. Questi i dati che emergono dall’Osservatorio destination weddings in Italy, condotto da Centro Studi Turistici e finanziato dal ministero del Turismo, presentati a Roma da Enit e
Convention Bureau Italia. Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati
alla cerimonia (3,3 notti in media), per il 2022 l’Osservatorio stima in 619mila gli
arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al destination
wedding.

Le scelte per le cerimonie

La regione sul gradino più alto del podio è la Toscana che grazie al patrimonio di bellezze paesaggistiche, artistiche e la sua storia si conferma come la regione più gettonata dalle coppie straniere. La sceglie una su cinque. Seguono Lombardia, Campania, Puglia, Sicilia e Lazio. Le coppie arrivano principalmente dagli Stati Uniti (29%) ma la maggioranza (57%) proviene dall’Europa. «Il principale motivo che induce una coppia a scegliere di sposarsi all'estero è dato spesso da un legame speciale con una destinazione, al punto da sceglierlo come luogo perfetto per il proprio matrimonio. Un modo alternativo per vivere la meta» spiega Maria Elena Rossi, direttore marketing Enit. Ci sono inoltre dei flussi interni delle coppie italiane, oltre 7.160, che per la cerimonia scelgono una regione diversa da quella di residenza. Per la cerimonia, il pranzo e i festeggiamenti si sceglie sempre più la via della sostenibilità e del green con una crescente consapevolezza verso l’ambiente, la tradizione, ai prodotti locali.

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Una rete da potenziare

«L'industria del wedding incide con notevoli benefici sulla filiera del comparto turistico ampliando le occasioni di scelta di un viaggio in Italia nonché la notorietà dell’immagine del brand Italia. Occorre essere pronti e potenziare il network con pacchetti all inclusive dedicati» commenta Ivana Jelinic, ceo di Enit mentre Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia aggiunge: «La ripresa del destination wedding è stata registrata in tutte le regioni italiane, grazie al forte desiderio di ricerca di scenari unici come quelli toscani, di luoghi insoliti come i trulli e di tipicità locali come le masserie». Un territorio che fa da sfondo a cerimonie da sogno come quelli dei ricchi indiani che scelgono il Sud Italia, in particolare la Puglia, per cerimonie da mille e una notte. «Gli effetti della pandemia sono però visibili nella modifica di alcuni trend della domanda - premette Alessandro Tortelli, direttore di Cst Firenze - a cominciare da una maggiore attenzione al budget soprattutto da parte della coppie straniere alla ricerca sempre più di tipicità e luoghi unici». Le coppie straniere che scelgono il Belpaese non fanno che continuare una lunga tradizione che affonda le sue radici nel dopoguerra «quando i viaggiatori che sceglievano l’Italia per sposarsi erano gli statunitensi - ricorda Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit -. Un target sempre esigente che connota l’Italia non solo come culla della cultura ma anche dei sentimenti».

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