Vecchi riti e nuovi indirizzi per un week end a Istanbul
Il Çırağan Palace e gli altri palazzi fiabeschi
Il Çırağan Palace è un palazzo fiabesco che sembra galleggiare sul Bosforo. Poggia sul suolo europeo eppure l'impetuoso canale pare farlo fluire verso la sponda orientale. Istanbul del resto è così, un po' di terra e un po' di acqua, ovest ed est unite e insieme distaccate. Partire da quella che fu uno delle ultime regge, originariamente in legno, della corte ottomana, disegnata dall'architetto Mi’mār Sinān tra il trafficato Beşiktaş e il ponte di Ortaköy - intorno alla sua neo barocca Büyük Mecidiye Mosque si allunga il waterfront più romantico e luccicante di questa cosmopolita città, così come sulla propende del Galatasport adesso si affacciano design fish restaurant alla moda quali Balicki Sait - significa ripercorrere la storia e imparare subito a stare in bilico tra fedi e culture, anche gastronomiche. Si sale il monumentale salone centrale, illuminato da un candelabro di 336 candele, di questo che adesso è un hotel a cinque stelle della catena Kempinsky, per essere subito immersi dall'atmosfera vaporosa e rarefatta del suo Imperial Hamam tutto marmi e vasche. Nel salone da pranzo stanze privato dei sultani intanto è già stata imbandita la colazione: afiyet olsun. All'augurio di buon appetito, viene spalancata la soglia e come un sipario di teatro, ecco sul lungo tavolo sfilare noci del Mar Nero, coppe in argento colme di yogurt cosparso di miele, piramidi di frittelle che brillano di zuccheri, pasticci di spinaci e formaggi, salami al pistacchio. E naturalmente è così plateale e perfetto nella sua manualità il gesto di versare dall'alto il çay, il te nero turco, che si resta incantati divenendone immediatamente addicted.