calcio e pandemia

Il calcio francese con 1 miliardo di perdite ora chiede aiuto al Governo

Per la Lega francese le misure già adottate dal Governo per circa 100 milioni, al netto dei prestiti garantiti dallo Stato, sono insufficienti e c’è bisogno di un piano di sostegno

di Marco Bellinazzo

(AFP)

3' di lettura

Mentre la Serie A è alle prese con i delicati passaggi relativi alle scelte sui diritti tv da effettuare nei prossimi giorni e tira un sospiro di sollievo sulle offerte per il triennio 2021/24 sul fronte domestico, in Francia la Ligue 1 chiama in soccorso il Governo. La pandemia, la chiusura degli stadi e soprattutto il fallimento del progetto Mediapro (ancora in causa con la Serie A per la caparra da 64 milioni versata nel precedente bando e rimasta alla Lega per l’inadempimento dell’azienda spagnola di proprietà cinese) stanno infatti mettendo spalle al muro i club transalpini.

La richiesta d’aiuto

La Lega francese dunque si è rivolta al Governo per chiedere «un piano di sostegno e una riunione d’urgenza con il Ministero dell'Economia, delle Finanze e dello Sviluppo e con il Ministero dell'Educazione e dello Sport in modo che siano ricevuti i dirigenti della Lega e una delegazione di club sportivi per costruire un piano di sostegno». La Lega stima infatti che le misure adottate dal Governo sulla stagione in corso, dell’ordine di circa 100 milioni di euro al netto dei prestiti garantiti dallo Stato, siano insufficienti o non adatti a garantire l’attività di tutta la filiera. Va ricordato che le nuove stime tengono conto degli annunci della scorsa settimana del fallimento dell’emittente Mediapro e della riallocazione delle partite a Canal+ fino al termine della stagione. I club hanno già provveduto a riduzioni salariali e programmi per garantirsi un futuro, ma ora chiedono un intervento più incisivo da parte dello Stato.

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Le perdite

Nel comunicato diffuso dalla Lega, si parla di «una perdita di un miliardo di euro per il calcio francese», rispetto agli 800 milioni stimati da Jean-Marc Mickeler, presidente della Direction Nationale du Contrôle de Gestion, la Covisoc d’Oltralpe. Il deficit rispetto alle iniziali stime è di 548 milioni di euro: 759,1 milioni di euro invece dei 1,307 miliardi rispetto a quanto preventivato dai club per l'anno fiscale 2020/21, con perdite complessive nel corso della pandemia che ammontano già a oltre 1 miliardo di euro (escluso l’impatto della finestra di mercato) perdurando peraltro le partite a porte chiuse. «Non si tratta qui di chiedere allo Stato di compensare il calo dei diritti televisivi o il fallimento di Mediapro. Tuttavia, è essenziale che lo Stato partecipi ad aiutare i club professionistici e i loro azionisti a superare le emergenze generate dalla crisi COVID-19. È in gioco la sopravvivenza del settore del calcio professionistico, e soprattutto di un patrimonio culturale ed economico che oggi non si può permettere che vada in fumo», conclude il comunicato della Lega.

Il fronte televisivo

Dopo la ritirata di Mediapro che avrebbe dovuto creare un canale della Lega capace di attivare 4 milioni di abbonamenti (in realtà ci si è fermati a poco più di 600mila), la Lega ha provato a rimettere in gara il diritti per questa stagione. All’asta Amazon, Dazn Discovery-Eurosport sono stati sotto le soglie minime per il pacchetto di otto partite a giornata. È così tornata in campo Canal+ che ha rilevato 8 gare a giornata fino a giugno per 35 milioni. Canal+ di Vincent Bolloré, che vanta 8,4 milioni di abbonati e da più di 30 anni trasmetteva in esclusiva le partite di Ligue 1, all’epoca del bando 2021/24 è stata costretta a subappaltare da beInSports due gare per 332 milioni di euro. La Ligue 1 così incasserà quest’anno 652 milioni (aggiungendo i 42 dell’operatore di telefonia Free e i 243 versati da Mediapro prima andare via) rispetto all’1,1 miliardi di euro del bando fatto nel 2018.

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