Il camion-robot ridisegna la raccolta dei rifiuti in città
Il sistema della Esa aggancia e svuota i cassonetti senza che l’autista scenda dal mezzo. Un software “vede” dove sono i rifiuti e stabilisce il percorso di raccolta
di Antonio Larizza
3' di lettura
Un sistema per la raccolta dei rifiuti urbani composto da cassonetti connessi, camion-robot che li “agganciano” e li svuotano senza che l’autista scenda dal mezzo, interfaccia dotata di visione artificiale, software in grado di programmare il percorso: combinando Gps e internet delle cose, si va solo dove ci sono rifiuti. È il sistema a misura di smart city prodotto da Esa, azienda emiliana con 85 dipendenti specializzata in soluzioni innovative per l’ambiente. «Un risultato ottenuto con un gioco di squadra e valorizzando le figure giovani presenti in azienda e le loro idee nuove», spiega la vice presidente Giorgia Iasoni.
La piattaforma 2AS (Two Automatic System) è stata progettata dalla divisione Waste di Esa, azienda fondata nel 1966 a Bibbiano (Reggio Emilia) e diventata negli anni una realtà multi-business con soluzioni per amministrazioni pubbliche, multiutility, aziende e privati su quattro macro-aree di attività: rifiuti, depurazione, servizi di rigenerazione e movimentazione dei cassonetti, demilitarizzazione.
Le città che hanno adottato 2AS registrano, a regime, tassi di raccolta differenziata superiori all’80%. I vantaggi del sistema vanno dalla velocità - il ciclo operativo per svuotare un cassonetto richiede 69 secondi - all’essere mono-operatore e al fatto che l’autista del camion può svolgere tutte le operazioni stando seduto in cabina. Con un semplice tocco di schermo, dalla posizione di guida l’operatore può per esempio segnalare la presenza di un rifiuto ingombrante - il sistema invia in automatico la posizione alla centrale di comando - o anche l’impossibilità di eseguire la raccolta per la presenza di un’auto parcheggiata in prossimità dei cassonetti.
I contenitori comunicano quando sono pieni e segnalano anomalie, riconoscono gli utenti, distinguendo tra residenti e non residenti, tengono traccia della quantità dei rifiuti depositati. Tutto questo è reso possibile dall’integrazione di tecnologie come Gps, internet delle cose e intelligenza artificiale.
Il sistema 2AS è in continua evoluzione. «Stiamo lavorando – racconta Alessio Valentini, direttore operativo Esa – per migliorare i sistemi di visione di bordo. L’obiettivo è integrare piattaforme di visione artificiale di derivazione automotive, più adatte alle esigenze del nostro sistema rispetto a quelle sviluppate per applicazioni industriali».
Il sistema sarà quindi in un futuro non lontano dotato della stessa tecnologia di visione sviluppate per le auto a guida autonoma, pensata per percepire l’ambiente cittadino, caratterizzato da molte più variabili rispetto a quello tipico di una linea di produzione o di una catena di montaggio. Per compiere questo salto Esa ha attivato collaborazioni con l’Università di Modena e Reggio Emilia, Unindustria, Regione Emilia-Romagna e con alcune startup del territorio che stanno lavorando a sistemi di visione artificiale automotive per case automobilistiche della motor valley come Maserati, Ferrari e Lamborghini. «È la prima volta che nel nostro settore si cerca di utilizzare la visione artificiale di tipo automotive», precisa orgoglioso Valentini.
L’altra frontiera su cui sono impegnati gli ingegneri Esa è quella di puntare su modelli ibridi per i camion-robot del sistema 2AS, oggi forniti da Renault, Iveco, Mercedes e Scania. «Il nostro obiettivo – spiega Valentini – è quello di poter utilizzare la propulsione elettrica durante tutta la fase di svuotamento del cassonetto: da quando il camion si ferma ai primi 500 metri dopo la ripartenza, per ridurre le emissioni acustiche ed atmosferiche, a tutto vantaggio della città e dei suoi abitanti».
Esa prevede di chiudere il 2020 con un fatturato di poco inferiore ai 20 milioni di euro. Proprio la divisione Waste registra ricavi in forte crescita: grazie al sistema 2AS, la divisione raddoppierà il fatturato sia quest’anno che l’anno prossimo. Per sostenere la crescita dell’attività produttiva nel 2021 Esa inaugurerà un nuovo stabilimento di 27mila metri quadrati.
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