Il Caravaggio di Tolosa venduto a un privato straniero
Lo Stato francese decise lo scorso dicembre di non acquistarlo, sarebbe dovuto fine al Louvre, la tela “perduta” che rappresenta “ Giuditta che decapita Oloferne”, stimata tra 100 e 150 milioni di euro, è stata comprata ieri in una vendita privata, intermediata dalla casa d’asta Labarbe
di Marilena Pirrelli
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Lo Stato francese decise lo scorso dicembre di non acquistarlo, sarebbe dovuto fine al Louvre, il Caravaggio “perduto” che rappresenta “ Giuditta che decapita Oloferne” è stato comprato ieri in una vendita privata, intermediata dalla casa d’asta Labarbe , e destinato a “museo importante”. Le offerte per la tela di 144 x 173,5 cm e datata circa 1607, stimata per l’asta tra 100 e 150 milioni di euro, dovevano iniziare a partire da 30 milioni, ma prima di arrivare alla “prova del mercato” un acquirente anonimo straniero lo ha comprato. Lo hanno riferito Marc Labarbe e Cabinet Turquin, titolari della casa d'aste francese. Di conseguenza, la vendita prevista per giovedì 27 giugno alla Halle aux Grains di Tolosa non avrà luogo. Il prezzo e l'identità dell'acquirente, che potrebbe fare presto l’annuncio secondo Eric Turquin, non sono stati divulgati secondo un accordo di riservatezza firmato tra le parti. Ma, dice Turquin, il collezionista si è impegnato a prestare il dipinto a un “museo importante”, nel senso che un’istituzione sarebbe pronta ad accettare l'attribuzione dell'esperto a Caravaggio.
I dubbi. Il dipinto contestato scoperto in una soffitta francese cinque anni fa in un sottotetto di una casa di una famiglia vicino a Tolosa, fu attribuito a Caravaggio dallo specialista Eric Turquin, che dice di essere "elettrizzato
dal risultato di questa saga”, iniziata quando il dipinto sarebbe stato trovato a Tolosa, dove era stato da tempo dimenticato. Ma l'attribuzione non è così scontata perché ha diviso gli storici dell'arte: alcuni credono che potrebbe essere di Louis Finson, un pittore fiammingo perfezionatosi in Italia in un viaggio che toccò prima Roma e poi Napoli, dove entrò in contatto con la pittura di Caravaggio e ne fu influenzato, e poi visse nel sud della Francia. Secondo Turquin le poche opere conosciute di Finson non corrispondono alla qualità del dipinto e che il recente restauro e analisi dell'opera, che era in “uno stato eccezionale di conservazione” secondo il comunicato stampa sulla vendita, ha portato nuovi elementi alla sua tesi. Il mistero avvolge anche l'identità dei proprietari francesi del dipinto. Tutto ciò che sappiamo sulla famiglia è che ha vissuta nella zona di Tolosa per decenni e l’opera proviene da un ufficiale napoleonico che ha fatto la campagna spagnola dal 1808 al 1814. Gli eredi hanno già venduto un altro dipinto dell'età dell'oro spagnolo quarant'anni fa. Nient’altro è dato sapere.
Il diniego francese. Lo Stato francese aveva posto un divieto di esportazione del dipinto, dichiarato nell'aprile 2016 “tesoro nazionale” impedendone così l'uscita dal territorio. Lasciando così 30 mesi di tempo ai potenziali compratori per fare un'offerta che potesse far rimanere in Franca l’opera. Nel novembre 2018 il Ministero della Cultura ha rinunciato all’acquisto dichiarando: “L'expertise legale non ha dato conseguenze favorevoli. Le loro conclusioni sono che è difficile determinare se sia vero. Ma non diciamo che sia un falso”. Così il Musée du Louvre di Parigi non ha acquistato l'opera e il divieto è stato revocato lo scorso dicembre. Dall’inizio del nuovo anno l’opera è stata mostrata alla galleria Colnaghi di Londra, alla Galerie Kamel Mennour di Parigi e alla Adam Williams Fine Art di New York. E infine è stata fissata l’asta per il 27 giugno, data ora cancellata. La scorsa settimana la mostra nella sala d'aste di Saint-Aubin ha attirato seimila persone venute ad ammirare il lavoro.
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