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Il caro bollette riscrive i piani di risanamento. Consulenti al lavoro sulle crisi

Da rivedere i costi aziendali soprattutto nelle società già in difficoltà finanziarie. In studio task force e alleanze con advisor per l’energia

di Massimiliano Carbonaro

Anche nell'M&A. Nelle due diligence per operazioni straordinarie ai primi posti ora anche la valutazione della spesa per energia dell'azienda interessata (AdobeStock)

3' di lettura

Le nuove incertezze, frutto di costi energetici fuori controllo, stanno causando instabilità aziendale tanto da mettere a rischio il futuro stesso di alcune imprese. E in particolare di quelle che già stavano affrontando situazioni di crisi costringendole a rivedere, con l’aiuto di professionisti e consulenti, i piani di risanamento in corso.

Non è solo il caro energia ad aggravare la crisi: i diversi settori economici, soprattutto i più tradizionali, in questi ultimi anni si sono trovati esposti su più fronti. «Stiamo rivedendo i flussi di budget – spiega Marco Lantelme, partner di BSVA Studio Legale Associato – soprattutto per chi ha margini bassi, sia per piani di risanamento, sia per vecchi piani in cui si ipotizza un intervento in corso d’opera. Per i piani di ristrutturazione, in certi casi bisognerebbe ricorrere a un nuovo procedimento di omologa, data l’ampiezza delle modifiche». Si impone un aggiustamento generalizzato dei piani di risanamento per tenere conto del caro bollette. La situazione, complessa, ha spinto BSVA, che da anni segue clienti in ambito banking e finance, a costituire una task force dedicata alla crisi d’impresa e al restructuring composta da legali e commercialisti che possa prestare assistenza legale, contabile e di bilancio.

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L’assistenza sull’energia

Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso anche Tonucci & Partners che per andare incontro ai propri clienti ha stretto un’alleanza strategica con EgoEnergy, gruppo advisor per i temi energetici. Emerge, infatti, un cambiamento della cultura energetica delle imprese, soprattutto delle Pmi. «In tantissime gestivano le spese per l’energia come un costo di cancelleria – commenta Pasquale Silvestro, partner di Tonucci –. Scegliere il proprio fornitore di energia pesava come nel caso di un qualsiasi altro fornitore. Mentre è evidente che sia una decisione condizionata da una serie di fattori esterni e non solo dalla guerra, come adesso, ma anche da quelli regolatori o da quelli climatici». Da qui l’idea che l’assistenza legale non fosse sufficiente: nasce così la collaborazione con Ego, per dare alle aziende, soprattutto Pmi, un servizio che unisse la consulenza legale a quella tecnica. Spiega ancora Silvestro: «Le imprese ora hanno bisogno di essere indirizzate verso soluzioni tecniche che consentano, nel medio termine, di contenere il costo dell’energia. Le supportiamo nella risoluzione delle emergenze intervenendo con attività di negoziazione per una soluzione immediata e poi individuando, in una logica di efficientamento, soluzioni nel medio termine che hanno ottenuto un riscontro positivo dalle banche».

L’impatto nell’M&A

Anche le imprese non energivore si trovano a rivedere le proprie priorità: i problemi stanno riguardando anche il reperimento delle materie prime e la consegna o il ritiro dei materiali. Con il risultato che le imprese devono fronteggiare anche tensioni finanziare facendo ricorso a procedure che possano alleggerire la situazione di crisi. «Sono molti i business plan che devono essere riconsiderati – commenta Tiziana Del Prete, partner di Norton Rose Fulbright, specializzata in M&A e nel restructuring – con un aggravamento della situazione per quelle aziende che hanno un consumo energetico importante. La valutazione del costo energetico è diventata uno degli elementi da analizzare per primi in un’operazione di merger and acquistion».

Ogni azienda sta cercando di limitare i consumi e anche lo smart working è diventato uno strumento per riuscirci. L’aspettativa è che nel medio termine la situazione si riassesti. «L’auspicio – conclude Lantelme – è di riuscire a superare il momento di tensione. Riteniamo che sia un tema, quello del caro bollette e caro energia, con un orizzonte di un anno, anno e mezzo, trascorsi i quali la situazione dovrebbe essere molto più stabile».

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