L'Europa si riprende dallo shock Evergrande e attende la Fed. Wall Street azzera i guadagni
I listini del Vecchio Continente si riscattano dopo il "lunedì nero" per il possibile default del colosso immobiliare Evergrande. Strappa Universal al suo esordio ad Amsterdam. Spread in calo a 101 punti
di Stefania Arcudi
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee provano a scrollarsi di dosso la paura per il caos della cinese Evergrande e chiudono in rialzo, anche se sotto i massimi di giornata, dopo il lunedì nero che ha fatto registrare la peggior seduta degli ultimi tre mesi e mezzo. Il problema dell’indebitatissimo colosso immobiliare, che qualcuno ha paragonato al default di Lehman Brothers, è tutt’altro che risolto, anzi per alcuni la risposta del Governo cinese non è ancora sufficiente, ma gli investitori per ora ritengono sia presto per parlare di ricadute sul Vecchio Continente.
Si guarda invece a questioni più imminenti, come le decisioni delle banche centrali, Federal Reserve in primis: la due giorni di riunioni del Fomc inizia oggi e si conclude domani e la speranza dei mercati è che arrivino indicazioni chiare su uno slittamento del tapering, la riduzione degli stimoli monetari all’economia. Tonica la Borsa di Milano con il FTSE MIB quasi tutto in rialzo e saldamente sopra la soglia dei 25.000 punti, alla vigilia rotta al ribasso per la prima volta da fine luglio. In rialzo l'indice DAX 30 a Francoforte, il francese CAC 40 e l'AEX di Amsterdam, dove si registra il debutto da «rockstar» della major discografica Universal con un guadagno superiore al 30%. Positiva anche Wall Street, mentre in Asia il listino principale di Tokyo ha chiuso in calo di oltre il 2% e Hong Kong, dopo una seduta volatile, ha recuperato sul finale chiudendo a +0,5%.
Wall Street in rialzo, ma restano timori
Andamento in rialzo per gran parte della seduta a Wall Street, dopo le pesanti perdite della vigilia. Restano comunque alcune preoccupazioni per gli investitori statunitensi: il limite al debito federale, che deve essere alzato o sospeso al più presto, o gli Stati Uniti finiranno in default già a ottobre; la riunione di oggi e domani della Federal Reserve, da cui potrebbero uscire indicazioni per l'inizio della riduzione degli stimoli monetari; il Covid-19, con il numero dei casi che resta ai livelli di gennaio e quello dei morti che ha superato i 675.000, rendendo ufficialmente questa pandemia quella che ha provocato più morti nella recente storia statunitense, più di quelli provocati dall'influenza del 1918. In chiusura tuttavia la Borsa americana cancella i guadagni della giornata e archivia la seduta con S&P 500 e Dow Jones in rosso rispettivamente dello 0,08% e dello 0,14% mentre il Nasdaq segna +0,22 per cento.
A Piazza Affari brillano banche e petroliferi
Sul FTSE MIB si è assitito a un rimbalzo generalizzato, con quasi tutti i titoli del listino che hanno finito la seduta in territorio positivo (cali significativi solo per Telecom Italia). La migliore è stata Amplifon, seguita da Saipem che, dopo essere arrivata a guadagnare oltre 4 punti, ha leggermente ridotto i guadagni di pari passo con il rallentamento del greggio. Dopo la debolezza delle ultime sedute, infatti, legata alle preoccupazioni per l'impatto della crisi Evergrande sull'economia cinese, l'attenzione degli analisti si è spostata su scorte e produzione americane, colpite dalle conseguenze degli ultimi uragani. Royal Dutch Shell stima che la produzione di due dei suoi principali impianti nell’area non riprenderà fino al nuovo anno, per una perdita di 300.000 barili al giorno, secondo Bloomberg. Sale Generali con l'imprenditore Gaetano Caltagirone che rastrella ancora azioni sul mercato si porta al 6,2% del capitale della compagnia triestina. Gli acquisti premiano anche Amplifon, Poste Italiane e Unipol.
Ad Amsterdam +35% per Universal all'esordio
Intanto, balzo superiore al 30% all'esordio alla Borsa di Amsterdam per Universal Music Group, la major americana scorporata da Vivendi che assegnerà ai suoi azionisti il 60% delle azioni. A fronte di un prezzo di collocamento fissato in 18,50 euro, le quotazioni hanno segnato un prezzo di apertura di 25,25 euro con un rialzo del 35% circa per poi toccare anche un massimo a 26,45 euro. La capitalizzazione è di 45,5 miliardi di euro. A Parigi, intanto, Vivendi, che conserva il 10,13% di Umg, perde oltre il 14%. In una nota il gruppo francese spiega che, alla luce del prezzo di apertura, viene confermata la distribuzione in natura delle azioni Umg agli azionisti di Vivendi (nel rapporto di una azione Umg ogni azione Vivendi).
Spread in calo a 101 punti, tasso allo 0,69%
Chiusura in lieve in ribasso per lo spread tra BTp e Bund. A fine giornata il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (IT0005436693) e il pari durata tedesco è indicato a 101 punti base rispetto ai 103 punti base della chiusura precedente. In calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che si attesta a fine seduta allo 0,69% dallo 0,72% del riferimento precedente.
Petrolio in rialzo dopo i cali, euro/dollaro stabile
Il petrolio è in rialzo dopo due giorni di cali, con l'uragano "Ida" che sta ancora pesando sui livelli della produzione Usa e, secondo le previsioni, sulle scorte. Il Brent sale circa dell'1,1% a 74,7 dollari al barile mentre il Wti avanza dell'1,3% a 71,1 dollari al barile.
Sul valutario movimenti limitati, con l'euro/dollaro a 1,1732 (da 1,1734 ieri in chiusura) e a 128,55 yen (da 128,478), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 109,58 (109,48).
Per analisti «Cina mitigherà rischi legati a Evergrande»
«Anche se il caso Evergrande ha suscitato un'ondata di paura, soprattutto con i trader preoccupati che le conseguenze possano diffondersi ad altri Paesi – spiegano gli analisti di ActivTrades – la maggior parte degli investitori ora sembra fiduciosa che la Banca centrale cinese continuerà a fornire supporto e iniettare denaro per mitigare il rischio globale». A questo punto, gli investitori rimangono in attesa della Fed e il sell-off della scorsa seduta «potrebbe essere visto come un ‘messaggio’ del mercato alla Fed: qualsiasi ritiro del supporto potrebbe seriamente minacciare il rally azionario, soprattutto in un momento in cui i dati economici non sono rassicuranti».
In Usa +3,9% nuovi cantieri ad agosto, sopra stime
Ad agosto, i nuovi cantieri edili avviati negli Stati Uniti e i permessi edilizi sono notevolmente aumentati, sorprendendo gli analisti. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio, l'indice che misura l'avvio di nuovi cantieri ha registrato un rialzo del 3,9% rispetto al mese precedente al tasso annualizzato di 1,615 milioni di unità (gli economisti aspettavano un rialzo dell'1% a 1,55 milioni). I permessi per le costruzioni, che anticipano l'attività futura del settore edilizio, hanno registrato un dato in rialzo del 6% a 1,728 milioni di unità, contro stime per un dato in ribasso dello 0,9% a 1,62 milioni.
Borsa Tokyo -2,2%, pesa crisi "mattone" cinese
Chiusura in netto ribasso per la Borsa di Tokyo, che riapre oggi dopo tre giorni. A trascinare al ribasso i listini sono state soprattutto le preoccupazioni per la crisi del colosso cinese immobiliare Evergrande e i timori di ripercussioni globali. Secondo alcuni analisti il possibile fallimento di Evergrande potrebbe portare a una "Lehman cinese". Il Nikkei ha perso il 2,2% e chiuso le contrattazioni a 29.839,71 punti.
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