la svolta autoritaria

Il ceo di Hsbc Turchia sotto inchiesta per un retweet contro Erdogan

di Vittorio Da Rold

Il quartier generale di HSBC a Istanbul (Afp)

2' di lettura

Non c’è bisogno di scomodare la teoria del caos secondo cui il battito d'ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano nel Golfo del Messico, ma l’accusa di vilipendio del presidente Erdogan a un top manager bancario in Turchia ha creato un forte senso di disagio in tutta la comunità degli investitori stranieri nel Paese sul Bosforo.

Un Paese dove un pubblico ministero starebbe indagando sul capo dell’unità turca della banca Hsbc per presunto vilipendio al presidente Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riporta il quotidiano di opposizione Cumhuriyet, prendendo di mira uno dei dirigenti di più alto profilo nella repressione del dissenso dello Stato. L’indagine giudiziaria si riferisce al retweet di un video di Selim Kervanci, amministratore delegato della Hsbc Turkey, durante le più grandi proteste contro il governo di Erdogan avvenute cinque anni fa a Gezi Park, ha riferito sempre Cumhuriyet ripreso dalla Bloomberg. Il video in questione sarebbe del film tedesco del 2004 “Downfall”, ambientato durante gli ultimi giorni di Adolf Hitler e che descrive il crollo della Germania nazista, ha riferito sempre il giornale dell’opposizione.

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In passato anche i banchieri sono stati oggetto delle ire di Erdogan. Il presidente ha spesso accusato una “lobby dei tassi di interesse” di spingere per maggiori costi di indebitamento per paralizzare la crescita economica della Turchia. Poi Erdogan ha dovuto dare il via libera all’aumento dei tassi per frenare l’inflazione galoppante.

La Hsbc è il 15 ° più grande istituto di credito tra le 47 banche turche per patrimonio, secondo gli ultimi dati dell’Associazione delle banche della Turchia. La banca ha 82 filiali e 2.250 dipendenti a settembre, sempre secondo gli ultimi dati disponibili.

La Hsbc Holdings Plc, che aveva messo in vendita la filiale turca in perdita nel 2015, ha abbandonato il piano di dismissione dell'unità turca dopo aver ceduto l'attività brasiliana a Banco Bradesco SA per 5,2 miliardi di dollari. Da allora, la filiale turca è passata attraverso una riorganizzazione, ha ridotto le sue filiali e si è concentrata su società grandi e multinazionali, nonché sul settore pubblico e le istituzioni finanziarie.

Ma il clima in Turchia si è fatto molto pesante per chi osa criticare l'esecutivo. Un totale di 6.033 persone è stato processato in Turchia nel 2017 per aver insultato Erdogan, quasi un terzo dei quali è stato condannato, riferisce un rapporto di ottobre di Human Rights Watch.

Le cifre sono in netto aumento da quando Erdogan è stato eletto presidente e il Paese è stato trasformato in una repubblica presidenziale. Più di recente, due degli attori comici più importanti della nazione sono stati trascinati davanti a un tribunale dopo una loro rappresentazione critica al dominio autoritario del presidente, che sembrava alludere a una macabra fine per Erdogan.

La Turchia ha il record mondiale di giornalisti detenuti per motivi inerenti alla loro attività professionale, con almeno 68 in carcere, secondo dati del Comitato per la protezione dei giornalisti.

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