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Chirurgia, l’Iva si applica se l’intervento è solo estetico

Il diritto all’esenzione c’è quando la prestazione è tesa a riparare inestetismi insorti in seguito a un incidente o una malattia

di Patrizia Maciocchi

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1' di lettura

Sconta l’Iva l’intervento del chirurgo plastico di carattere estetico. Il diritto all’esenzione c’è quando la prestazione del camice bianco può essere considerata medica, perché tesa a riparare inestetismi, sia congeniti sia insorti in seguito a un incidente o una malattia. La Cassazione (sentenza 26906) accoglie il ricorso dell’agenzia delle Entrate contro la decisione delle commissioni tributarie di riconoscere al chirurgo il diritto a non versare l’imposta .

Un’interpretazione supportata da una circolare delle Entrate del 2005 che aveva aperto a una lettura favorevole al contribuente sulle prestazioni estetiche. Per la Cassazione, in tema di esenzioni Iva va data una lettura restrittiva delle norme.

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Un rigore che impone di considerare le prestazioni a titolo oneroso sempre soggette all’imposta, tranne quando prevale il carattere sanitario dell’intervento. E dunque quando serve a sanare un inestetismo dovuto, ad esempio, a un intervento demolitivo o a un incidente, che sia fonte di un oggettivo disagio.

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