conti correnti

Il cliente Webank contesta il pignoramento del conto

di Federica Pezzatti

3' di lettura

Premetto che sono un correntista di Webank da moltissimi anni e che in passato mi sono sempre trovato bene. Ma da quando è rientrata nel gruppo Bpm i disservizi si susseguono.
Ho un conto in comune con mia moglie che viene utilizzato per il pagamento di bollette e altre piccole spese domestiche.
Mia moglie ha avuto un problema e ha subito un pignoramento per spese non pagate. Per caso un giorno ho controllato il saldo del conto cointestato e mi sono accorto che il rapporto era stato portato a zero: i pochi denari rimasti risultano bloccati causa pignoramento e non utilizzabili.
Premetto in primo luogo che nessuno mi ha avvisato del pignoramento in corso, nonostante io sia contitolare del conto; in secondo luogo io e mia moglie siamo sposati in separazione di beni; infine il conto è sempre e solo stato alimentato da me tramite giroconti da un mio altro conto Webank (quindi facilmente verificabile da parte dell'istituto).
Dopo aver consultato un legale scrivo alla banca per chiedere spiegazioni sull'accaduto. Il loro servizio clienti mi dice che devo rivolgermi al loro ufficio pignoramenti e mi dà un indirizzo di Pec: pignoramenti@pec.bancobpmspa.it.
Così il 7 giugno mando una lettera facendo presente che il 3 giugno erano stati prelevati dal conto 477,75 euro come somme disponibili pignoramento e 100 euro come recupero oneri pignoramento.
Dico anche che il conto in oggetto è da me utilizzato per il pagamento delle bollette e delle spese di gestione della casa e che il conto è sempre e solo stato alimentato da me, cosa che poteva essere verificare facilmente. Fatte queste premesse chiedo anche a che titolo avevano prosciugato il conto. Vorrei ora capire perché la banca non si è almeno presa la briga di avvisarmi del pignoramento, visto che sono contitolare del conto in questione e di altri rapporti con il gruppo Bpm. Ho anche informato la banca che su quel conto sono già arrivate delle bollette risultate non pagate, in assenza di fondi. Ciò causerà alla mia famiglia dei danni e dei disagi di cui riterrò responsabile l'istituto nel caso il mio legale mi dovesse confermare la possibilità di fare una denuncia nei confronti di Webank e nei confronti di chi ha autorizzato il prelievo dal conto. Alle mie missive non sono seguite risposte. Nessuno si è mai preso la briga di rispondermi e già questo fa capire quale sia l'attenzione al cliente di un istituto di credito che pignora somme che non può pignorare.
La settimana scorsa, sistemate tutte le pendenze che hanno dato vita ai pignoramenti, l'avvocato della controparte ha scritto a tutti che il contenzioso è chiuso e che i conti possono essere sbloccati. Io stesso ho scritto alla banca dicendogli che la situazione è stata sanata ma, ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta e nessun ripristino delle somme sul conto.
Oltre a scrivere a voi pensavo di sporgere denuncia all'autorità giudiziaria in quanto ritengo il comportamento tenuto dalla banca offensivo e, secondo me, illecito.
Gradirei anche conoscere la vostra opinione in merito e vorrei un suggerimento su come comportarmi. Oltre a chiudere tutti i conti che ho con questo istituto di credito ci sono altre azioni che potrei intraprendere per manifestare il mio disappunto?

R.H.
(via e-mail)
Risponde
Banco Bpm

Con riferimento a quanto riportato dal cliente circa la necessità di approfondire le motivazioni di un pignoramento gravato sul conto corrente di cui è contitolare, segnaliamo che la banca deve attenersi al pieno rispetto della normativa relativa ai pignoramenti ordinari (in relazione ai rapporti cointestati) e quindi deve sottoporre a vincolo l'intera somma presente sul rapporto fino al raggiungimento della cifra che corrisponde a quella oggetto di pignoramento, specificando inoltre che detto saldo è relativo a un rapporto cointestato.
Nel caso specifico il saldo del conto corrente in oggetto è stato pignorato integralmente e la nostra banca, nella dichiarazione resa al giudice dell'esecuzione, ha evidenziato che il conto era cointestato con persona estranea al pignoramento, affinché lo stesso giudice potesse tener conto della suddetta cointestazione.
Fermo restando che la banca ha agito in ottemperanza alla normativa vigente, ci scusiamo per i disagi occorsi dovuti ai mancati riscontri alle richieste di chiarimenti effettuate dal cliente.
Segnaliamo infine che la banca ha già provveduto a trasmettere al cliente gli aggiornamenti relativi allo svincolo del conto corrente.

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