Il Colosseo, il nuovo millennio, le metamorfosi: viaggio all’origine di un’icona
A Milano, una mostra ripercorre gli oltre 20 anni di un gioiello simbolo di eterna trasformazione. Fra installazioni e collaborazioni artistiche, da Anish Kapoor fino a Zaha Hadid.
di Redazione
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È nato “solo” nel 1999, ma è già un classico della gioielleria. È stata ideato per celebrare l'ingresso nell'anno 2000, ma le tante riletture della sua forma iconica continuano a proiettarlo nel futuro. Un auspicio insito nel nome di B.zero1: la “B” rappresenta Bulgari, “zero” il nuovo millennio e il numero “1” nuovi e infiniti inizi. E tradotto nel suo design: il corpo cilindrico, ispirato al Colosseo e alla città eterna, è come se si avvitasse al dito per formare una spirale, simbolo di eterna trasformazione.
Rimanendo fedele al concetto di metamorfosi da sempre caro alla maison, B.zero1 è stato negli anni reinterpretato nei materiali – dai marmi colorati alla ceramica – e nelle linee, accogliendo importanti collaborazioni con progettisti e designer. Fra queste spicca quella con l'archistar Zaha Hadid, ideatrice di un linguaggio architettonico fluido, sinuoso e personalissimo, che ha saputo tradurre nel B.zero1 Design Legend. L'ultimo capitolo di questa storia è rappresentato del modello è il B.zero1New Classic, che arricchisce la spirale da un'onda scintillante in pavé di diamanti su entrambi i lati, disponibile nella versione a tre fasce in oro giallo, rosa o bianco.
Fino al 12 giugno, nella boutique Bulgari di via Montenapoleone 2 a Milano, la retrospettiva Bvlgari B.Zero 1: Storia di un'icona farà viaggiare attraverso gli oltre 20 anni di evoluzione di quello che è uno dei gioielli più rappresentativi della maison romana, accompagnati da un focus sulla collaborazione con Zaha Hadid. Se, come ha spiegato Boris Barboni, Bulgari Managing Director Italy & Turkey: «B.zero1 è a fianco di tutti coloro che osano sognare e che, con forza, riescono a trasformare una visione audace nella realtà della propria vita, la mostra vuole essere un tributo a questa icona e a una delle collaborazioni che hanno contribuito a renderlo leggendaria».
Il percorso espositivo è inframezzato da alcune tra le sculture più rilevanti della progettista e culmina con un'installazione concepita ad hoc da ZHD: il Ring Wall. L'opera, di 9 metri x 3, è realizzata con circa 1.300 elementi di plastica riciclabile che riproducono il design del B.zero1 in diverse dimensioni e colori – nero, oro bianco, oro rosa, oro giallo – per richiamare le distorsioni prospettiche, le asimmetrie e la fluidità topiche della ricerca formale e del linguaggio progettuale dello studio. E così celebrare l'incontro di due visioni affini, che hanno saputo sfidare le regole dell'architettura e della geometria.
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