Il colosso Citi taglia il 10% dei dipendenti in banca
La più grande banca al mondo, 240mila lavoratori, si appresta a fare una cura dimagrante per ritrovare un’alta profittabilità
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Citigroup, la più grande banca al mondo, si prepara a far cadere la scure sui suoi 240mila dipendenti: allo studio c’è il taglio del 10% della forza lavoro. Le grandi banche mondiali sono il termometro più sensibile dell’economia: una riduzione dei lavoratori vuol dire che si respira aria di recessione.
Un piano doloroso
La notizia è stata rivelata dall’emittente Cnbc, citando fonti a conoscenza del piano di riorganizzazione allo studio. È nota la volontà dell’amministratrice delegata della banca, Jane Fraser, di eliminare posti di lavoro considerati superflui, come quelli dei manager regionali, in una fase di crescenti pressioni sulla banca. «L’unica cosa che la banca può fare in questo momento è ridurre sostanzialmente il numero di lavoratori», ha commentato l’analista James Shanahan, della casa Edward Jones, interpellato da Reuters. «Il ceo ha bisogno di fare qualcosa di grande e credo che il taglio sarà più doloroso di quanto si aspettino i dipendenti di Citi» ha chiosato mentre, il titolo, a Wall Street, era poco mosso dopo l’apertura (-0,7%).
Un profondo riassetto
I manager e i consulenti di Citigroup che lavorano alla riorganizzazione hanno discusso di tagli di posti di lavoro di almeno il 10% in diverse altre grandi aziende, il che fa propendere che lo stesso possa accadere nella banca americana. Le discussioni sono in una fase iniziale e il numero di persone licenziate potrebbe cambiare: l’istituto di credito aveva assunto Boston Consulting Group per un piano di ristrutturazione. I tagli dei posti di lavoro sono parte di una radicale revisione annunciata dalla banca a settembre: Citi stimerà l’entità dei licenziamenti e dei risparmi sui costi nell’attuale trimestre. Il mese scorso era stato annunciato un taglio ai livelli aziendali, da 13 a otto. Nei due livelli più alti della gestione della banca, il 15% delle funzioni è stato ridotto e 60 comitati sono stati eliminati.
La riorganizzazione, che avrebbe il nome interno di “Progetto Bora Bora”, l’atollo francese dove vengono condotti test nucleari, ha lo scopo di dare a Fraser un controllo più diretto sulla banca, di semplificarne la struttura e aumentare così il prezzo delle sue azioni.
“Abbiamo riconosciuto che le azioni che stiamo intraprendendo per riorganizzare l’azienda implicano alcune decisioni difficili” ha commentato la banca. Da quando ha assunto la guida del colosso bancario nel 2021, Fraser ha cercato di migliorare i profitti: nel trimestre chiuso al 30 Settembre gli utili sono stati di 3,5 miliardi di Dollari. Ma in Borsa, il titolo è tuttavia rimasto indietro rispetto alle altre banche.
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