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Il commercio si apre al capitale privato: nel 2022 record storico

Mario Resca (Confimprese): «Il 2022 l’anno migliore di sempre con 859 milioni di euro investiti. L’Italia ha un trend notevolmente superiore rispetto alla media europea»

di Enrico Netti

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

La finanza strizza l’occhio al retail e mette a segno nel 2022 investimenti per 859 milioni di euro in 31 operazioni di private equity. Rispetto all’anno precedente c’è una flessione nel numero dei deal mentre in termini di valore viene raggiunto un record che Mario Resca, presidente Confimprese, definisce storico. Invece il primo trimestre del 2023 ha visto un avvio al rallenty: su 83 operazioni solo 3 hanno interessato il settore del retail. Si tratta dell’acquisizione di Probios, storica società che vende alimenti biologici vegetariani, da parte di Agreen Capital, il passaggio a Naxicap, add-on di ECF Group, di Sds società specializzata nella produzione e distribuzione di prodotti e servizi dedicati alla ristorazione professional per finire 18 punti vendita di Max Casa in Sicilia da parte di Cinven, add-on di Arcaplanet. Il confronto con il 2021, sempre secondo l’ultimo rapporto AIFI-PwC, vede la firma di 45 deal per un controvalore di soli 557 milioni.

Ristorazione, abbigliamento e accessori sono i due comparti su cui si concentrano i passaggi. La prima per la scalabilità, il livello di penetrazione in Italia e le potenzialità d’espansione all’estero, il time to break even. Per abbigliamento-accessori sono la presenza di punti vendita nelle piazze e vie più importanti, gli eventi nel punto vendita, l'integrazione fisico-digitale, il grado di conoscenza della base clienti e gli aspetti di sostenibilità.

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«L’evoluzione degli investimenti del private equity dal 2018 e la variazione annua del totale investito in Italia (+16% tra 2018 e 2022) mostrano un trend notevolmente superiore rispetto alla media europea dell’11% e rispetto ai principali competitor. Il 2022 fa registrare una riduzione del numero di operazioni, comunque in linea con i livelli pre-Covid, ma con un massiccio incremento dell’ammontare investito: 859 milioni totali di euro dai 557 milioni del 2021 - ha detto Mario Resca, presidente di Confimprese, durante il convegno su retail e finanza in Borsa Italiana a Milano -. Il credit crunch e l’aumento dei tassi d'interesse sta portando il settore retail a riconsiderare l’apertura al capitale privato e al capitale di rischio. Le nuove fonti finanziarie, oltre alle banche che sono onerose e non abbondanti come qualche anno fa, sta portando a integrazioni o fusioni tra aziende e sta riportando l'interesse dei fondi di private equity in alcuni settori tipici dell'attività italiana, per esempio la ristorazione, e verso l'internazionalizzazione». In altre parole, continua il presidente, «ci sono opportunità che si aprono: l'interesse sta rientrando e lo stiamo vivendo e ad approfittarne sono soprattutto i grandi fondi internazionali, anche in considerazione del fatto che i quelli italiani investono solo in Italia e sono di piccole dimensioni». Tra i principali mercati spicca la Francia dove sono stati investiti in attività di l private equity e venture capital complessivamente 24,2 miliardi di euro. Segue la Germania con 15 miliardi mentre l’Italia precede la Spagna rispettivamente con 13 e 9.2 miliardi secondo gli ultimi dati Aifi-PwC e Invest Europe.

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