Il crollo di Rivian, in Borsa favola finita a soli sei mesi dall’Ipo
Dal dimezzamento delle stime sulla produzione, a marzo, il quadro si è fatto fosco per l’ex star del parterre che a novembre aveva fatto faville. La fine del periodo di lock up ha peggiorato la situazione
di Alberto Annicchiarico
2' di lettura
Dopo il miracolo la caduta libera. Rivian, produttore californiano di suv e pick up elettrici con una grossa commessa di mezzi commerciali per l’azionista Amazon, lunedì ha subito un calo-shock del 20,88% a 22,78 dollari. Complice la fine del periodo di lock-up dopo l’Ipo. L’altro importante azionista, Ford, che già qualche mese fa aveva separato i suoi destini progettuali da Rivian per concentrarsi sul suo F-150 Lightening elettrico, ha venduto circa l’8% delle azioni, spingendo il valore del titolo Rivian al minimo storico. Addirittura Rivian, dopo l’Ipo di novembre a 78 dollari, era arrivata a “vedere” i 180 dollari; poi, il brusco calo, dovuto anche alle previsioni sulla produzione dimezzata: dall’inizio dell’anno, ha perso il 78% e quasi il 90% dal massimo di novembre.
Ora l’attenzione si sposta sui due più importanti sostenitori aziendali dell’azienda, Amazon e Ford Motor. Si stima che circa 720 milioni di azioni Rivian siano diventate idonee alla vendita. La società aveva un flottante di circa 182,5 milioni di azioni all’11 aprile, secondo i dati di Bloomberg. Amazon possiede circa il 17,7% di Rivian, mentre Ford possedeva l’11,4%.
Pochi a Wall Street si aspettano che Amazon alleggerisca la sua posizione, ma Ford, in effetti, è una storia diversa. La casa dell’Ovale Blu ha investito 1,2 miliardi di dollari in Rivian, ma non si è impegnata ulteriormente e il suo pick-up elettrico, l’F150 Lightning, sembra avviato a un buon successo. Ricordando il suo ordine di 100mila furgoni elettrici da Rivian, Amazon ha affermato di essere impegnata a collaborare ancora: le consegne sono scadenzate entro il 2030.
Quanto al gruppo saudita Abdul Latif Jameel, ha affermato di non avere intenzione di vendere. Jameel possiede quasi 114 milioni di azioni Rivian, ovvero circa il 12,8% del capitale, attraverso Global Oryx, ed è perciò il terzo maggiore azionista della società dopo T Rowe Price Group e Amazon.
Rivian è stata la più grande Ipo statunitense del 2021. È diventata pubblica sull’onda della sete da parte del mercato di società di veicoli elettrici, anche per la spinta crescente da parte di governi e responsabili politici di tutto il mondo a spostarsi verso opzioni di trasporto pulite. L’entusiasmo ha raggiunto il picco entro pochi giorni dal suo debutto pubblico il 10 novembre, portando la capitalizzazione di mercato a oltre 150 miliardi di dollari, piazzandola al top mondiale.
Da allora il titolo è crollato da un massimo di 172 dollari il 16 novembre a meno di 23 dollari, poiché il mercato ha voltato le spalle ai titoli di crescita più rischiosi, con l’inflazione in aumento e gli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve che hanno aumentato il richiamo dei sempre più rari asset rifugio. Inoltre, le difficoltà sulle catene di approvvigionamento e l’aumento dei costi delle materie prime hanno paralizzato le nuove società di veicoli elettrici come Rivian, costringendole a ridurre gli obiettivi di produzione e facendole sembrare ipervalutate.
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