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Il crowdfunding per la cultura? Motore di innovazione sociale

Nel 2021 la canalizzazione di flussi economici si aggirava intorno ai 52 milioni di euro. Uno dei migliori mezzi per generare valore condiviso sia sul piano sociale che economico. L'ultima pubblicazione di Associazione Civita

di Roberta Capozucca

5' di lettura

Con la pubblicazione dell'ultima ricerca di Associazione Civita “Creare valore condiviso. Crowdfunding e co-progettazione negli ecosistemi dell'innovazione sociale” (Marsilio Editori) a cura di Alfredo Valeri, si torna a parlare di crowdfunding come strumento di sostenibilità per il Terzo Settore.
Figlio della sharing economy e dei processi di disintermediazione del Web 2.0, il crowdfunding può essere definito come una pratica collaborativa di micro-finanziamento, mobilitata prevalentemente attraverso le piattaforme digitali. Rispetto ad altri canali di fundraising, il suo elemento qualificante consiste nella capacità di trasformare il capitale sociale e reputazionale in capitale economico. Rilevandone la natura win-win dei processi di co-progettazione che si impiegano nel crowdfunding, la pubblicazione rappresenta le potenzialità di applicazione di questo strumento soprattutto per quelle imprese orientate alla sostenibilità e all'impatto sui territori.
La prima parte dello studio è dedicato alle evoluzioni del fenomeno crowdfunding di tipo donation e reward che, secondo la più recente indagine sul fenomeno, solo nel 2021 in Italia ha movimentato 52 milioni di euro. Nella seconda parte la ricerca presenta, attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti, una selezione di casi ed esperienze applicative dei soggetti attivi in Italia su questi fronti: Comuni, imprese, università, banche, enti del Terzo settore. La terza ed ultima parte, infine, offre una raccolta di linee guida pratiche per orientare il progettista nella pianificazione e realizzazione di campagne di crowdfunding vincenti.

La copertina della pubblicazione “Creare valore condiviso. Crowdfunding e co-progettazione negli ecosistemi dell'innovazione sociale”

Crowdfunding civico

Come sottolinea la ricerca, se originariamente il meccanismo del crowdfunding poteva essere rappresentato come un triangolo con ai vertici rispettivamente il progetto, la comunità disposta a finanziarlo e la piattaforma che intermedia le relazioni fra le parti, negli anni l'ecosistema della crowd-economy si è reso progressivamente più complesso. La filiera della raccolta si è, infatti, popolata di un numero sempre maggiore di attori che, scardinando quel rapporto triangolare, si sono inseriti nella fase e nelle dinamiche della progettazione per generare ulteriore valore rispetto ai processi in essere. In tal senso, tra i casi più interessanti raccontati dallo studio, ci sono quelli di alcuni Comuni ed Enti pubblici che hanno iniziato a costruire ampi programmi di innovazione sociale attorno allo strumento del crowdfunding, non solo come modalità di reperimento fondi ma anche di nuove progettualità attraverso l'attivazione della comunità su questioni di carattere pubblico.
Ad esempio il Comune di Milano, pioniere del crowdfunding civico già a partire dal 2014, nel 2022 ha promosso un bando per la selezione di progetti di innovazione sociale e culturale nelle aree periferiche della città, nell'ambito del dibattito sullo sviluppo della “Città a 15 minuti”. Per le 16 proposte selezionate, a fronte di una raccolta dal basso del 40% del valore complessivo del progetto, il Comune ha coperto la restante parte con contributi compresi fra 12.000 e 48.000 euro per uno stanziamento totale di 500.000 euro.

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Il Crowdfunding per la Cultura

Per quanto riguarda il settore culturale e creativo, nonostante esso sia sempre stato soggetto alle logiche del mecenatismo e della donazione, l'utilizzo del crowdfunding si inserisce temporalmente nell'era dei grandi tagli alla cultura quando, a partire dagli anni duemila, è iniziato un graduale e continuo calo delle allocazioni pubbliche per il settore. L'altro elemento da tenere in considerazione e, che ha permesso quasi a un'accettazione culturale di questa modalità di reperimento risorse, coincide con la riforma Franceschini del 2014 che, mettendo a disposizione nuovi strumenti per sostenere il comparto, ha di fatto avviato un percorso di ripensamento e riforma del modus operandi delle istituzioni culturali in un'ottica di funding mix.
In primis l'Art Bonus, un'agevolazione fiscale che consente al donatore di recuperare a titolo di credito il 65% del versato, a cui si affianca il 2×1000 alla cultura che prevede l'assegnazione della quota dell'Irpef alle associazioni culturali che esistano da più di cinque anni e abbiano la cultura nella propria missione. Nel 2022, 2.975 beni o istituzioni culturali hanno promosso una campagna Art Bonus, raccogliendo oltre 700 milioni di euro per un totale di circa 28mila donatori coinvolti.

IL BILANCIO DEL MIC
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Il premio

Nell'ambito delle iniziative volte ad accompagnare un utilizzo consapevole di questo sistema di finanziamento e community engagement, si inserisce il Premio Crowdfunding per la Cultura, ideato e promosso da Rete del Dono, in collaborazione con alcuni attori chiave della scena culturale italiana tra cui Fondazione Fitzcarraldo, il Cultural Welfare Centre, EY Foundation Onlus e The FundRaising School. L'iniziativa, per cui fino al 26 giugno è possibile candidarsi per partecipare alla sua quinta edizione, ha l'obiettivo di valorizzare e sostenere tutte quelle realtà che creano e sviluppano progetti a base culturale e creativa e che rivestono il ruolo di attivatori di comunità, luoghi e welfare. Il Premio offre a tutte le organizzazioni candidate la possibilità di seguire un vero e proprio percorso di capacity building per avvicinarsi alla progettazione sostenibile, attivando concretamente la propria community. I progetti scelti saranno accompagnati nella definizione degli obiettivi e della strategia della campagna di raccolta con il lancio sull'apposita piattaforma. I progetti che più si distingueranno, in termini di raccolta fondi, verranno premiati con un matching grant, ovvero un cofinanziamento della stessa somma e percorsi formativi ad hoc messi a disposizione dai partner coinvolti. Rete del Dono mette inoltre a disposizione due premi speciali, che consistono di un contributo di 3.000 €, assegnati sulla base delle rispettive categorie:
1. “Premio Speciale Progettazione Culturale” (Art Bonus o Welfare Culturale)
2. “Premio Innovazione/Rigenerazione Urbana”

Welfare culturale e inclusione sociale

Con un centinaio di organizzazioni coinvolte e circa 500.000 euro raccolti fino ad oggi, il Premio rappresenta un importante termometro, nonché uno degli unici, per monitorare e analizzare la conoscenza e l'utilizzo del crowdfunding nel settore culturale italiano. I dati raccolti sulle partecipazioni passate attestano un trend positivo a partire dal 2018, con una donazione media che dalle ultime due edizioni si è attestata intorno ai 100 euro. Anche la raccolta fondi media per progetto è cresciuta, arrivando a sfiorare 13.000 euro nel 2020 e 11.000 euro nel 2021. Interessante poi notare come la maggior parte dei progetti candidati abbia finalità di welfare culturale e inclusione sociale (53%) e che oltre il 60% dei soggetti proponenti siano donne. Infine, iniziano a farsi strada anche i progetti Art Bonus. Dallo scorso anno il Premio permette infatti di attivare campagne di crowdfunding culturale e recuperare a titolo di credito d'imposta il 65% di quanto donato. Esemplare, in tal senso, l'esperienza dell'Associazione Senza Spine che, con il suo progetto di miglioramento dell'accessibilità ai percorsi di studio della musica, ha coinvolto i piccoli beneficiari del suo progetto, per coinvolgere potenziali donors e illustrare i benefici dell'Art Bonus. La campagna ha coinvolto 200 donatori e raccolto oltre 21.000 euro.

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