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Il debutto di Prada nei gioielli è all’insegna della sostenibilità

La linea Eternal Gold

di Giulia Crivelli

Catena con cuore “bombato” in oro giallo e “doppio” logo e il bracciale da portare sull’avambraccio

2' di lettura

Un anno di risultati economici record per il gruppo Prada e di grandi riconoscimenti. Ma anche un anno di importanti novità e – di nuovo – riconoscimenti per il marchio che dà il nome al gruppo. Andiamo con ordine: nei primi sei mesi dell’esercizio (il gruppo Prada è quotato a Hong Kong, l’ultimo comunicato finanziario è della fine di luglio), il fatturato è cresciuto del 22% a 1,9 miliardi, con ottimi indici di redditività (gross margin del 77,7% ed ebit margin del 17,4%, con una posizione finanziaria netta positiva per 179 milioni). All’inizio di novembre il report di Area Studi Mediobanca sull’industria della moda globale ha indicato il gruppo Prada (che ha in portafoglio anche Miu Miu, Church’s, Car Shoe, Marchesi 1824 e Luna Rossa) come primo tra gli italiani per fatturato. Negli stessi giorni il marchio Prada scalava l’annuale classifica di Interbrand (si veda Il Sole 24 Ore del 4 novembre). Restando agli obiettivi del gruppo, il 2022 è stato l’anno di numerose iniziative ex novo e di consolidamento di altrettanti progetti Esg. E qui c’è un fil rouge con i gioielli, categoria dove Prada ha debuttato in ottobre.

La collezione si chiama Eternal Gold ed è un progetto molto speciale. Utilizza solo oro riciclato certificato al 100% (è la prima volta per un brand del lusso) e diamanti tracciabili: un debutto nella gioielleria all’insegna della sostenibilità e trasparenza, in altre parole, come ha spiegato Timothy Iwata, entusiasta (e un po’ emozionato) Prada jewerly director, che lavora da molti anni nel settore ed è stato ad esempio global innovation officer di Cartier.

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Il 100% dell’oro utilizzato da Prada è conforme agli standard della Chain of Custody stabiliti dal Responsible Jewellery Council , organizzazione non profit fondata nel 2005 con la missione di promuovere, nel contesto della lavorazione dei gioielli in oro e diamanti, pratiche responsabili da un punto di vista etico, sociale ed ambientale, che rispettino i diritti umani, dall’estrazione alla vendita. «Tutte le fasi della catena per la produzione responsabile di oro e diamanti sono verificabili e tracciabili, prerogativa esclusiva che – ha spiegato Iwata – non è offerta da nessun altro marchio di gioielleria o casa di moda di lusso al mondo. L’oro riciclato proviene da fonti come oro industriale e gioielli usati e i fornitori seguono tutti i più alti standard di settore in materia di diritti umani, sicurezza sul lavoro, impatto ambientale ed etica aziendale».

La collezione Eternal Gold, accanto a oro giallo e rosa, utilizza molti diamanti e pavé di diamanti. «Visto che i pavé costituiscono in media l'80% delle vendite, si è voluto allargare il concetto di tracciabilità delle origini – ha detto Iwata - alle pietre di tutte le dimensioni, mentre solitamente è possibile solo per diamanti a partire da 0,5 carati. Gli stessi clienti possono verificare l’autenticità di anelli, collane o bracciali tramite la piattaforma Aura Consortium Blockchain».

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