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Roy Roger’s celebra al Pitti Uomo i 70 anni del marchio di denim che ha scritto la storia della moda: non solo perché è stato il primo jeans italiano, ma anche perché è rimasto sempre in mano alla stessa famiglia, Bacci, che ancora oggi lo guida. «Mio babbo Francesco nel 1949, quando aveva vent’anni, andò in America senza sapere una parola d’inglese – racconta Patrizia Bacci, a capo dell’azienda Manifatture 7 Bell con i figli Niccolò (amministratore delegato) e Guido (direttore creativo) - affascinato da quel mondo che vedeva nei film e incuriosito dal tessuto denim di cui aveva tanto sentito parlare».
Arrivato negli uffici della Cone Mills Corporation, sulla Broadway, che era il maggior fornitore di marchi come Levi’s e Wrangler, Francesco ebbe la fortuna di incontrare un direttore italo-americano e così cominciò a farsi spedire pezze di quel tessuto resistente, che confezionava nel piccolo laboratorio aperto a Campi Bisenzio. Nel 1952 Bacci registrò il marchio dei suoi jeans e scelse il nome di un sarto americano, Roy Roger, che con la propria carovana girava la California per confezionare salopette per i lavoratori. La creatività di Francesco si espresse nell’invenzione della zip nella tasca posteriore, pensata per mettere al sicuro i soldi, e del triangolo applicato come segno distintivo sempre alla tasca. Da lì è cominciata l’avventura imprenditoriale.
Il momento più esaltante della storia aziendale? «È stato negli anni Sessanta e Settanta – spiega Patrizia Bacci - col boom dei jeans e i numeri di vendita stratosferici». A metà degli anni Ottanta il jeans ha virato verso il concetto moda e Roy Roger's si è dovuta reinventare. È stato il marito di Patrizia, Fulvio (oggi scomparso), l’artefice del rilancio del marchio fiorentino, con la rivoluzione del posizionamento (verso l’alto) e della distribuzione negli anni 1995-2000. Poi sono entrati in azienda i figli, sono arrivati i negozi (nel 2012) e l'allargamento della collezione, fino ai 20,5 milioni di fatturato 2021 e ai 25 milioni attesi per quest’anno.
I 70 anni del marchio saranno celebrati con una cena per 250 persone nel Salone de' Cinquecento in Palazzo Vecchio e con un mini movie curato dal fotografo fashion Bruce Weber. Roy Roger’s riceverà anche un regalo dalla città: il Premio Pitti Immagine Uomo per il talento creativo abbinato alla capacità di valorizzazione del tessuto produttivo italiano.
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