Il distretto biologico più grande d’Europa nasce nelle Marche
Cento milioni di fatturato, 70mila ettari di terreno e 2.100 imprese coinvolte tra cui Fileni e Girolomoni, ma anche piccole realtà familiari
di Silvia Marzialetti
2' di lettura
Nascerà nelle Marche il distretto biologico più grande d’Europa. L’annuncio è stato fatto a Dubai Expo 2020 dal vicepresidente della Regione Marche e assessore regionale all’Agricoltura, Mirco Carloni. Cento milioni di fatturato, 70mila ettari di terreno e 2,100 imprese coinvolte: un’operazione di aggregazione che coinvolge grandi e medie imprese come Fileni e Girolomoni, ma anche piccole realtà familiari.
La formalizzazione del distretto avverrà con l’adesione al bando del Recovery fund dedicato ai distretti del cibo, cui sarà destinata parte delle risorse disponibili a valere sul Fondo complementare del Pnrr, tutto questo mentre – come ricordato dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, presente a Dubai – sarà possibile completare il finanziamento dei progetti già presentati nell’ambito del precedente bando 2020, grazie ai 120 milioni di euro stanziati con l’ultima legge di bilancio.
L’obiettivo – dicono dalla Regione – è creare una massa critica importante anche dal punto di vista internazionale «perchè la sostenibilità non può essere solo ambientale, ma deve essere anche economica».«Vogliamo fare delle Marche la Regione biologica per antonomasia», spiega Roberta Fileni, vice-presidente del gruppo agro alimentare che rappresenta il terzo player nazionale nel settore delle carni avicole ed è leader in Italia delle carni bianche da agricoltura biologica, attraverso una filiera multiprodotto interamente bio (polli e tacchini, uova, vacche e vitelli). Dal 13 gennaio l’azienda - che nel 2021 ha sfondato i 500 milioni di fatturato - è diventata B-Corp. «Siamo la prima impresa produttrice di carne al mondo ad aver ottenuto questa certificazione», commenta la vice-presidente. E questo sulla base di una serie di scelte strategiche che hanno puntato su carbon neutrality, packaging 100% interamente compostabile, allevamento animali all’aperto, messa al bando degli antibiotici per il convenzionale. «Il nostro impegno – aggiunge - consiste nel coltivare in modo biologico rigenerativo».
«Quando ho iniziato questa attività con i primi cinquanta polli che ho allevato nel 65 – aggiunge l'ottandaduenne presidente del gruppo e padre di Roberta, Giovanni Fileni – ho capito subito che bisognava puntare sulla qualità e fare qualcosa di diverso»
Presidente del distretto sarà Giovanni Battista Girolomoni, a capo della cooperativa Girolomoni (16 milioni di fatturato nel 2021) e figlio di Gino, precursore del biologico in Italia.«Parlavamo di biologico quando non lo conosceva nessuno e abbiamo subito 17 anni di sequestri – racconta – . Oggi che la strada è stata aperta e il contesto è diventato così competitivo, siamo convinti di avere un valore aggiunto.Ora che la cooperativa per il distretto bio è partita – conclude – dobbiamo darci una organizzazione interna per aderire al bando, in arrivo tra qualche mese».
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