Il fattore ambientale e sociale è strategico per le imprese
La crescente consapevolezza delle esigenze collettive di sostenibilità ambientale e sociale sta influenzando in modo significativo le strategie competitive delle imprese in tutti i settori dell’economia.
di Francesco Ciampi
3' di lettura
La crescente consapevolezza delle esigenze collettive di sostenibilità ambientale e sociale sta influenzando in modo significativo le strategie competitive delle imprese in tutti i settori dell’economia.
In primo luogo tali esigenze si traducono in regolamentazioni sempre più stringenti, imposte dai policy maker a livello nazionale e sovranazionale. Si pensi alla normativa europea sulla Epr (Extended Producer Responsibility), che ha introdotto regole progressivamente più stringenti circa la responsabilità che i produttori di beni devono assumersi lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, con particolare riguardo alla gestione del fine vita e del riciclo e reimpiego dei rifiuti generati. Le imprese non in grado di conformarsi a tali regolamentazioni verranno progressivamente escluse dal mercato.
Ancor più rilevante è l’impatto che le esigenze collettive di
sostenibilità stanno esercitando sulle strategie aziendali.
Oggi infatti tra sostenibilità economica e sostenibilità ambientale e sociale non esiste più trade off ma, piuttosto, una relazione
di reciproco, ineludibile, sostegno.
La sostenibilità economica richiede innanzitutto la creazione di un rapporto solido e duraturo con i clienti, basato su elevati livelli di fiducia: solo le imprese con bassi livelli di turnover della propria clientela sono resilienti nel medio periodo. La sostenibilità ambientale e sociale del prodotto e dell’impresa risultano oggi elementi imprescindibili per creare legami di fiducia stabili con i consumatori, soprattutto quelli più giovani. Una recente indagine condotta da Boston Consulting Group ha stimato che l’80% dei consumatori preferisce, a parità di prezzo, prodotti sostenibili dal punto di vista sociale e, soprattutto, ambientale. Una indagine condotta da Deloitte ha evidenziato che i consumatori della Generazione Z (quelli nati tra il 1997 e il 2012) sono molto più propensi a scegliere prodotti sostenibili rispetto alle generazioni precedenti. Queste tendenze della domanda spiegano perché uno degli obiettivi chiave del piano strategico di Adidas, il maggiore produttore europeo di abbigliamento sportivo, è quello di utilizzare esclusivamente poliestere riciclato per tutta la gamma di prodotti entro il 2024.
La sostenibilità economica richiede inoltre elevati livelli di fedeltà dei dipendenti (in specie quelli che ricoprono posizioni chiave) e dei fornitori strategici. Solo le imprese capaci di attrarre e trattenere i talenti e di creare relazioni solide con i fornitori di risorse critiche sono in grado di rimanere competitive nel medio periodo. Una recente ricerca di McKinsey evidenzia che la sostenibilità rappresenta uno dei criteri principali nella scelta del datore di lavoro per le persone sotto i 34 anni e che, indipendentemente dall’età, tre dipendenti su quattro vorrebbero vedere la loro azienda maggiormente impegnata sulle questioni ambientali e, soprattutto, sociali, quali quelle relative alla parità di genere, al rispetto della diversità nelle sue varie declinazioni, alla equità e alla inclusività delle condizioni di lavoro.
Per quanto riguarda, infine, il rapporto con i mercati finanziari, le società di investimento e gli istituti bancari attribuiscono oggi ai fattori Esg un peso rilevante ai fini delle proprie decisioni di allocazione delle risorse. Bloomberg ha stimato che entro il 2025 il mercato globale dei prodotti finanziari Esg supererà i cinquantamila miliardi di dollari, con la conseguenza che entro tre anni un dollaro su tre sarà investito sulla base di criteri ambientali e sociali.
Il mantenimento nel tempo dell’equilibrio economico dell’impresa si fonda sulla capacità di creare valore per i clienti, attrarre e far crescere dipendenti e fornitori competenti e motivati, ottenere adeguato supporto da parte degli operatori dei mercati finanziari. Questi stakeholder basano oggi le loro decisioni in misura rilevante sui fattori ambientali e sociali, oltre che su fattori economici. Per essere sostenibile dal punto di vista economico l’impresa deve dunque essere in grado di incorporare i temi della sostenibilità sociale ed ambientale nell’ambito delle proprie strategie di fondo, fissando obiettivi di gran lunga più ambiziosi rispetto a quelli prescritti dalla normativa vigente.
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