ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùGli obiettivi

Il Fisco cambia marcia per attrarre capitali e più investimenti

La delega ora all’esame del Parlamento punta sui Testi unici per semplificare le regole e fornire agli operatori economici più certezze

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

Certezza del diritto. L’obiettivo numero uno che fa da filo conduttore alla delega di riforma fiscale, ora all’esame della commissione Finanze della Camera, è dare una nuova identità e un nuovo assetto al sistema tributario italiano. Un sistema in cui le eccezioni sono troppo spesso diventate la regola e in cui negli anni si sono affastellati interventi, producendo uno scenario con tante incoerenze. Per questo la prospettiva a cui tende la delega è recuperare sul terreno della certezza.

Il primo passo sarà proprio quello di cominciare dalle fondamenta. Non a caso, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che sarà ospite a Trento venerdì 26 maggio per parlare proprio della delega («La riforma fiscale: come passare dal dire al fare» è il titolo del confronto), ha voluto che l’opera di riscrittura partisse dallo stato dell’esistente. Così la pietra angolare della riforma sarà rappresentata dai Testi unici, a cui agenzia delle Entrate, dipartimento delle Finanze e il resto dell’amministrazione finanziaria stanno già lavorando. In sostanza, si tratterà di una messa a sistema delle regole tributarie a seconda dei rispettivi perimetri d’azione. Tra questi si punta a mettere in ordine tutte le norme sulle tax expenditures, disseminate in provvedimenti diversi: le agevolazioni fiscali, tra nazionali e locali, hanno raggiunto quota 740 per un controvalore che supera complessivamente i 125 miliardi di euro.

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Se fosse rispettata la tabella di marcia (per ora solo ipotizzata) con l’ok del Parlamento alla delega già prima della pausa estiva, i Testi unici potrebbero arrivare già per inizio 2024. E da lì in poi si aprirebbe la strada per gli altri decreti attuativi destinati a fornire l’impostazione di sistema dell’ordinamento fiscale italiano. Con il traguardo finale che sarà costituito dall’approdo a un Codice del diritto tributario. Un Codice strutturato in una parte generale e in una speciale. Quella generale sarà concentrata sulla disciplina degli istituti comuni al sistema fiscale: Statuto del contribuente e soggetti passivi; dichiarazione, accertamento e riscossione; sanzioni e contenzioso. La parte speciale conterrà la disciplina delle singole imposte.

L’idea è quella di progettare una visione per il Fisco destinata a durare per i prossimi anni. La certezza del diritto diventa una leva strategica sia in chiave di semplificazione per i contribuenti, le imprese, i professionisti e tutti gli addetti ai lavori, sia per dare un quadro solido e stabile agli investitori stranieri. Insomma attrarre capitali, conoscenze e nuove opportunità.

VENERDÌ 26 MAGGIO

La riforma fiscale: come passare dal dire al fare

I protagonisti: Fabrizio Colombo (Partner Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati), Maurizio Leo (viceministro dell'Economia e delle finanze con delega per la riforma), Livia Salvini (Università Luiss Guido Carli), Raffaele Rizzardi (dottore commercialista), Jean Marie Del Bo (vicedirettore Il Sole 24 Ore)

SABATO 27 MAGGIO

Lavoratori poveri e salario minimo

I protagonisti: Ive Marx (University of Antwerp), Emanuela Struffolino (Università di Milano), Paolo Barbieri (Università di Trento)

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