Private equity

Il fondo inglese Icon Infrastructure pronto a rilevare lo sci di Sestriere

Il fondo di private equity britannico Icon Infrastructure è a un passo dall’acquisizione degli impianti sciistici di Sestriere

di Carlo Festa

A Sestriere i vaccini sulle piste di sci

3' di lettura

Il fondo di private equity britannico Icon Infrastructure è a un passo dall’acquisizione degli impianti sciistici di Sestriere, infrastruttura di gestione appartenuta per 75 anni alla Fiat degli Agnelli e attualmente di proprietà di soci privati. Nel radar dell’acquirente estero è finito il cuore di uno dei comprensori sciistici più famosi nel mondo, quello della Vialattea, che abbraccia diversi paesi da Sauze d’Oulx fino a Claviere per arrivare al Sestriere.

Due diligence in dirittura

La trattativa con il fondo inglese, secondo le indiscrezioni, sarebbe in fase avanzata. Mancherebbero ancora poche settimane per un passaggio formale. Icon Infrastructure sta infatti terminando la due diligence, con una conclusione probabilmente prevista a metà gennaio.

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Dopo questo ulteriore passaggio, ci sarà spazio per gli ultimi ritocchi dell’offerta.Il gruppo britannico starebbe quindi per realizzare quello che in 15 anni, cioè da quando altri azionisti sono subentrati agli Agnelli, nessun altro potenziale interessato (in tanti si sono fatti avanti senza successo in questo periodo) è riuscito a fare: cioè acquisire il pacchetto di controllo di Sestrieres Spa, cioè la società privata che gestisce gli impianti di risalita e le piste di Sestriere e dintorni.

Proprietari verso la cessione

Quest’ultima fa capo a 2 soci privati: cioè il presidente Giovanni Brasso e Alessandro Perron Cabus con le rispettive famiglie. Il primo possiede infatti il 65% della società attraverso la Publi Gest, il secondo controlla invece il 35% tramite una srl chiamata Abc.
I 2 azionisti hanno rilevato la società dagli Agnelli per 30 milioni, nell’anno delle Olimpiadi Invernali Torino 2006, quando la cura di risanamento di Sergio Marchionne aveva portato a una revisione dell’allora gruppo Fiat.

Per 16 anni Giovanni Brasso e Alessandro Perron Cabus hanno mantenuto il timone della gestione degli impianti, non senza difficoltà a cominciare dalla gestione del complesso rapporto con i Comuni del comprensorio sciistico della Vialattea. La convenzione del 7 maggio 2020, firmata in piena pandemia e sottoscritta tra i primi cittadini del territorio e la società, ha consegnato di fatto alla Sestrieres Spa il controllo della montagna fino al 2040.

L’ultimo periodo è stato quello più difficile a causa del Covid e della chiusura forzata degli impianti.

Il modello americano

Ma ora sembra arrivato il momento delle scelte. «La trattativa in corso con il fondo straniero - precisa a Il Sole 24 Ore il presidente Giovanni Brasso - sembrerebbe seria. Siamo in fase di due diligence avanzata e vedremo se porterà, o meno, a una chiusura delle discussioni tramite un accordo».

Il gruppo Sestrieres Spa ha un giro d’affari che si attesta tra i 30 e i 35 milioni di euro, a seconda delle stagioni. Anche in un periodo di crisi per il settore, a causa del Covid, la società è riuscita a mantenere un buon livello di fatturato.

Prima dello scoppio della pandemia da Covid, il gruppo era una vera gallina dalle uova d’oro, soprattutto se confrontato con altri impianti sciistici italiani: con un rendimento del capitale proprio, oscillante tra il 20 e il 30 per cento circa.

Il progetto industriale inglese

Il piano di Icon Infrastructure potrebbe avere successo grazie soprattutto a due carte vincenti. La prima è sicuramente il valore economico dell’offerta, che si aggirerebbe secondo le indiscrezioni sui 100 milioni di euro.

Il progetto industriale, in secondo luogo, è molto ambizioso. Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, il piano di Icon Infrastructure prevede infatti l’acquisto non soltanto della gestione degli impianti di sci, ma anche delle strutture alberghiere e dei rifugi. Insomma, sarebbe un’offerta su due livelli: sia di gestione degli impianti sia di tipo immobiliare.

Proprio Icon Infrastructure vorrebbe quindi replicare quanto già fatto con successo da altri operatori in alcune località sciistiche internazionali, soprattutto all’estero: negli Stati Uniti e in Nord America, ad esempio, a Vail in Colorado, ma anche ad Aspen e infine a Calgary in Canada.

Il raggio d’azione

Icon è una società d’investimento indipendente con circa 4,3 miliardi di euro di asset in gestione. Il gruppo è in particolare focalizzato su investimenti in asset infrastrutturali in Europa, ma anche nel Nord America. Le risorse non mancano al fondo anglosassone, che proprio di recente ha lanciato il suo ultimo fondo: un veicolo con un impegno finanziario superiore a 1,9 miliardi di dollari.

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