Il futuro delle sportive Alpine (gruppo Renault) è ora nelle mani di Luca De Meo
Occhi puntati sulle decisioni che verranno prese dal nuovo ad, l'italiano Luca De Meo in carica dal 1° di luglio. Sarà lui ad ufficializzare il nuovo piano prodotti.
di Corrado Canali
5' di lettura
Alpine, il brand sportivo di Renault, sta affrontando un momento difficile a causa della crisi che ha investito il gruppo francese. Adesso tocca a De Meo, che dal primo luglio sarà in carica come numero uno di Renault Groupe. Una delle prime opzioni da definire sarà quella del brand sportivo di Alpine. Non sarà una delle priorità epocali ma cancellare dai piani futuri di Renault il brand sportivo è una decisione da prendere con le molle. Lo stesso presidente del Gruppo francese Jean Dominique Senard lo ha spiegato in occasione del piano di rilancio strategico di Renault definendo Alpine un marchio bellissimo che merita una riflessione in più per renderlo in grado di apportare molto più valore di oggi al Gruppo. La scelta più logica per garantire il futuro di Alpine e anche alla fabbrica di Dieppe dove si producono oggi i tre modelli a listino sarebbero di trasformarlo in brand 100% elettrico.
Una rinnovata attenzione ai modelli sempre più sostenibili
Il piano di ristrutturazione di Renault non a caso prevede una nuova attenzione allo sviluppo di veicoli elettrici, ma per trasformare Alpine in un puro marchio di modelli elettrici, sarebbe necessario spostare la produzione al di fuori di Dieppe o spendere una notevole quantità di risorse per riorganizzare la storica fabbrica. L'attuale situazione di Renault con la pandemia e l'Alleanza ancora da definire hanno sicuramente accelerato le cose. Tuttavia fonti interne alla Casa francese considerano inevitabile elettrificazione di Alpine aggiungendo che la scelta non è da prendersi solo a causa delle normative ecologiche in arrivo, ma per il fatto che le aspettative cambieranno e ci spingeranno verso l'elettrico.
Riorganizzazione della attività produttivi e tagli di modelli
Al pari di Nissan che ha annunciato tagli alla produzione nel Vecchio Continente con la chiusura entro il 2023 dello stabilimento di Barcellona che assembla veicoli commerciali soprattutto per l'esportazione, anche Renault potrebbe presto di ritirare dalla propria gamma almeno due modelli, i due monovolumi Espace, Scenic. La crisi della formula dei monovoluni che deve fare i conti col successo sempre maggiore dei suv crossover potrebbe pesare nelle scelte di De Meo e farlo decidere di tagliare modelli storici di Renault come Scenic ed Espace, ma mai dire mai, visto che nei piani potrebbe esserci quello di salvare almeno la Scenic a 5 posti, ma di eliminare quella a 7 posti la Grand Scenic. A ciò si aggiungerà la scelta di far traslocare la produzione dei due suv Captur e Kadjar nel Regno Unito, col risultato che i due marchi andrebbero a consolidare l'attività della fabbrica di Sunderland nonostante la Brexit assicurando così anche la sopravvivenza di migliaia di posti di lavoro.
E se Luca De Meo lavorasse al rilancio della partneship con Daimler?
Una delle novità già programmate dalla Renault per il 2021 riguarderà il mondo dei “multispazio”, cioè quello del Kangoo. Infatti la terza generazione del modello diventerà strategica per contrastare il successo dei Citroen Berlingo e Peugeot Rifter a cui si aggiungono oggi i cugini di Opel, oltre a riveste un ruolo di spicco anche nella prosecuzione della joint venture con Mercedes che ha contribuito alla progettazione e allo sviluppo del nuovo modello. L'estetica e la funzionalità del nuova Kangoo 3 potrebbero essere rivoluzionarie se è vero che l'ispirazione per il futuro modello arriverà dal concept Frendzy datato 2011.
L'alto di gamma del futuro? Potrebbe essere la nuova Kangoo 3.
Da ridimensionarsi il peso della Scenic con la bocciatura della 7 posti, ma che forse non verrà cancellata completamente dei listini futuri del brand francese visto che resterà la sola Scenic a 5 porte, sia pure confinata ad un ruolo più marginale. E ancora elimata l'Espace che fino ad oggi era, di fatto, considerata l'ammiraglia del brand insieme alla Talismam, anch'essa in predicato di uscire dai listini resta da capire quale sarà il modello destinato a diventare il top di gamma di Renault. Le ultime news al riguardo lasciano intuire che potrebbe essere addirittura il nuovo Kangoo sia pure in versione Ev e soprattutto nel nuovo quadro di una futura gamma decisamente più understatement che potrebbe essere varato da Luca De Meo nel suo prossimo piano programmatico.
Alla Dacia ripartono dalla Spring, la futura elettrica più accessibile sul mercato
Il crossover urbano a batteria da 3,7 metri è destinato al mercato europeo. Il prototipo che si basa sulla City K-Ze di Renault è caratterizzato dalla colorazione esterna griglio pastello con finiture orango flou opaco e dai gruppi ottici full Led davanti e dietro. La mascherina è totalmente chiusa vista l'assenza del motore termico, mentre la presa di ricarica si trova sul parafango anteriore destro. Per il momento Dacia ha annunciato che l'autonomia della futura elettrica sarà di circa 200 km compatibili per l'impiego in città, mentre il debutto è fissato nel 2021 ad un prezzo accessibile: a partire da 15.000 euro?
Non solo il crossover EV, ma anche il pick-up nel futuro di Dacia
Festeggiati 15 anni di successi commerciali il brand a più a basso profilo del Gruppo Renault sarebbe pronto al lancio della versione col cassone della Duster, una variante in grado di inserirsi in un settore ad alta profittabilità con un'offerta in sintonia con la vocazione della massima accessibilità di tutte le Dacia. In più il nuovo pick-up non peserà direttamente sulla produzione del costruttore francese, ma verrà assemblato dall'officina specializzata Romturingua la stessa che nel 2014 aveva realizzato una serie speciale di 500 unità del Duster Pick-up sulla base, però, delle prima generazione del suv. In occasione del Salone dei veicoli commerciali di Hannover di due anni fa era stato esposto un prototipo che anticipava le linee guida di quella che dovrebbe essere il modello che potrebbe arrivare all'inizio del 2021. Quanto ai motori previste saranno gli stessi del Duster. Probabile la disponibilità di un 4x4.
Insomma dipenderà tutto dalle ormai prossime scelte di Luca De Meo
Il debutto alla guida di Renault da dove aveva cominciato una carriera che l'aveva visto in seguito partecipe di esperienze in Toyota, Lancia, Fiat, Alfa Romeo e poi nel Gruppo Vw prima alla guida del marketing del brand di Wolfsburg e poi nel board di Audi fino all'ultimo impegno portato a termine con successo di presidente di Seat, è sempre più vicino. Forse, però, De Meo non immaginava di dover fare i conti con un virus che non ha solo sconvolto il settore automotive, ma che richiede scelte epocali per non compromettere la sopravvivenza di un Gruppo come quello francese. Ma De Meo ha dimostrato di saper gestire la pressione di responsabilità importanti come quella che lo aspetta dal 1° di luglio in poi. E lo farà sulla base di quanto dimostrato in tutte le occasiono che l'anno visto protagonista. Come il lancio della nuova Fiat 500, una delle scommesse volute da Sergio Marchionne che si rivelò un grande successo. O ancora il rilancio della Abarth fortemente voluto proprio da De Meo. Per non parlare della Seat che con il manager italiano alla guida non ha soltanto sistemato i conti, ma ha avviato anche la grande sfida dell'elettrificazione e lanciato il brand a propensione più sportiva Cupra.
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