Distillati

Il gin sostenibile Ambrosia diventa «carbon negative» e cresce all’estero

Certificherà le emissioni del processo produttivo e pianterà in Garfagnana alberi per assorbire una quantità di CO2 maggiore di quella immessa in atmosfera

di Silvia Pieraccini

Il gin italiano Ambrosia è «carbon negative»

2' di lettura

La sostenibilità ambientale entra anche nel mercato degli spirits, non solo con l’utilizzo di bottiglie in vetro o di brochure in carta al 100% riciclati, ma con un progetto – il primo così articolato – lanciato da Ambrosia Premium Gin, marchio nato sulle colline della Garfagnana (Lucca) nel 2019 dall'iniziativa di due giovani, Francesco Marcucci e Saverio Bertagni, 23 e 22 anni, e ora alla vigilia dello sviluppo internazionale.

Ambrosia ha deciso di costruire una microdistilleria ad alambicco nel comune di Barga e di diventare il primo gin italiano “carbon negative”: significa che certificherà le emissioni di anidride carbonica del processo produttivo e pianterà nelle vallate della Garfagnana un numero di alberi tale da assorbire una quantità di CO2 maggiore di quella immessa in atmosfera.

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«Creeremo una foresta di Ambrosia – spiegano i fondatori – in modo da avere un saldo negativo nelle emissioni, anche perché abbiamo più di 600 ettari a disposizione (le tenute di proprietà della famiglia Marcucci in Garfagnana, ndr) per catturare la O2. Entro il 2022 saremo la prima azienda italiana del beverage carbon neutral: vogliamo innovare guardando al mondo americano delle microdistillerie e alle nuove politiche ambientali».

Dalla sua il gin lucchese, prodotto con ginepro dell'Appennino toscano e botaniche in gran parte locali, ha due nuovi finanziatori, Marco Pierallini e Manuel Vellutini (ex azionisti-manager della software company Tagetik), che aiuteranno i fondatori nello sviluppo internazionale.

«Da qualche mese siamo sbarcati in Polonia e in Russia – spiegano Francesco e Saverio – e tra poche settimane debutteremo in Inghilterra, partendo dalla comunità italo-britannica, per poi approdare in Usa in agosto con un progetto-pilota nello stato di New York”».
Le ambizioni sono grandi: «In prospettiva vogliamo ampliare il portafoglio di prodotti, rimanendo sempre agganciati al territorio, e stiamo pensando a vodka e amaro».

Intanto, dall'ottobre scorso, al gin classico si è affiancato quello agrumato e floreale ‘Ambrosia Sicily edition'. Importanti saranno anche le strategie di promozione e marketing come sales promotion (in arrivo bicchieri Ambrosia in vetro riciclato), tour guidati nella distilleria di Barga, gin-garden e sala sensoriale.

Nel 2020 sono state prodotte 12mila bottiglie di Ambrosia (per adesso la distillazione avviene in provincia di Pesaro-Urbino) e quest'anno, grazie anche all'avvio dell'export, si toccherà quota 18mila. Nel 2022, quando il marchio sarà certificato carbone negative, sono attesi i frutti del progetto che punta ad almeno 100mila bottiglie entro cinque anni.

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