Il giro dell’Italia tra i colori e i profumi della lavanda
A suo agio tra i 600 e i 1400 metri di altitudine regala a territori e piccoli borghi un’identità particolare che ispira tradizioni gastronomiche, oltre che appuntamenti dedicati tra giugno e luglio
di Mariateresa Montaruli
I punti chiave
5' di lettura
Baguette ai fiori di lavanda, da abbinare ai formaggi di capra. Meringhe e gelati, miele e saponette, bancarelle piene di mazzetti di spighe e “route” tematiche da percorrere a cavallo, in calesse, in bicicletta tra il Vaucluse, le Alpes de Hautes-Provence, la Drome e le Hautes Alpes, dove un tempo la raccolta della lavandula vera selvatica, con un solo fiore per ogni stelo, si effettuava su monti e altopiani inadatti a qualsiasi altra coltura. Donne e bambini integravano in Provenza la magra economia della pastorizia con il taglio delle spighe, vendute poi ai profumieri di Grasse. Una storia che s'invertì quando, a inizio del 1900, la domanda di olio essenziale s'impennò e gli arbusti cominciarono a essere piantati intorno ai villaggi, fino ad arrivare al 1981, anno in cui con un decreto si istituirono vere e proprie “zones d'origines”.
La culla della lavanda è il Mediterraneo
A suo agio tra i 600 e i 1400 metri di altitudine, la pianta che suggerì all'ingegnere chimico René-Maurice Gattefossé il termine “aromaterapia” produce l'olio più versatile che ci sia, uno dei pochissimi da usare direttamente sulla pelle: analgesico, antisettico, antidepressivo, equilibrante e calmante per eccellenza. Benchè la Provenza abbia fatto della lavanda e del suo colore un elemento identitario, la sua culla naturale resta il Mediterraneo dove cresce anche come lavanda spica o latifolia e come lavandino o lavandula hybrida creata negli anni 1950 per una resa maggiore. Anche l'Italia ne è piena: fiorita da giugno a luglio in territori per lo più collinari in quasi tutte le regioni. Eccone la mappa.
Piemonte
Il territorio forse più noto e dove le coltivazioni sono più compatte è quello di Sale San Giovanni, in provincia di Cuneo, nella collinare Langa Cebana conosciuta per la nocciola tonda e gentile (www.visitcuneese.it). I percorsi indicati sul sito www.turismosalesangiovanni.it segnalano la localizzazione dei campi di lavanda liberamente visitabili. Uno spettacolo che incontra il giallo dei fiori dell'elicriso, creando così una palette inaspettata. Per facilitare l'accesso in mobilità slow, a piedi e in bicicletta, il comune ha stabilito che nei mesi di giugno e luglio, durante gli eventi legati alle fioriture, le strade di avvicinamento alle coltivazioni siano chiuse al traffico motorizzato. Una misura che sarà mantenuta anche durante la Fiera delle Erbe di San Giovanni, il 25 e 25 giugno, bella occasione di scoperta del mondo delle erbe officinali. Nel cuneese, per acquisti di saponette e olio essenziale ottenuto con il metodo dell'agricoltura biodinamica, si va all'azienda agricola Ca' de Soria (www.fiordilavanda.com). Ci sono estesi campi di lavanda anche tra i due villaggi di Cuccaro Monferrato e Lu, nel Monferrato Casalese, da osservare dalla Big-Bench, la panchina gigante n.99, e nell'azienda La lavanda di Lu, a Quargnento, dove si estrae olio essenziale e si confezionano sacchetti profumati (lalavandadilu.webnode.it). Si pernotta e si fa il bagno in piscina con vista sui campi di lavanda nella cascina agrituristica Le Corti di San Rocco, a Cossombrato, in provincia di Asti (www.lecortidisanrocco.it).
Liguria
Nel Ponente Ligure, si continua a scacciare via la malinconia con la il profumo della lavanda nel triangolo compreso tra Ventimiglia, Pietra Ligure e Ormea (Piemonte meridionale). Le aziende coltivatrici (www.lavandarivieradeifiori.it) hanno qui lanciato il progetto di valorizzazione della Lavanda della Riviera dei Fiori – l'angustifolia Imperia ottima per la preparazione di piatti dolci e salati, la Mare Blu dal viola particolarmente intenso, la Hidcote con fiori di colori diversi – che comporta il recupero di terrazzamenti per le nuove coltivazioni, la promozione dei ristoranti che utilizzano la lavanda in cucina (www.lavandarivieradeifiori.it) oltre alla visita all'olfattometro e al lavandeto sperimentale Bicocca (dal nome del villino nobiliare costruito come dimora di campagna dalla famiglia degli Arcimboldi di Milano) ad Albenga. Sempre in provincia di Imperia, a Montalto Carpasio, si trova il primo museo della lavanda aperto in Italia. Un percorso natura, con lettura di poesie, passeggiate a piedi nudi e sessione di silvoterapia, è l'atout del Lavandeto di Arnico, a Borzonasca, nell'Alta Valle Sturla (www.lalavandadiarnico.it).
Lombardia
Dal 23 al 25 giugno, la Cascina Costanza di Godiasco, sulle colline intorno a Salice Terme, festeggia con un programma a sorpresa le oltre 5000 piantine di lavanda officinale che affiancano il casale già attivo con corsi di yoga e laboratori artistici (cascinacostanza.com). Miele alla lavanda, idrolato, sacchetti e shampoo solido aromatizzato sono in vendita nell'Azienda Agricola Torre Memoriola, a Borgoratto Mormorolo, un tempo antico possedimento benedettino di San Colombano di Bobbio, tra estesi campi di lavanda, con area pic nic tra le querce a disposizione dei visitatori (www.torrememoriola.it). Nel bresciano è la Cascina Conta di Trenzano a organizzare sessioni di respiro, serate di qi gong e bagno di gong nei campi di lavanda (lamialavanda.it). Nel mantovano l'Azienda Agricola Stoffi si distingue per la produzione di una particolare birra aromatizzata alla lavanda e per la sua Festa della lavanda del 17 e 24 giugno (www.agricolastoffi.net).
Emilia Romagna e Toscana
Glamping tra i campi di lavanda, pic nic sotto le stelle e cene alle erbe officinali sono il fiore all'occhiello del Giardino Lilla, agriturismo e agricampeggio dedicato alla coltivazione della lavandino o lavanda hybrida (www.giardinolilla.it/). A Viano di Scandiano, sulla prima collina, in provincia di Reggio Emilia, è l'Azienda Agricola Valtresinaro a proporre brunch e cene tra i filari violacei, fino al 31 luglio (www.facebook.com/valtresinaro). Nel pisano, sono molto conosciuti i campi di lavanda delle colline di Santa Luce che, tra l'11 e il 23 giugno, nei Giorni della Lavanda (www.lavandafestival.it/), si movimentano con laboratori floreali, meditazioni camminate, pedalate e contemplazione del cielo stellato (www.terredipisa.it/percorso/lavanda-di-santa-luce/). In quelle date, l'azienda Flora specializzata nella produzione di olii essenziali invita gli ospiti a visitare le sue coltivazioni (https://flora.bio/it/). Lo stesso accade in provincia di Lucca, a Massarosa, dal 10 giugno al 10 luglio, mesi in cui si organizzano concerti e apericene (www.lavandadimassarosa.com). Risuonano note di musica classica e handpan anche tra i cespugli di lavanda di Terre di Creta, a Civitella Marittima, punto di partenza arrivo di un particolare Lavanda Bike Tour su strade bianche di collina tra Pomaia, Pastina e Santa Luce (www.tuscanylovebike.it/lavanda-bike-tour-2).
Marche, Umbria e Lazio
Percorsi barefoot e laboratorio di distillazione di lavanda caratterizzano il lavandeto l'Ulivo del Nonno Amato a Morrovalle, in provincia di Macerata, dove crescono 9 diverse varietà di lavanda (https://lulivodinonnoamato.it/). Ci sono vasti campi e produzione di olio e idrolato all'Azienda Agricola Maria Teresa Boccanera a Col Salvanico, in località Piampalente di Camerino. Dalle vicinanze dell'azienda Lavanda dei Sibillini (www.lavandadeisibillini.it/), in frazione di Astorara, a Montegallo, parte un breve trekking denominato Anello della Lavanda dei Sibillini (www.sibilliniweb.it). In Umbria è il vivaio specializzato Il Lavandeto di Assisi ad attirare i cercatori di profumi, in festa nei fine settimana da metà giugno a metà luglio (www.illavandetodiassisi.com). Nell'Abbazia cistercence di San Giusto, a Tuscania, ci sono 12 ettari di terreno coltivati a lavendula officinalis e lavandino, dove si può provare l'esperienza della raccolta a mano. Verrà aperto al pubblico durante gli ultimi tre weekend di giugno, con attività anche artistiche e per i bambini, il nuovo Lavandeto di Roma, appena aperto a circa 5 km dall'uscita Ardeatina del Grande raccordo anulare (www.illavandetodiroma.it/).
Basilicata, Puglia e Sardegna
Si trova a Lavello, in provincia di Potenza, il campo di lavanda Bloom Essence of Nature perfetto per passeggiate e set fotografici (www.bloomessenceofnature.it/). Nel Parco Nazionale del Pollino dove la lavanda cresce spontanea, è il Parco della Lavanda di Campotenese a coltivarne oltre 60 varietà tra cui l'autoctona loricanda che si ritrova anche nel Parco della Lavanda di Morano Calabro, della stessa proprietà, aperto alle visite (https://parcodellalavanda.it/). Unico in Puglia è il Labirinto di lavanda dei Giardini di Pomona, tra Locorotondo e Cisternino, messo a dimora nel 2013 all'interno di un conservatorio botanico di antiche cultuvar mediterranee. Al centro del tracciato è stato piantato uno dei pochi esemplari al mondo ottenuto dalla pianta di kaki che sopravvisse a Nagasaki dopo lo sgancio della bomba atomica (www.igiardinidipomona.it/). Infine, c'è profumo di lavanda anche in Sardegna, nella Penisola del Sinis, a Riola Sardo dove la tenuta Lavanda di Elvio propone un particolare percorso sensoriale destinato a scoprirne le varietà e gli usi in fitoterapia (https://lavandadielvio.com/).
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