vertice di maggioranza

Il Governo e la partita del 5G: consapevoli rischi, rafforzare protezione. A Pompeo diremo che seguiamo Bruxelles

Nessuna fuga in avanti da parte dell’Italia ma un filo diretto con l’Ue per ancorare a livello giuridico tutte le nostre decisioni previste da Golden power e Cybersecurity alle raccomandazioni europee per la riduzione dei costi di realizzazione delle reti in Fibra e 5G

di Gerardo Pelosi

(EPA)

4' di lettura

Nessuna fuga in avanti sul 5G da parte del Governo italiano ma un filo diretto con Bruxelles per ancorare a livello giuridico tutte le nostre decisioni previste da Golden power e Cybersecurity alle raccomandazioni della “tool box” (cassetta degli attrezzi) deciso dalla Ue per la riduzione dei costi di realizzazione delle reti in Fibra e 5G. È questa la decisione politicamente più rilevante emersa questa sera nella riunione di Governo tante volte rimandata ma fissata da Giuseppe Conte proprio oggi alla vigilia dell'arrivo a Roma martedì prossimo del segretario di Stato Usa Mike Pompeo.

Visita che avrà tra i temi principali la “postura” europea ed italiana sulle tecnologia cinese di Huawei. Con i capi delegazione delle forze di maggioranza e i ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli Conte ha fatto il punto sullo stato di applicazione della legge sul perimetro di sicurezza cibernetica concordando una posizione comune da illustrare al capo della diplomazia americana. «La riunione di questo pomeriggio - hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi al termine dell’incontro - è servita per fare il punto sullo stato della legislazione italiana, con particolare riguardo all'attuazione delle varie previsioni legislative, anche da ultimo introdotte (ad es. d.l. 23/2020, c.d. decreto liquidità), mirate a rafforzare il sistema di difesa e sicurezza nazionale rispetto ai servizi di comunicazione 5G».

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5G: P.Chigi, consapevoli rischi, rafforzare protezione

In occasione dell’incontro, inoltre, si è «condivisa la piena consapevolezza dei potenziali rischi connessi alle nuove tecnologie e della necessità di adottare sempre nuove iniziative che rafforzino il livello di protezione, avendo come primario criterio di riferimento la tutela della sicurezza nazionale». «Il confronto - hanno aggiunto le fonti di Palazzo Chigi - ha condotto a una condivisa valutazione positiva dell'assetto normativo di cui l'Italia si è dotata negli ultimi tempi, che appare ben strutturato, orientato alla definizione e prescrizione di standard di sicurezza molto elevati, e idoneo a garantire un adeguato livello di protezione delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di rilevanza strategica».

Tra i criteri di valutazione anche le questioni strategiche
Il Mise entro la primavera del prossimo anno dovrà rilasciare dei certificati di idoneità a quelle società che parteciperanno alle gare per il 5G e la fibra. Tra i vari criteri di valutazione si terrà conto anche di valutazioni politiche su singole società e Paesi e dei suggerimenti che di volta in volta verranno dal Parlamento e dal Copasir assicurando in ogni caso alle imprese la corretta competitività a livello interno.

Europa in ordine sparso sulla tecnologia cinese

Ma l'Italia si lega a doppio filo a un'Europa che si sta muovendo in ordine sparso sulla nuova tecnologia cinese come emerge dalle posizioni tedesche e francesi. La prima raccomandazione rilasciata dall'Unione europea garantisce la diversificazione delle imprese di tlc all'interno del territorio degli Stati membri. Obiettivo dell'Unione europea resta quello di allargare in un regime di libera concorrenza l'utilizzo del 5G con gare nei Paesi ancora indietro nell'adozione della nuova tecnologia. Da qui alla primavera del prossimo anno sarà un susseguirsi di raccomandazioni che potranno condizionare le decisioni italiane sottraendo il dossier ai mal di pancia della politica interna con il Movimento 5 stelle più aperto al dialogo con al Cina, il Pd più cauto e le opposizioni, Lega in testa fortemente contrarie. Resta il fatto che entro l' aprile del prossimo anno tutti gli Stati membri dovranno sottoporre alla Commissione Ue il proprio piano di adozione e recepimento della toolbox ed entro l'anno successivo bisognerà inviare a Bruxelles un rapporto sulle attività effettuate e lo stato dell'arte dei progetti. che CorCom ha potuto visionare in anteprima e che sarà annunciata ufficialmente nei prossimi giorni.

Anche le amministrazioni pubbliche nel nuovo perimetro cyber
A livello nazionale tutto ruota intorno al perimetro cyber con i Centri di valutazione e certificazione nazionale e le norme previste dal comitato del Golden power per gli operatori. La sicurezza cibernetica italiana fissa tre punti chiave. Il primo punto è la cybersecurity (minaccia cyber, contesto tecnologico e normativo nazionale ed internazionale, 5G, ecc.). Il secondo riguarda le competenze specifiche (necessità di individuare nuove professioni nell'ambito della cybersicurezza). Il terzo riguarda le linee d'azione per l'attuazione del provvedimento (supporto e direzione strategica dei Centri di competenza). A rientrare nel nuovo “perimetro” saranno amministrazioni pubbliche, ma anche operatori di telecomunicazione e aziende attive nell'ICT dotati di assets rilevanti per i cittadini italiani e la sicurezza nazionale. Le misure inserite nel provvedimento tendono alla protezione fisica e logica dei dati, alla salvaguardia dell'integrità delle reti e al monitoraggio e controllo delle stesse.

Pompeo: lavorare a un 5G occidentale in concorrenza con Huawei
Ma il problema è anche politico e su questo insisterà molto Pompeo. Quest'ultimo si è detto recentemente “fiducioso” nella messa a punto di un 5G occidentale in concorrenza con la cinese Huawei a costi competitivi. «Con il passare del tempo – ha detto Pompeo - vedrete che le tecnologie occidentali che sono verificabili, affidabili e trasparenti domineranno i mercati delle telecomunicazioni».

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