la strage di istanbul

Il governo turco conferma: identificato l’attentatore di Istanbul

Il presunto attentatore e, a destra, Iakhe Mashrapov (Ansa / Web / Akipress)

4' di lettura

Le autorità turche rilanciano: l'identità dell'autore della strage di Capodanno a Istanbul è stata accertata. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, intervistato dall'agenzia Anadolu. Non è ancora chiaro, però, chi sia il presunto killer del Reina. Cavusoglu non ha fornito il nome né altri dettagli sulla persona identificata, che è ancora ricercata. L'agenzia Anadolu ha detto che finora 20 persone sono state fermate nell'ambito delle indagini sulla strage.

Si fa sempre più intricata la vicenda della ricerca dell’attentatore che, la notte di Capodanno, ha ucciso 39 persone in una discoteca a Istanbul. La tv di stato turca Trt aveva riferito ieri che il killer del Reina era stato identificato come il 28enne Iakhe Mashrapov, mentre l’agenzia kirghisa Akipress si è messa in contatto con lo stesso Mashrapov. L'uomo sostiene di essere stato scambiato per l'attentatore per una somiglianza ma di essere stato rilasciato dalla polizia dopo un controllo all'aeroporto di Istanbul. Secondo Akipress, Mashrapov sarebbe stato in Turchia per affari tra il 28 e il 30 dicembre e poi di nuovo tra il primo gennaio e oggi, mentre era in Kirghizistan la notte della strage.

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E sempre dalla Turchia la corrispondente della britannica ITV, Sally Lockwood, aveva riportato - citando fonti della polizia - che la moglie del presunto autore della strage era stata arrestata. La donna, ha chiarito invece il quotidiano Haberturk, è stata fermata nella provincia anatolica conservatrice di Konya, dove il sospetto sarebbe giunto anche con i due figli a fine novembre dal Kirghizistan. La donna avrebbe detto alla polizia turca di aver «saputo dell'attacco dalla tv. Non sapevo che mio marito fosse un simpatizzante di Daesh» (Isis).

Alla luce degli ultimi sviluppi anche queste dichiarazioni assumono un’altra valenza e potrebbero essere smentite, dal momento che anche le autorità del Kirghizistan hanno escluso il legame di un loro connazionale con l'attentato di Istanbul. Il capo dei servizi di sicurezza, Rakhat Sulaimanov, ha spiegato alla Bbc che l'uomo, interrogato anche dai suo colleghi turchi, non è coinvolto nell'attacco. Inoltre, è stato spiegato, i turchi non hanno contattato la controparte kirghisa per indagare sulla persona del passaporto, e l'indagine è partita solo in seguito ai report diffusi sui media.

L’Isis ha rivendicato ieri l'attentato. A riportarlo sono diversi media internazionali, che hanno diffuso dei passaggi di un comunicato in cui si legge: «In prosecuzione delle operazioni benedette che lo Stato islamico sta conducendo contro il protettore della croce, la Turchia, un soldato eroico del califfato ha colpito uno dei più famosi nightclub dove i cristiani celebrano la loro festività apostata».

Mentre poco prima era trapelata l’ipotesi della polizia turca secondo cui l'autore della strage potrebbe essere legato alla stessa cellula che a giugno colpì l'aeroporto Ataturk, provocando 47 morti e gli inquirenti stanno indagando se è stato lo stesso gruppo a condurre entrambi gli attacchi.

Il vice primo ministro Numan Kurtulmus, durante una conferenza stampa, aveva detto che l’identificazione dell'autore della strage di Capodanno sarebbe più vicina grazie alle immagini raccolte e all’analisi delle impronte digitali. Lo stesso Kurtulmus ha ammesso che l’intervento militare turco in Siria avrebbe innescato la reazione dei gruppi jihadisti , decisi adesso a «creare divisioni nella società turca». Sta di fatto che le indagini non decollano, nonostante siano ormai 16 i sospetti militanti dell’Isis fermati dalle unità anti-terrorismo della polizia. In una megalopoli di quasi 20 milioni di abitanti come Istanbul con il passare delle ore sembra sempre più difficile individuare l’autore delle strage di Capodanno.

Istanbul: identificato l'attentatore

Oltretutto le strutture della sicurezza sono state profondamente ridimensionate e rimaneggiate dopo il tentato golpe d’estate attribuito dal governo ai gulenisti. Migliaia gli arrestati, con il risultato di una perdita vistosa del controllo della situazione. Così si è arrivati al punto che nelle ultime ore sono state diffuse immagini sempre diverse del presunto killer, con il risultato di creare ancora maggior confusione. Ad esempio, in un video di una quarantina di secondi diffuso da alcuni media turchi, fra cui Daily Sabah, si vede il presunto attentatore nel centro di Istanbul, con indosso lo stesso giubbotto scuro immortalato dalle telecamere di sicurezza la notte di Capodanno. Guarda sempre fisso in camera, con un'espressione seria e minacciosa, a parte un momento in cui accenna un sorriso. Ma alla pubblicazione del video non sono seguite conferme, tutt’altro.

Via Twitter, sull’account della presidenza del Consiglio, il premier Binali Yildirim ha scritto che «le azioni che elogiano il terrorismo sono reati e avranno conseguenze penali» in Turchia sottolineando come «il terrorismo punti anche con la propaganda sui social media a «diffondere paura e preoccupazione tra la popolazione». Decine di persone erano state fermate nelle scorse settimane con l’accusa di propaganda terroristica sui social dopo gli attacchi di dicembre a Istanbul e Kayseri, rivendicati dal gruppo estremista Tak (Falconi per la liberazione del Kurdistan).

Quanto all’Italia il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha riunito ieri pomeriggio al Viminale i Vertici nazionali delle Forze di Polizia e dei servizi di Intelligence, per un aggiornamento sulla minaccia terroristica di matrice internazionale «alla luce dei gravissimi fatti di Istanbul». Nel corso dell'incontro, sottolinea il Viminale, «è stata fatta un'attenta e approfondita analisi dello scenario internazionale, sottolineando che l'attenzione rimane altissima ma il livello della minaccia non cambia per l'Italia».

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